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28-13 |
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Arrivati all'Ed Jones Dome con il pallottoliere per contare quanti punti avrebbero preso, i tifosi dei Rams ne sono usciti con la consapevolezza che gli arieti non si sono di colpo imbrocchiti, che il "Greatest Show on Earth" non e' piu' "Greatest" ma puo' ancora dare spettacolo, e soprattutto che forse Martz ha spento il cervello da Dio del football sceso in terra per diffondere il verbo, ed ha acceso quello dell'offensive coordinator che analizza le debolezze degli avversari e sfrutta le armi a disposizione.
Tutto lasciava pensare ad un altro pomeriggio di passione quando Gannon colpiva Rice al primo gioco della partita per un guadagno da 53 yards, ma giunti dentro le cinque yards avversarie, i Raiders erano incapaci di muovere il pallone e commettevano un errore "Martzesco" che girava completamente la ruota della prtita. Su un quarto ed uno infatti, Callahan decideva di andare alla mano, ma la difesa dei Rams stoppava Garner con un tremendo colpo del rientrante Tommy Polley dietro la linea di scrimmage.
Questo stop aveva il potere di galvanizzare i Rams, che presentavano al comando dell'attacco l'esordiente Marc Bulger. Il suo biglietto da visita per l'esordio era un drive da 97 yards culminato con un funambolico Bruce che riceveva ad una mano e faceva gli equilibrismi per entrare in end zone per il 7-0.
L'attacco dei Raiders si trovava a mal partito con la difesa dei Rams che finalmente abbandonava la porosissima cover-2 per una piu' letale dime. Finalmente una buona pressione in linea, finalmente i LB facevano gioco ed i Raiders faticavano non poco a mettere in moto la macchina da guerra che aveva prodotto una media di oltre 40 punti a partita nelle precedenti quattro partite.
Era ancora Bulger a guidare magistralmente l'attacco blu-oro, finalmente con un Marshall Faulk coinvolto nell'80 per cento dei giochi ed autoritario come non mai quest'anno.
Una splendida ricezione di Torry Holt ai limiti della end zone dava il 14-0 ai Rams che, sempre piu' gasati, spingevano a fondo l'acceleratore.
Un FG di Janikowski riduceva le distanze, ma erano ancora i Rams ad affondare, ed era solo uno sciagurato fumble sulla una yard offensiva a negare il TD del 21-3 a pochi secondi dalla fine del primo tempo.
Chi si aspettava un crollo nel secondo tempo ed un ritorno dei predoni restava deluso, ed i Rams continuavano a contenere l'esplosivo gruppo di vecchietti molto bene, concedendo a Janikowski solamente un altro field goal.
Si arrivava cosi' nel quarto quarto sul 14-6, ed i Rams, complici anche molti errori dei Raiders, mettevano la parola fine alla partita.
Marshall Faulk trovava riceveva in TD per il 21-6, e nel drive successivo la linea difensiva della squadra di casa metteva sotto grande pressione Gannon. Lewis piazzava un paio di sacks devastanti, ma il meglio doveva ancora arrivare sotto forma di un passaggio deflettato sulla linea direttamente nelle mani di Grant Wistrom, che ridava la palla ai Rams sulle 33 offensive. Quando si dice che in certe partite qualsiasi cosa va bene...
Dalle 33 Faulk trovava un'autostrada con la corsa piu' bella della stagione: partiva in sweep per poi tagliare all'interno evitando un tackle da meno 5 yards. Sfruttando l'overpursuit dei difensori in maglia bianca, se la filava stendendo Romanowski con un eccellente stiff arm per poi ritrovarsi ad essere atterrato sulla una yard sfruttando anche un bel blocco di Bulger. Era lo stesso QB che si incaricava di segnare il TD del 28-6 a coronamento di una prestazione davvero da incorniciare: 3 TD passes ed uno personale. Niente male per il pivellino.
I Raiders cercavano l'insperata rimonta, ma riuscivano solo a mettere a segno il TD della bandiera con Terry Kirby, mentre la difesa dei Rams faceva buona guardia fino alla fine dell'incontro.
Non erano dei brocchi prima, non sono i favoriti per il superbowl adesso, ma certo e' che i Rams paiono aver ritrovato se' stessi, riuscendo a vincere per la prima volta dallo scorso febbraio. Vedremo se confermeranno le buone impressioni destate in questa partita la prossima settimana, quando renderanno visita ai Seahawks.
