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21-16 |
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Marc Bulger gioca quella che potrebbe
essere la sua ultima partita della
stagione allo stesso standard delle altre quattro: alla grandissima. Senza
il supporto di Marshall Faulk, tutto il peso dell'incontro e' sulle sue
spalle, ma Marc dimostra di averle ben salde e, dopo essersi reso
protagonista di una rimonta che rimarra' negli annali domenica scorsa,
prende ancora una volta la squadra per mano e la porta finalmente a
pareggiare il conto vittorie/sconfitte, aprendo uno spiraglio per la
postseason e portandosi a due vittorie di distanza dalla capolista della
division. C'e' da dire che se Martz avesse dato subito fiducia a Bulger
invece di far giocare Martin a San Francisco, potrebbe darsi che forse
staremmo qui a parlare di aggancio avvenuto, ma tant'e', col senno di poi
si vincono campionati a raffica.
Sicuramente tra i precedenti 500 monday night ce ne sono stati un gran
numero piu' spettacolari di quello fra Bears e Rams, ma la partita ha
avuto comunque dei buoni momenti di agonismo e, perche' no, di
spettacolarita'.
Abbiamo visto una delle finte di punt piu' spettacolari mai giocate (ed
eseguita alla perfezione, peraltro), abbiamo visto Dre' Bly autopunirsi
con dieci pushups per aver mancato un intercetto praticamente fatto, ed
abbiamo anche visto un passaggio a se' stesso di Marc Bulger per tre yards.
Inoltre abbiamo visto un'anteprima di domenica prossima: Kurt Warner in
campo, ma quello non e' stato bellissimo, come spettacolo. Warner si e'
trovato dietro al centro per la prima volta dopo l'infortunio a causa di
una distorsione all'indice destro che Bulger ha rimediato in un sack con
fumble, ma il bentornato se lo e' fatto dare in maniera davvero comica. Su
un roll out a destra (Martz, Martz... non ti e' bastato l'inizio di
stagione per vedere che rollare Warner e' un suicidio?) Warner si e'
mangiato il pallone ed ha subito un sack assurdo da Keith Traylor, un
ciccione dalla mobilita' di un bradipo addormentato che gli si e'
letteralmente accasciato addosso.
I Bears comunque non sono mai stati veramente in partita, sebbene per
molto tempo siano stati dietro ai Rams di un solo punto. Un attacco
disastroso che ha concesso ben sette sacks alla scatenata difesa blu e oro
e' stato il vero punto debole di Chicago, che torna a casa con l'ottava
sconfitta consecutiva (record di franchigia eguagliato), e per una squadra
che lo scorso anno ando' ad una partita dal titolo della NFC non e' certo
una situazione rosea.
I Rams hanno segnato al loro primo possesso con un bel passaggio di Bulger
su Conwell, e sembravano avviati verso un blowout di grandi proporzioni,
ma l'attitudine masochistica che quest'anno li contraddistingue ha
permesso prima ai Bears di portarsi sotto con due field goals di Edinger,
e poi di tenere la partita sempre in bilico grazie a due lunghi ma
ineffettivi drive.
L'attacco produce molto in termini di yardaggio, ma concretizza meno del
previsto, e quindi un total offense di 388 yards vale solamente 21 punti,
con un fumble ed un intercetto che vanificano due belle galoppate
coast-to-coast.
I Rams si risvegliano improvvisamente alla fine del secondo quarto, quando
Bulger percorre 80 yards in 46 secondi e quattro lanci (di cui uno
incompleto) e trova uno splendido touchdown con un passaggio corto che
Lamar Gordon trasforma in meta dopo uno slalom nella secondaria di
Chicago. Al riposo sul 14-6 i Rams sembrano sul punto di dilagare, ma al
rientro in campo Chandler orchestra l'unico bel drive dei Bears che
culmina con una corsa da 13 yards di Anthony Thomas.
Dopo alcuni drives infruttuosi da ambo le parti, Bulger trovava un
millimetrico passaggio per le mani di Ricky Prohel per portare i Rams
avanti 21-13. I Bears provavano a riportarsi sotto, ma si accontentavano
di un field goal per poi tentare una finta di onside kick dalle
probabilita' di riuscita tendenti allo zero.
Recuperato il pallone con poco piu' di due minuti da giocare, i Rams
riuscivano a congelare l'incontro concedendo poi gli ultimi quattro
tentativi per i Bears dalle proprie 25 con 40 secondi sull'orologio e
nessun timeout.
I Rams ricominciano quindi da zero, dopo che con gran fatica hanno
riempito il buco che si erano scavati ad inizio stagione. La strada per i
playoffs e' ancora molto lunga, ma in questo momento il morale e' a mille,
ed il rientro di Warner dovrebbe contribuire a mantenerlo su alti livelli.
Tutto stara' comunque a Mike Martz. Il rientro del suo pupillo potrebbe
coincidere con il ritorno del "Mad Mike" di inizio stagione,
quando piu' che la squadra pote' un playcalling sciagurato. Queste ultime
cinque partite hanno indicato la strada, ora sta al coach piu' bersagliato
della lega decidere se continuare a seguirla o meno.
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