Huddle Magazine
 

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WEST DIVISION
by Massimo Foglio

WEEK 1

Team W L T %
S. Francisco 1 0 0 1000

Arizona 0 1 0 0
St. Louis 0 1 0 0
Seattle 0 1 0 0

 

Pessimo inizio di stagione per la nuova NFC West. Delle quattro squadre, i soli 49ers vincono il loro opener e non senza patemi d'animo nell'anticipo di giovedi' a New York contro i Giants.
La sorpresa della giornata arriva pero' da Denver, dove i superfavoriti Rams incappano in una sconfitta senza attenuanti, al termine di una partita che hanno avuto occasione di riagguantare almeno un paio di volte. Errori di esecuzione, ma gran credito anche alla difesa dei Broncos che ha contenuto benissimo l'attacco delle meraviglie, concedendogli i numeri sui passaggi ma non quelli sul tabellone.
Ad Arizona spettava il non facile compito di tenere a battesimo Steve Spurrier e la sua Fun'n'Gun offense. Il risultato e' stato comunque meno disastroso di quanto si possa pensare. La sconfitta e' arrivata puntuale, ma Arizona ha fatto passare un brutto quarto d'ora ai Redskins grazie alla precisa connessione tra Boston e Plummer.
Infine i Seahawks, all'esordio nella NFC, sono stati seppelliti di punti dagli Oakland Raiders, ancora dannatamente arrabbiati da quel fatidico giorno di gennaio quando un instant replay gli tolse la finale di conference.
Settimana prossima Rams e Niners si scambiano gli avversari, e questo potra' essere gia' un primo test sulla reale consistenza delle due squadre. L'esordio casalingo sa gia' di partita cruciale per i Rams, che non possono permettersi altri passi falsi dopo aver cominciato in svantaggio la corsa al titolo divisionale. Cardinals e Seahawks invece si affrontano nel primo scontro divisionale con l'obiettivo dichiarato di non cominciare la stagione con uno 0-2 che comincerebbe a farsi pesante.

16-13

Dopo 7 mesi di attesa finalmente si sono riaperte le ostilita' nella National Football League con una serata speciale al Giants Stadium che vedeva di fronte i New York Giants ed i San Francisco 49ers. La partita e' risultata abbastanza deludente dal punto di vista tecnico ma, come e' tradizione nel football, ha riservato emozioni fino all'ultimo secondo.
San Francisco e' riuscita vincere grazie ad un FG di Cortez con 6 secondi rimasti da giocare sul cronometro della partita dopo che lo stesso Cortez aveva sbagliato due FG dei quali uno bloccato dalla difesa dei Giants sulla linea delle 25yds.
L'incontro non e' iniziato nei migliore dei modi per i Giants dato che sul loro primo drive di attacco Collins ha lanciato un intercetto ( al termine della partita saranno 3) dando subito inerzia a San Francisco che pero' non ne ha approfittato subito dato che la goal line defense dei Giants nei primi due drive e' stata efficiente impedendo ai Niners di arrivare in TD.
Nel proseguo della partita mentre Collins e Garcia si scambiavano favori facendosi intercettare nel giro di pochi giochi, poche altre emozioni si vedevano in campo facendo terminare il primo tempo sul risultato di 6-3 per i Giants.
Il secondo tempo riservava maggiori emozioni, con le due squadre che riuscivano ad arrivare in end zone impattando il punteggio sul 13-13 a meno di due minuti dal termine.
A questo punto i Niners hanno imbastito una efficiente serie di giochi nel cosiddetto Two Minutes Offense specie sul primo gioco nel quale un passaggio di Garcia per Owens per un guadagno di 33 yds ha subito messo San Francisco nelle vicinanze del raggio da FG permettendo loro di giostrare con il cronometro fino ad arrivare al FG vincente di Cortez che ha chiuso la partita sul 16 -13 per i Niners.
Da segnalare tra le prestazioni individuali la non brillante prova del QB dei Giants, i cui 3 intercetti sono risultati decisivi per la sconfitta, mentre dall'altra parte Garcia ha fatto una discreta prestazione. Nota di merito invece per Toomer che con 9 ricezioni per 134 yds ha tenuto vive le speranze per l'attacco dei Giants con una superba prestazione.
Questo potrebbe essere anche interpretato come un campanello di allarme per la secondaria dei Niners che ha in effetti concesso troppo ai ricevitori dei Giants.
Laconico il commento a fine partita di Michael Strahan ( il detentore del record per il numero di sack in una singola stagione) che afferma che era una partita che dovevano assolutamente vincere e che solo loro hanno gettato al vento.
Questa affermazione puo' anche essere supportata dalla statistiche finali delle due squadre che vede i Giants predominare sia a livello di primi down conquistati, di efficienza nelle conversioni di terzo down e di total yardage, specie per quanto riguarda le yards conquistate su passaggio.
Con questo non intendo certo sminuire la vittoria dei Niners che hanno dimostrato di sapere sfruttare bene gli errori dei propri avversari e soprattutto di essere in possesso di quello che in gergo e' detto "Killer Instinct" ovvero, messi con le spalle al muro sono stati in grado di impostare rapidi ed efficaci giochi in attacco sull'ultimo drive per portare a casa la vittoria, e per una squadra che ha come minimo ambizioni di postseason, questo e' molto importante.
by Gabriele Garoldi