I Raiders hanno incontrato sicuramente un avversario al quale e' riuscito tutto facile, ma hanno destato qualche preoccupazione nella secondaria difensiva, troppo spesso battuta dai soli due ricevitori avversari. In attacco, nonostante i buoni numeri, Gannon e Rice non sono riusciti ad essere abbastanza incisivi, mancando alcuni giochi (soprattutto Gannon) chiave in alcuni terzi down critici. E per una volta tanto, il coach da criticare per l'eccessiva "arroganza" di una chiamata non e' Mike Martz ma Bill Callahan, la cui sciagurata decisione di giocarsi quel quarto ed una ad inizio partita e' costata cara alla sua franchigia.
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28-21
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L'highlight della partita non sara' il TD con ricezione acrobatica di Owens o l'intercetto di Zack Bronson o ancora il TD su ritorno di punt di Bobby Engram. L'immagine di questa partita sara' Terrel Owens che, segnato il TD della vittoria, tira fuori dai calzini un pennarello, autografa la palla e la butta in tribuna al suo consulente finanziario.
Tralasciando ogni commento sul quoziente intellettivo del ricevitore in rosso-oro, Owens lo spettacolo l'ha dato in campo, ricevendo sei palloni per 84 yards, facendo ammattire l'amico fraterno Shawn Springs e mettendo a segno due touchdowns, uno dei quali decisivo per la vittoria finale. Una settimana dopo aver pesantemente usato il gioco di corsa, Mariucci diventa piu' equilibrato e coinvolge di piu' il suo pupillo, proprio nell'occasione in cui avrebbe dovuto essere guardato a vista, data l'assenza di JJ Stokes, solitamente curato dalle difese avversarie come e quanto Owens. E proprio l'equilibrio e' stato il leit-motiv di tutto l'incontro. Pari i first downs (24), sostanzialmente pari il total offense (351-334 yards in favore dei niners), pari il possesso di palla e praticamente pari il punteggio per tutta la partita. L'unica cosa assolutamente non equilibrata sono stati i turnovers: due intercetti per Dilfer, e da entrambi e' nato un touchdown di Owens.
I Niners andavano subito avanti nel punteggio con Cortez, poi l'intercetto di Bronson riconsegnava la palla a Garcia sulle 38 yards offensive. Una formalita' il 10-0 con passaggio su Owens per 8 yards. Seattle pero' reagiva subito, ed in 10 giochi metteva Mack Strong in condizioni di accorciare le distanze sul 10-7.
Nel secondo quarto Bobby Enram ritornava in touchdown un punt per 61 yards, ed un field goal di Cortez mandava le squadre al riposo sul 14-13 Seahawks.
Nel terzo quarto Garcia guidava un drive da 99 yards in cui non giocava nemmeno un terzo tentativo, e Barlow dalle sei portava San Francisco avanti 20-14.
Allo scadere del terzo quarto Alexander, tenuto sotto le 100 yards dall'ottima difesa di San Francisco, si incaricava di portare Seattle di nuovo avanti, ed i Seahawks davano l'impressione di poter controllare la partita abbastanza agevolmente.
A meta' dell'ultimo periodo il patatrac. Dilfer si faceva intercettare per la seconda volta da Plummer e consentiva a San Francisco di ripartire dalle proprie 38. Un paio di terzi down cruciali convertiti alla grande o con una penalita', e Garcia trovava Owens sulla sideline per il TD della vittoria (e dell'autografo). Riusciva persino la trasformazione da 2 pere portare i Seahawks alla distanza di un TD trasformato, ma non ce n'era bisogno. Pur con molto tempo a disposizione Seattle incappava in un sanguinoso three-and-out e restituiva la palla ai niners che, ringraziando, congelavano il gioco ed ammazzavano il cronometro.
I Niners si confermano cosi' in testa alla division, mantenendo una partita di vantaggio sui Cardinals, ed affrontano il viaggio a New Orleans dove entrambe le squadre dovranno dimostrare di essere "for real" e tacitare le maligne voci che parlano di congiunzioni astrali favorevoli e calendario soft.
Seattle invece si ritrova a far visita ai Rams proprio nel momento della loro presunta resurrezione, ed anche in questo caso la partita sara' un valido banco di prova per entrambe.
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