Huddle Magazine
 

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SOUTH DIVISION
by Ilario Magni

WEEK 12

Team W L T %
Tampa Bay 9 2 0 818

Atlanta 7 3 1 682
New Orleans 7 4 0 636
Carolina 3 8 0 273

 

15-24

Se McAllister i Saints non vanno da nessuna parte: Aaron Brooks da solo incappa in 3 INT e il RB rookie dei Brown, William Green, fa la sua miglir partita della stagione e il gioco è fatto.
I RB riserve di New Orleans, Ferderson, Keaton e McAfee, combinano per 65 yards in 3; il miglior ricevitore risulterà essere Michael Lewis (3 ricezioni per 114) mentre il trio Pathon, Horn e Stallworth sarà praticamente annullato dalla secondaria dei Browns.
Saranno comunque i turnovers alla fine a fare la differenza: 3 INT e 3 fumbles dei Saints contro i soli 2 INT di Tim Couch (alla fine farà 12 su 21 per 182 yards e anche 1 TD).
La partita comincia comunque bene per New Orleans che trasforma un intercetto di Dale Carter nel primo periodo in un FG di Carney. Due possessi più tardi i Saints regalano due terzi down ai Browns su altrettante penalità e William Green non perdona con la sua corsa da 1 yard che port ail punteggio sul 7 a 3.
A inizio secondo periodo ancora un FG di Carney riduce lo svantaggio, ma 10 minuti dopo il fumble di Michael Lewis ricoperto da Andrè Davis su ritorno di P viene convertito in 7 punti dalla reverse di 36 yards di Dennis Northcutt.
Nel terzo periodo Ferderson accorcia lo svantaggio a due punti con una corsa da 17 yards (conversione da due punti per il pareggio fallita), ma Kevin Johnson mette al coperto la partita grazie alla sua ricezione da 24 yards in end-zone.
Nell'ultimo quarto a referto altri due FG, uno per parte.
I numeri dei Browns: William Green 28 corse per 114 yards e 1 YD, 309 yards concesse in aria, ma 2 INT di Anthony Henry e 1 di Earl Little.
Per contro la difesa dei Saints non riesce a rifiatare per via dei continui turnovers: unico degno di nota Jay Bellamy con 10 placcaggi e l'unico sack messo a segno.
Mentre i Browns provano a soffiare il posto verso i playoffs agli Steelers, i Saints si fanno sorpassare nella division dai Falcons e si inguaiano nella loro corsa ai playoffs: cruciale la prossima settimana lo scontro divisionale con Tampa Bay.

21-7

La battaglia delle baie vede la vittoria della miglior difesa della NFL e gli strascichi polemici per il colpo e l'esultanza di Warren Sapp ai danni di Chad Clifton su un ritorno di intercetto di Kelly.
Se comunque l'NFL ha deciso di non multare il placcaggio di Sapp, Mike Sherman ha ben poco da lamentarsi per l'esultanza di Sapp durante l'azione (si vede ben di peggio nella NFL) e oltre al danno della sconfitta dovrà ingugnare la beffa della perdita ulteriore in stagione del suo OT.
Polemiche a parte, Favre mai in partita che si fa intercettare 4 volte e chiuderà con un misero 20 su 38 per 196 yards e 1 TD; oltre a lui poco incisivo anche Ahman Green che combina per 56 yard su corsa e 40 su ricezione.
La partita inizia con Rob Johnson, che sostituisce il titolare omonimo Brad nelle fila dei Bucs nel primo quarto, che si fa intercettare dal LB Na'Il Diggs che porterà all'unca segnatura dei Packers con Donald Drivers.
Lentamente la difesa dei Bucs prende il controllo della gara annullando sistematicamente Favre e ilresto dell'attacco Packers. Nel secondo periodo l'attacco di Tampa latita ancora e nonstante il rientro di Brad Johnson concretizza solo con un FG di Gramatica.
Nel terzo periodo, dopo il secondo FG della gara di Gramatica, l'episodio cruciale: Brian Kelly intercetta Favre e ritorna il pallone per 31 yards e Sapp livella sul terreno Clifton che rimarrà incoscente per pochi secondi. Da lì il TD per Jurevicius e la conversione da due punti del 14 a 7.
Nell'ultimo periodo si concretizza la supremazia Bucs con l'intercetto di Dexter Jackson trasformato in altri 7 punti da Ken Dilger.
A fine partita continua la diatriba Sapp-Sherman che culminerà nella frase di Warren che riporto testualmente: "If you think you're so tough, why don't you put on a jersey?"
Polemiche e strascichi a parte, la difesa Bucs registra 12 placcaggi di Derrick Brooks, 4 intercetti e meno di 100 yards concesse su corsa.
Essenziale come al solito l'attacco di Tampa Bay, dove spiccano i 0 errori di Brad Johnson e le 5 ricezioni di Joe Jurevicious.
Gruden ormai sente odore di playoffs anche se il fatto di trovarsi nella division più difficile della NFC non gli permette di festeggiare in anticipo: registrano invece la seconda sconfitta consecutiva i Packers, ma non dovrebbe compromettere l'accesso ai playoffs (magari invece non giocheranno sempre nella Frozen Tundra).

0-41

I problemi di Carolina continuano dentro e fuori dal campo mentre Atlanta è sempre più versione playoffs grazie alla propria difesa e Michael Vick.
Grossi i problemi per i Panthers, che in settimana hanno tagliato il LT titolare Terry; Steve Smith sospeso 4 gare per rissa in allenamento e il DT Buckner per gli stessi problemi di Peppers, abuso di sostanze illecite (in sospeso il giudizio su quest'ultimo).
Va così a nozze la difesa dei dirty birds che colleziona 8 sacks sui 3 QB avversari, 4 INT e 2 fumbles ricoperti, 0 punti e 122 yards totali concessi.
Completano la carneficina con l'attacco, dove Vick colleziona un 19 su 24 per 272 yards e 2 TD; 150 yards totali su corsa e 104 su ricezione per il solo Finneran a completare il quadro delle statistiche.
Atlanta segna nei primi 3 quarti in tutte le maniere: Carpenter apre lo show con un ritorno di intercetto su Peete da 41 yards, poi Dunn sempre nel primo quarto su una ricezione da 31 yards.
Nel secondo periodo è l'ora delle corse: prima Dunn e poi il rookie Duckett segnano per via terra dopo altrettanti P di Sauebrun.
La partita è ormai chiusa, ma c'è tempo nel terzo quarto per il TE Crumpler e il WR Gaylor di incrementare il punteggio (da qui in poi in campo Doug Johnson per l'umiliazione finale dei Panthers).
Inutile riportare le cifre dell'attacco di Carolina, solo due considerazioni: Atlanta si candida prepotentemente ad un posto nei playoffs, mentre John Fox dovrà dopo l'epurazione trovare validi sostituti per cominciare il progetto del prossimo anno e non sprecare il talento che si trova in squadra.