Huddle Magazine
 

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NORTH DIVISION
by Alessandro Taraschi

WEEK 8

Team W L T %
Green Bay 6 1 0 857

Chicago 2 5 0 285
Detroit 2 5 0 285
Minnesota 2 5 0 285

 

7-25

Minneapolis, Minn. Esame di maturità Nfl. Il candidato svolga la seguente traccia. Può una stagione eccessivamente generosa con una squadra forse sopravvalutata minare il futuro della squadra suddetta? Sì. I Chicago Bears ne sono un ottimo esempio. Minnesota si prende la sua rivincita dopo la beffa della prima giornata, quando subì il touchdown della rimonta firmato David Terrell al termine di una gara condotta per tutto il tempo. Con gli interessi. La batosta riservata ai Bears, che non vincono dalla seconda di campionato, è di quelle che fanno riflettere. I Vikings non erano, e probabilmente tuttora non sono, in un buon momento, come la sconfitta con i Jets aveva dimostrato sette giorni fa. Il che vuol dire che se Chicago s'è fatta surclassare a quel modo la crisi è davvero profonda. Anthony Thomas, un fantasma. Chris Chandler, sostituto di Miller, non convince. I ricevitori, continuano a deludere, Marty Booker unica eccezione. La difesa, polizza assicurativa un anno fa, completamente irriconoscibile. Minnesota fa il suo. Stenta nel primo periodo. Trova le giuste misure e segna 13 punti nel secondo quarto, con due FG di Gary Anderson e la tradizionale corsetta da una yard di Moe Williams. Si ripetono al rientro dopo la pausa, 12 punti. Prima Moss mette a segno un big play da 39 yard in sintonia con Culpepper come non se ne vedevano da un po'. Quindi la difesa non solo ferma Thomas, ma lo fa nella sua end zone, per una safety, e questo non si vedeva da veramente una vita al Metrodome. Difesa dominante, sembra un ossimoro. Ma nella città gemella domenica è andata così. Oltre alla safety anche due intercetti, un fumble ricoperto e quattro sack. Il che ha comportato una volta tanto un bilancio dei turnover positivo e addirittura gli avversari tenuti per tre periodi senza segnare. Il terzo calcio della serata di Anderson fa 25 a 0 ed il tempo sembra tornato agli anni '90. Il touchdown della bandiera di Booker conta solo per le statistiche. E la seconda vittoria di Minnesota permette alla squadra di Moss di raggiungere in classifica Chicago e Detroit, tre squadre a 2-5, davvero poco onorevole per la gloriosa black and blue division, dove solo i Packers si sanno far rispettare. I Vikings però potrebbero aver capito quale può essere la chiave del loro successo. Per la prima volta in stagione Michael Bennett ha superato le 100 yard corse (106), giocando ben 29 portate, quando in precedenza non aveva mai superato le 16. Culpepper ha avuto pazienza, ha lanciato 22 completi su 29 tentativi, con un TD e nessun intercetto. Una notizia se si pensa ai 12 già lanciati in appena sei partite, cui vanno aggiunti 4 fumble (domenica ne è scappato un altro). La pazienza di Daunte e il maggior coinvolgimento di Bennett non sono una coincidenza con la netta vittoria. E proprio il QB era stato messo in discussione da Tice che, in settimana, aveva dichiarato che Culpepper non doveva sentirsi sicuro del posto. "Il nostro quarterback ha giocato con il sorriso sulle labbra - ha commentato l'head coach - era determinato a mostrare che quel posto deve essere suo. Sono felice per lui". Un successo concedendo solo 7 punti agli avversari per Minnesota non arrivava da 36 incontri. Successo fatto di un football controllato, in grado di tenere il possesso dell'ovale per addirittura 41 minuti: "Era la nostra idea di fondo - ha sentenziato il coach gialloviola - ed è per ciò che ho detto a tutti che saremmo stati un po' più noiosi quest'anno. Vogliamo mantenere la difesa fresca e fuori dal campo". Forse qualcuno dovrebbe avvisare Tice che la sua "scoperta" è arrivata a metà stagione, quando ormai quelle cinque sconfitte sembrano aver compromesso il resto del campionato...