Huddle Magazine
 

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WEST DIVISION
by Massimo Foglio

WEEK 12

Team W L T %
S. Francisco 7 4 0 636
St. Louis 5 6 0 455

Arizona 4 7 0 364
Seattle 4 7 0 364

 

38-17

Chi pensava che gli Eagles senza McNabb fossero oramai finiti e' servito.
Non solo Koy Detmer ha guidato la squadra con sicurezza ad un'importante quanto schiacciante vittoria contro i Niners, ma tutto il team della Pennsylvania ha disputato una delle migliori partite dell'anno non sbagliando praticamente nulla. Un attacco solido, una difesa impenetrabile, degli special teams pressoche' perfetti: questo il mix che ha portato gli Eagles ad espugnare il difficile campo dei 49ers con un'autorita' inaspettata.
San Francisco e' apparsa in forte regresso. Il gioco di corsa non ha prodotto un granche', ed oltre al solito Owens nel parco ricevitori c'e' stato il deserto assoluto. In difesa, poi, la secondaria si e' fatta vivisezionare dai QB avversari con imbarazzante semplicita', e l'aver tutto sommato ben contenuto il gioco di corsa on e' servito praticamente a nulla.
Una parte fondamentale l'hanno fatta, come detto in precedenza, gli special teams. Tanto disastrosi quelli dei Niners quanto efficaci quelli degli Eagles, tanto che una segnatura e' arrivata direttamente su ritorno di punt, e comunque gli Eagles hanno avuto una buonissima posizione di partenza in quasi tutti i propri drives offensivi, grazie al buon lavoro di bloccatori e ritornatori.
Mai come questa volta le statistiche sono ingannatrici. Il total offense risulta decisamente favorevole ai 49ers (409 yds contro 343), ma a parte il fatto che molte delle yards di San Francisco sono arrivate a risultato gia' ampiamente compromesso ed a parte il fatto che gli Eagles hanno sempre avuto poco campo da coprire prima della end zone avversaria, gli Eagles hanno dominato la partita dal primo all'ultimo minuto, ed i numeri non rendono giustizia ai biancoverdi.
Dopo un primo quarto "di studio", come si dice in gergo, Koy Detmer decide che e' ora di salire in cattedra, e comincia a sezionare la difesa dei niners con lanci corti ma precisi. Dopo 1:15 del secondo quarto, Detmer trova Todd Pinkston, che si invola 25 yards per il TD del 7-0. I Niners non riescono ad imbastire una reazione pronta, e nel drive successivo si vedono costretti al punt. Brian Mitchell riceve l'ovale sulle proprie 24 e lo riporta nella end zone avversaria per il 14-0.
Jeff Garcia risponde a Mitchell trovando Owens in end zone per il 14-7, ma gli Eagles non mollano, e prima del riposo ristabiliscono il vantaggio di 14 punti grazie ad una ricezione del veteranissimo Antonio Freeman.
Il secondo tempo si apre con una grossa novita' per i Niners: il nuovo kicker Jeff Chandler centra i pali dalle 35, ed il punteggio si porta sul 21-10.
L'inizio della riscossa dei Niners? Macche'. Koy Detmer si incaricava personalmente di segnare il 28-10 con una corsa da una yard, e nel drive successivo portava gli Eagles fin sulla linea della una yard avversaria prima di infortunarsi seriamente ad un gomito. Lo sostituiva AJ Feeley che, al primo passaggio della stagione, trovava Chad Lewis in end zone per il 35-10.
Si risvegliava Garcia, ma oramai era tardi. In quattro giochi il QB di San Francisco portava Terrel Owens in TD con un passaggio da 18 yards, ma subito all'inizio del quarto periodo David Akers metteva dentro il field goal del definitivo 38-17. Il resto della partita non aveva piu' storia, e Mariucci dava anche spazio al giovane Tim Rattay, conscio dell'impossibilita' di recuperare una partita oramai persa e strapersa.
Gli Eagles, con in cabina di regia il terzo QB, visiteranno la settimana prossima i Rams, che hanno appena reintegtrato il primo QB (Warner) a spese del terzo (Bulger), e potremo verificare se si e' trattato di un fuoco di paglia oppure se gli Eagles sono davvero McNabb dipendenti.
Per i Niners nulla di molto preoccupante in chiave playoffs, perche' la sconfitta dei Rams li ha messi al riparo da brutte sorprese, ma Mariucci fara' meglio a ritrovare il bandolo della matassa se non vorra' avere delle brutte sorprese all'inizio della postseason.