23-31

Dopo una preseason che e' risultata a dire poco esaltante i Washington Redskins di Steve Spurrier si sono trovati ad affrontare gli avversari in regular season e hanno avuto l'occasione di dimostrare sul campo le loro potenzialita'.
Gli avversari di questo opener erano gli Arizona Cardinals, che per effetto del riallineamento sono stati spostati in una altra division ma che per mantenere le vecchie rivalita' sono stati scelti come avversari per la prima partita.
Il primo quarto e' trascorso im modo abbastanza tranquillo, con Washington subito a segno nel drive di apertura con un FG di Conway (che si infortunera' nel proseguo della gara) al quale ha subito risposto Arizona con un convincente drive che li ha portati a pareggiare con un FG di Bill Gramatica. Questa prima serie di giochi ha pero' evidenziato una inattesa debolezza della difesa degli 'Skins che era data come una delle migliori dell'intera NFL ed invece alla fine della partita finira' per concedere quasi 200 yds sul solo gioco aereo.
Il primo momento cruciale della partita e' dato dall'intercetto lanciato da Matthews verso la fine del primo quarto che ha permesso poi ad Arizona di andare a segnare un comodo TD sul successivo attacco, portando cosi' i Cardinals in vantaggio 10-3 alla fine del primo quarto.
Nel secondo quarto si e' cominciata a vedere la famosa Fun 'n Gun di Spurrier alla quale e' stato ben alternato il running game, rappresentato nella fattispecie da Stephen Davis che al termine della partita totalizzera' 26 portate per 104 yds ed un total yardage di 150 yds.
Con un drive che porta alla segnatura del primo TD pass di Matthews ( ricevuto da Lockett) seguito da un successivo FG di Gramatica si arriva alla fine del primo tempo con Arizona in vantaggio per 13-10.
Nel secondo tempo l'equilibrio si spezza e la bilancia inizia a pendere dalla parte dei pellerossa della capitale, inizialmente con un TD segnato su corsa da Davis ed in seguito con un rapido drive di soli quattro giochi che, alternando le corse di Davis a passaggi in media profondita', porta al secondo TD pass della partita lanciato da Matthews con un passaggio da 43 yds ricevuto da Gardner
A questo punto, con il punteggio sul 24-16 i Redskins sembrano essere in controllo della situazione, ed infatti colpiscono ancora al cuore Arizona con il terzo TD pass di Matthews ponendo il punteggio sul 31-16 all'inizio del quarto quarto.
Quando tutto sembra essere finito due ottime ricezioni di Boston portano i Cardinals alla segnatura in pochi secondi, rimettendo in gioco una partita che sembrava chiusa e aumentando i dubbi sulla forza della difesa dei Redskins pur non togliendo nulla alla prestazione dei Cardinals ed in particolare di Boston, che alla fine della partita chiudera' con 7 ricezioni per 138 yds ed 1TD.
Negli ultimi scampoli di partita ne' i Redskins ne' i Cardinals si rendono pericolosi archiviando cosi' il risultato finale di 31-23 per Washington.
In una breve analisi non si puo' non notare la prestazione del QB titolare degli 'Skins che ha concluso con 327 yds 3TD 1INT dando quindi l'impressione che il metodo di Spurrier possa dare buoni risultati anche nella NFL.
Ovviamente non basta certo una sola partita per dare dei giudizi definitivi, anche lo stesso Spurrier si e' limitato ad affermare che questa per lui sara' una partita da ricordare dato che segna il suo debutto vittorioso nella NFL, ma non fa certo proclami di vittoria.
Saranno i Philadelphia Eagles nel prossimo Monday Night Football a dirci se Washington e' in grado davvero di puntare alla postseason oppure se i campanelli di allarme che sono suonati in questa partita per quanto riguarda la difesa, specie sul passing game, erano il segno di una sostanziale debolezza della squadra che non le permettera' di fare molta strada in questa stagione.
by Gabriele Garoldi

