Huddle Magazine
 

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WEST DIVISION
by Massimo Foglio

WEEK 2

Team W L T %
S. Francisco 1 1 0 500

Arizona 1 1 0 500
St. Louis 0 2 0 0
Seattle 0 2 0 0

 

21-26

Alzi la mano chi avrebbe pronosticato i Rams 0-2 alla seconda giornata di campionato. L'attacco delle meraviglie e' rimasto tale, ma le meraviglie soo diametralmente opposte a quelle attese: un solo TD pass in due partite, una media di 17 punti segnati, 60 yards di corsa in media. Se la sconfitta di Denver poteva essere ricondotta a molteplici fattori non tutti dovuti alla prestazione della squadra in stretto senso tecnico, la sconfitta con i Giants non ha attenuanti di sorta. Mai in partita, sempre ad arrancare senza pero' mai dare l'impressione di poter riagguantare il risultato, i Rams si sono semplicemente presentati in campo piu' piatti di una top-model anoressica. Questo e' probabilmente il risultato di non aver praticamente fatto giocare i titolari in preseason, e la speranza e' ora che la preseason non la giochino nei primi quattro turni di regular season, che' recuperare uno 0-4 sarebbe praticamente impossibile (I niners non faranno certo regali tutte le domeniche).
E pensare che il duello piu' atteso tra il recordman di sack Michael Strahan ed il pivellino John St.Clair se l'e' aggiudicato il tackle dei Rams, ed anche abbastanza nettamente, ma per il resto e' stata una disfatta su quasi tutti i fronti. Quando una squadra lancia intercetti, perde fumbles allo snap e sbaglia field goals elementari non puo' certo pretendere di vincere. E se l'attacco e' stato poco meno di ordinario, la difesa non e' stata da meno. Concedere 22 completi su 26 a Kerry Collins basta da solo come motivo per giustificare la sconfitta. I Giants dal canto loro non hanno sbagliato quasi nulla, e non hanno nemmeno dovuto fare grossi sforzi per contenere Warner e soci (26/39 per 266 yds per l'MVP uscente della lega). Faulk ha cantato e portato la croce, correndo e ricevendo, e segnando anche uno spettacolare touchdown su una corsa da otto yards che sembrava praticamente morta sulle cinque avversarie, ma il resto della squadra non l'ha supprotato per nulla. Ottima la prova dei Giants che hanno spesso messo in difficolta' la difesa blu-oro con frequenti mismatch creati dalla presenza di Jeremy Shockey in ogni parte del campo, uno dei quali e' risultato in un bel touchdown da 38 yards, il primo del rookie da Miami.
Le nubi all'orizzonte si addensano anziche' diradarsi per St.Louis, che lunedi' prossimo affrontera' i Buccaneers a Tampa Bay, un campo che per tradizione vede i Rams soffrire e soccombere. Nonostante tutto i bookmakers danno St.Louis favorita di 3.5 punti in apertura di quotazioni, ma realisticamente e' meglio che sotto l'arco ci si prepari a rimanere in fondo alla division con la casellina delle vittorie ancora ferma a zero.

23-31

I Broncos non smettono di stupire, mentre i niners confermano tutti i nefasti presagi portati dal season opener contro i Giants.
Dopo un primo quarto di "studio", come si usa dire, San Francisco apriva le danze con un passaggio di Garcia per Owens, a coronamento di un drive che aveva visto Barlow finalmente guadagnare un po' di terreno con una bella corsa da 31 yards. La difesa niners conteneva bene la reazione di Denver, ma alla fine del quarto Elam riusciva comunque ad accorciare le distanze. Il terzo quarto si apriva con i Broncos al TD del sorpasso con Griese, finalmente continuo per tutta la partita, che trovava Mike Anderson in end zone. Era la difesa Broncos a salire in cattedra, intercettando Garcia praticamente in end zone e dando a Denver tutto l'entusiasmo necessario ad allunagare le distanze con una corsa di Olandis Gary. Un secondo passaggio in TD di Griese portava i Broncos a distanza di sicurezza, e la meta di Garcia a poco meno di due minuti dal termine non faceva altro che rendere la sconfitta meno amara ai San Francisco.
Confermata la difesa granitica e veloce mostrata contro i Rams, Denver ha mostrato anche un attacco concreto e convincente, in grado di caricarsi sulle spalle il peso della partita e non lasciandop mai il pallino del gioco ai 49ers.
San Francisco ora medita su queste due prime partite, che hanno aperto una valanga di interrogativi su una squadra che sembrava ad un passo dal ritornare ai fasti di una volta. L'asse Garcia-Owens fatica a svilupparsi, ed il gioco di corsa e' asfittico, rendendo l'attacco californiano prevedibile. Forse indugiare meno sulla West Coast Offense non sarebbe una mossa cosi' avventata, dato che ad affrontare i maestri di questo sistema tutti si preparano al meglio, e quest'anno gli avversari sembrano aver trovato la chiave per contenere questo tipo di attacco.

13-24

Ad Arizona forse si stanno mangiando le mani per non aver fatto andare via Michael Pittman, visto che il suo sostituto sta giocando molto meglio di quanto Pittman abbia fatto negli anni trascorsi a Phoenix. 173 yards guadagnate sono un bel biglietto da visita, ma soprattutto sono un gran bel sollievo per Jake Plummer, che cosi' non e' piu' obbligato a cercare il solito David Boston per levare le castagne dal fuoco. A Trent Dilfer non e' bastato un piu' che dignitoso 29/47 per ben 352 yards (career high) ed 1 TD pass per mantenere aperta la sua striscia di 15 vittorie consecutive da starter. Senza il solito supporto sulle corse di Shaun Alexander, limitato a sole 37 yards, l'attacco di Seattle ha saputo produrre soltanto un TD di Itula Mili e due FGs di Rian Lindell, mentre Arizona ha confermato le buone impressioni destate nell'opener con Washington ribaltando il risultato nel secondo tempo. Oltre alla fantastica corsa di Thomas per 58 yards, i Cardinals hanno messo a segno anche un ritorno di kickoff per 95 yards con Martay Jenkins, chiudendo lo score con un passaggio di Plummer per Frank Sanders.
Vincendo la prima sfida divisionale della stagione i Cardinals si portano in testa alla classifica appaiati ai 49ers, mentre i Seahawks vanno a far compagnia ai Rams sul fondo della classifica.