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31-7 |
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Difesa, corse e Rodney peete. John Fox sembra aver trovato la ricetta vincente e già può vantarsi di aver fatto meglio del suo predecessore sulla panchina dei Panthers.
I numeri in attacco parlano da soli: Lamar Smith corre per 56 yards e 2 TD e riceve per 77 yards; Peete 21 su 32 per 310 yards e 1 TD (tra i ricevitori spiccano le 107 yards e 1 TD di Muhammad e le 71 yards di Steve Smith).
La difesa, di cui Fox è il vero mentore, fa sfracelli contro i derelitti Lions: 6 sacks, di cui 3 del rookie Peppers; 2 intercetti, di cui uno ritornato in end-zone da parte della SS Mike Minter; 112 yards totali concesse all'attacco di Detroit.
La partita non ha fondamentalmente storia, anche se nel primo quarto le due squadre faticano molto a muovere la palla; qunado Joey Harrington si fa intercettare da Mark Fields su un 3o down, i Panthers aprono le segnature nel secondo periodo col veterano K John Kasay.
Poi Peete sale in cattedra e ogni volta che i Lions costringono i panthers su un 2o e lungo o un 3o down, Peete completa con facilità irrisoria e il tutto culmina col TD da 22 yards per Muhammad a fine primo tempo.
Nel secondo tempo cambio QB per Marty Mornhinweg e Mike McMahon segna l'unico TD degli ospiti con una keeper da 11 yards. Ma è l'unico acuto die lions: Smith e il resto dei RB congelano la partita e segnano altri 2 TD e Minter chiude definitivamente il tutto con un intercetto trasformato in 6 punti.
Mentre nella motor city è notte fonda, a Charlotte cominciano a vedersi i primi frutti del football semplice ma efficace predicato da
Fox.
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35-20 |
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Se dovessimo trovare una squadra che negli ultimi due anni ha azzeccato le prime scelte dei draft questi sono sicuramente i
Saints: Deuce McAllister, sostituto di Ricky Wiliams, corre per 123 yards e 2
TD, mentre Donte Stallworth colleziona un'altro TD contribuendo ad una vittoria contro un avversario ostico per chiunque.
Giornata grigia, invece, per l'intramontabile Favre, che colleziona sì 2
TD, ma anche 1 INT e un fumble cruciale su un'azione dalla shotgun
formation. La difesa dei Saints si concentra su Ahman Green e il running game dei
Packers, concedendogli solo 95 yards totali e mettendo relativa pressione su
Favre.
Aaron Brooks muove bene la palla, ma è McAllister ad aprire le segnature nel primo quarto; Favre tiene comunque accese le speranze di rimonta e il primo tempo finisce 21 a 10 per i
Saints, opo le segnature di Pathon, Stallworth e di Terry Glenn pe ri
Packers.
Ma il secondo tempo vede la chiusura virtuale della partita col fumble ritornato in end-zone d aparte del rookie Keyou
Craver. Il finale si chiude con una spettacolare corsa da 62 yards di McAllister che culminerà poi nel TD finale.
La chiave della partita sta tutta nella capacità dei packers di non muovere la palla sulla terra, mentre la difesa dei Saints ha lasciato Favre privo di pressione e si è concentrata sui
WR.
L'attacco dei Saints, invece, ha trovato vita facile contro una difesa inesistente nel mezzo e in cui il miglior placcatore è risultato alla fine un CB, Tyrone Williams.
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13-14 |
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Michael Vick contro Brian
Urlacher: alla fine decide il K dei Falcons Jay Feeley, ma a favore dei
Bears.
Lo scontro si riassume tra questi due giocatori: il QB dei Dirty Birds finirà la sua partita con 56 yards su corsa (leader della squadra) e 11 su 28 per 116 yards e un
TD, vero faro e mattatore dell'attacco di Dan Reeves.
Urlacher dal canto suo non fa complimenti e dispensa sonore mazzate a 360 gradi: finirà la sua partita con 12 placcaggi, 2 sacks e 1 fumble ricoperto, per quello che è ormai considerato all'unanimità il nuovo
"Monster of the Midway".
La partita in se non è di certo spettacolare e vede le segnature aperte solo nel secondo periodo, dove i Bears pareggiano la ricezione di Varrick Dunn col solito Anthony
"A-Train" Thomas. Feeley trasforma poi il FG del momentaneo vantaggio die
Falcons.
Nel secondo tempo Jim Miller fa l'unica cosa buona della sua incolore partita, trovando David Terrell in end-zone dopo il fumble dello special team dei
Bears. Feeley porta poi il punteggio sul 14-13 a favore di Chicago.
Il drive finale orchestrato da Vick ha visto un 2-2 per 27 yards su lancio con l'aggiunta di 2 keeper per 17
yards, ma Feeley vanifica tutto con un calcio dalle 50 largo a sinistra (in precedenza ne aveva sbagliato un'altro dalle 45).
I due attacchi hanno mostrato tutta la loro pochezza: T.J. Duckett si è eclissato dopo un discreto inizio, mentre il reparto dei WR dei Falcons è tutto da rivedere. L'attacco dei Bears è sempre più Thomas dipendente (84 yards corse + 26 su ricezione).
Decisivi le difese, ma soprattutto i turnovers (1 INT + 1 fumble dei Bears, 3 fumbles dei
Falcons) e gli special teams, abbastanza disastroi entrambi.
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10-7 |
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Dopo il doverso omaggio al
grande Johhny 'U' Unitas scomparso nel corso della settimana, Chris Redman,
allievo di Louisville come lo stesso Unitas, voleva rendere onore al suo
mentore con una grande prova ed una vittoria sarebbe stato il modo
migliore. Purtroppo per Redman e per i tifosi Ravens, di fronte c'era la
difesa di Tampa Bay, una delle migliori NFL, decisa a far da balia ad un
attacco ancora alle prese con la transizione da Tony Dungy a Jon Gruden.
Dal proprio canto anche i Ravens hanno una difesa super, sempre poggiata
su Ray Lewis (13 tackles) e Peter Boulware (1 sack), per nulla
intenzionata ad accusare più di tanto le tante partenze patite nella
off-season. I Ravens sono riusciti nell'intento di contenere l'attacco
Buccaneers, infatti i punti di Tampa sono venuti dal K Martin Gramatica (fgs
da 36, 30 ed ancora 30 yd), una safety, un ritorno di punt di Karl
Williams (56) ed un ritorno di intercetto di Derrick Brooks (97) ad 1:06
dalla fine con Redman sulla soglia della end-zone per il 'td della
bandiera'. Purtroppo il giovane qb è riuscito finora a portare i Ravens a
segnare solo 7 punti in 2 gare però sembra che coach Billick sia deciso a
continuare a dargli fiducia, riconoscendo come anche il gioco di corsa non
sia stato ancora in grado di aiutare Redman. Contro Tampa Bay Jamal Lewis
non è riuscito ad esplodere, limitato a 53 yd in 17 portate. In casa
Buccaneers Brad Johnson è stato autore di un buon 24 su 31 per 211 yd
mentre il gioco di corsa è completamente mancato, con Michael Pittman
fermo a 37 yd in 13 tentativi e molto più produttivo come ricevitore (58
yd in 6 ricezioni). Ancora poco utilizzati Keyshawn Johnson (3 per 47 yd)
e Keenan McCardell (4 x 38 yd) ma fintanto che la difesa gioca così,
l'attacco può continuare ad allenarsi, rifinire gli schemi ed assimilare
la filosofia vincente di coach Gruden.
By Giancarlo Rancati
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