14-31

Classico esordio al Coliseum tra due rivali di antica data, ma questa è una partita a sè.
Infatti Seattle da quest'anno ha cambiato division e conference, quindi il prossimo scontro tra queste due franchigie avverrà tra 4 anni.
I Raiders avevano un brutto ricordo in testa, una sera di Novembre del 2001 Shaun Alexander corse qualcosa come 266 yards, conditi anche da un TD da 85, in una gara che decretò l'inizio della fine per la difesa di Oakland, che da quella partita incappò in una sequenza di prestazioni sconfortanti.
Ma siamo nel 2002, con 10 titolari diversi rispetto alla stagione scorsa, con il solo Charles Woodson ad aver mantenuto il posto.
Partono subito bene i Raiders, con un drive che li porta alla realizzazione del primo touchdown della stagione 2002, autore Tim Brown su passaggio di Gannon.
Il kickoff return successivo è un capolavoro del rookie Morris, che corre per 66 yds prima di essere spanzato (termine corretto) fuori dal kicker Janikowski.
Matt Hasselbeck, che sostituisce l'infortunato Dilfer, ha solo 36 yds da percorrere e lo fa ottimamente con un 3 su 3 che termina con un passaggio per il TE Mili, pareggiando la partita.
Nel secondo quarto esplode l'attacco nero argento, con 3 touchdown in altrettanti possessi, due di Garner, uno su corsa e uno su ricezione, e poi il sigillo di Randy Jordan, che porta il risultato sul 28-7.
Il primo tempo si chiude con un FG sbagliato di Lindell, mentre i Raiders nella ripresa aumentano il parziale portandosi sul 31-7 con un FG dalla breve distanza.
Il resto della partita è di poca rilevanza, Alexander nel quarto quarto segna su ricezione il suo TD, ma nel complesso Oakland lo tiene al guinzaglio, permettendogli solamente 36 yds di corsa.
Ottima la gara di Charlie Garner, con 127 yds guadagnate su corsa e altre 64 su passaggio e decisivo l'apporto della difesa, che ha tenuto a 186 yards totali i Seahawks, che comunque non sono sembrati irresistibili.
Missione compiuta quindi per i Raiders e per il loro nuovo capo allenatore, Bill Callahan, che si è ottimamente comportato all'esordio, anche se il test difficile sarà settimana prossima a Pittsburgh.
by Marco Santini

16-23

All'Invesco Field sono di scena i vice campioni NFL, al gran completo e desiderosi di mettersi alle spalle l'ultimo Superbowl perso malamente contro i Patriots.
Denver si presenta con Griese al comando delle operazioni, il ritorno di Sharpe, McCaffrey di nuovo titolare e un trio di running back, il cosiddetto Comitato, composto da Anderson, Gary e il rookie Portis.
E' proprio Griese il cardine della stagione dei Broncos, è lui che deve caricarsi la squadra sulle spalle e condurla dove tutti si aspettano, e cioè al Superbowl, obiettivo legittimo viste le potenzialità della squadra di Shanahan.
Parte bene la difesa di Denver che ferma subito i Rams, mentre Griese riesce a guidare un buon drive, aiutato però da una stupida penalità dei Rams che commettono fallo sul punter quando la posizione di campo era vantaggiosissima.
E' quindi Rod Smith a realizzare la prima segnatura, ben imbeccato da Griese nell'angolo della endzone.
I Rams non ingranano, mentre i Broncos aumentano il vantaggio con un FG di Elam; poi però Warner comincia a scaldare il braccio e con una serie di 5 passaggi consecutivi porta in raggio da FG Wilkins, che accorcia sul 10-3.
A 4' dalla fine del primo tempo Warner viene intercettato e così Denver riesce ad allungare sul 13-3, poi, grazie ad un fumble sul ritorno del kickoff successivo è ancora Elam a realizzare e quando mancano 27 secondi al termine il tabellone dice 16-3.
Per i Rams 27 secondi sono una vita e in un amen sono sulle 26 di Denver, ma il drive stalla e così è ancora il turno del kicker Wilkins, che chiude il primo tempo sul 16-6.
L'inizio del terzo quarto è forse la svolta della partita: al primo lancio Griese viene intercettato da Aeneas Williams, Faulk non perde tempo e dalla linea delle 3 entra in endzone, portando il punteggio sul 16-13.
Nel drive seguente un altro intercetto per Griese, ma i Rams non capitalizzano; però lo stesso Griese è in confuzione e St.Louis si trova in seguito con un 4th e 1 sulle 9 dei Broncos.
Coach Martz decide di giocarlo, ma il ricevitore primario scivola e Warner non trova alternative, lanciando sulla sideline sotto pressione.
I Rams perdono un po' di sicurezza e sbagliano anche un FG, mentre Griese si riprende e orchestra un drive spettacolare condito da un 4th e 1 convertito, che culmina con un passaggio millimetrico da touchdown nelle mani di McCaffrey, perso dalla secondaria di St.Louis; ora siamo sul 23-13.
Sei passaggi di Warner permettono l'ingresso in campo ancora di Wilkins che stavolta non sbaglia il field goal che porta i Rams a distanza di un touchdown, ma c'è da ricoprire l'onside kick.
L'azione non riesce e così Denver conclude vittoriosamente con la palla in mano.
Grande la prova della difesa di Rhodes (Def.Coord.) che con i LB veloci di cui dispone mette in difficoltà Faulk e soci, che fanno fatica anche a contenere la linea offensiva, non dando a Warner il tempo di far sviluppare le tracce ai ricevitori.
Brian Griese nel terzo quarto sembrava destinato alla panchina, ma con l'ultimo drive si è riconquistato la fiducia di Shanahan, molto importante in vista del prossimo match a San Francisco.
Il Comitato dei RB non è stato del tutto soddisfacente, mentre i ricevitori hanno compiuto egregiamente il proprio dovere.
by Marco Santini