41-20

Sembra quasi di essere tornati ad inizio campionato, quando i Raiders segnavano 40 punti a partita, Gannon bombardava le secondarie avversarie ed i Raiders apparivano una macchina da punti inarrestabile.
I Cardinals, al contrario di quanto hanno fatto nelle ultime settimane, hanno tenuto botta per tutto il primo tempo, sebbene sembrassero sempre sul punto di crollare, cosa poi puntualmente verificatasi nel terzo quarto, quando hanno incassato 17 punti senza fiatare, consegnando in pratica la partita agli avversari.
Super Gannon ha nuovamente messo sul tabellone dei numeri da paura: 27/45 per 340 yards 3 TDs ed 1 intercetto, coadiuvato dall'altro vecchietto terribile Jerry Rice: 7 ricezioni per 110 yards ed un touchdown.
Il gioco di corsa non e' stato da meno, con Garner a 100 yards e Wheatley ad 82, per un total offense che conta 520 yards in 83 giochi (e 36 minuti di possesso di palla, tra le altre cose).
I Raiders si portavano in vantaggio con un uno-due favorito da due turnovers dei Cardinals. Prima Plummer perdeva un fumble sulle proprie 13 yards, spianando la strada al touchdown di Jerry Porter, poi Barton intercettava il QB avversario riportando la palla fino alle 33 di Arizona, da dove Gannon ripartiva ed in 3 giochi portava Charlie Garner a superare la linea di meta dopo una corsa di otto yards.
Nel secondo quarto i Cardinals accorciavano le distanze con una corsa di Shipp, ma ancora Jerry Porter riceveva il passaggio del 21-7. Sul drive successivo Plummer percorreva 80 yards in poco piu' di quattro minuti (grazie anche ad una scellerata penalita' dei Raiders che convertiva un quarto e tre) e trovava Joel Makovicka in TD per il 21-14.
Nel terzo periodo pero' Gannon saliva in cattedra e portava la squadra per mano verso la vittoria.
Nel primo drive trovava con costanza i due grandi vecchi Rice e Brown, quest'ultimo su un quarto e due, e terminava in touchdown con una corsa per Tyrone Wheatley. Poi, sempre mettendo la palla per aria, piazzava un drive di sette giochi per 64 yards in poco piu' di tre minuti, trovando Rice in end zone per il 35-14, che diventava 38-14 grazie al calcio dalle 37 di Janikowski.
I Cardinals erano storditi, ma riuscivano ancora a varcare la end zone avversaria con un passaggiuo di Plummer per Jackson, ma la trasformazione da due falliva, e con essa le piccolissime speranze di una improbabile rimonta.
C'era ancora il tempo per un field goal dalle 51 di Janikowski che fissava il risultato sul 41-20 finale e poi tutti a casa.
A questo punto della stagione ed in queste condizioni di classifica, la sconfitta non brucia piu' di tanto per i Cardinals, sebbene dopo essere finalmente restati in partita per tutto il primo tempo avesse alimentato illusioni, visto che ultimamente nel secondo tempo Plummer e compagnia si trasformavano in una squadra vera. Cosi' non e' stato, ed i Raiders hanno potuto cosi' portarsi a casa una vittoria importantissima nella lotta serrata che li vede testa a testa con i compagni di division per la conquista del titolo, che significherebbe playoffs assicurati.

39-32

Questi Chiefs sono davvero incredibili. Se avessero una difesa decente sarebbero sicuramente da Superbowl, ma sembra invece che tutto quanto di buono viene costruito in attacco dai vari Green, Holmes e Gonzalez venga sistematicamente distrutto dalle prestazioni imbarazzanti dei difensori giallorossi.
Un Holmes davvero monumentale (23 per 197 su corsa, 7 per 110 su passaggio e 3 TDs totali), supportato da un Trent Green in forma smagliante (26/34 per 343 yards 2 TDs 1 int) sarebbero stati abbastanza per qualunque squadra per portare a casa la partita, ma Kansas City e' riuscita nell'impossibile.
L'attacco di Seattle era inceppato da settimane, e molti si chiedevano innanzitutto se Shaun Alexander non fosse stato rapito dagli alieni ed al suo posto non giocasse una brutta copia, e poi se Matt Hasselbeck avrebbe prima o poi giocato una partita ai livelli che si vocifera fosse capace di raggiungere.
Bene: Shaun Alexander 23 per 145 e 2 TDs sulle corse, Hasselbeck 25/36 per 362 yards e 3 TDs. Niente male davvero per due giocatori sulle cui qualita' si cominciava a dubitare.
Erano i Chiefs ad andare invantaggio per primi con Priest Holmes ed un field goal di Andersen nel primo quarto, ma gia' all'inizio del secondo periodo i Seahawks rimettevanole cose a posto con un drive di 92 yards insoli tre giochi. Aiutati anche da un'interferenza da 41 yards, i Seahawks riducevano le distanze con una corsa di Alexander. I Chiefs allungavano ancora allorche', dopo un punt, Green trovava Holmes al primo gioco del drive. Il fenomenale RB si liberava degli avversari ed entrava agevolmente in end zone dopo una galoppata di 64 yards. Hasselbeck rispondeva immediatamente colpendo ripetutamente Jackson e finendo col trovare Mack
Strong in end zone per il 17-14, ma il bello doveva ancora venire.
I Chiefs restituivano subito il pallone, ed i Seahawks marciavano lungo tutto il campo in soli 53 secondi, ed Hasselbeck trovava Jerramy Stevens per il 21-17 con cui le squadre andavano al riposo. L'inerzia della partita era tutto in favore dei padroni di casa che, al rientro incampo, allungavano ancora con un touchdown di Koren Robinson, perfettamente imbeccato da Hasselbeck. Holmes tentava di resistere piazzando un'altra meta che Green trasformava da due, ma un field goal di Lindell ed un'altra corsa di Alexander chiudevano il discorso. C'era ancora tempo per il TD di Marc Boeritger a 31 secondi dal termine, ma per i Chiefs non c'era piu' nulla da fare.