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14-17 |
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Green Bay, Wis. Non può certo essere una
squadra col record lindo come le lenzuola della nonna a far impallidire i
Green Bay Packers.
Anzi, semmai si trattava del primo vero test per i Carolina Panthers:
mantenersi imbattuti espugnando il Lambeau Field.
Impresa ardua, che non era richiesta agli uomini di Fox, ancora molto
acerbi sulla via del successo, ma che non escono bocciati dalla Frozen
Thundra, solo rimandati.
I Packers non giocano la loro miglior partita e solo a 4´10´´ dal
termine Brett Favre pesca Donald Driver in end zone per assicurarsi una
vittoria che le corse di Lamar Smith (ormai definitivamente rinato, per
lui 116 yard corse con due TD) stavano per compromettere.
E lo stesso Driver, MVP se non può esserlo Smith, ha siglato anche
l´altro TD dei Packers di giornata, raccogliendo all´interno dell´end
zone una bomba ben lanciata da... Bubba Franks, frutto di un trick play
che ha liberato Driver, ricevitore numero uno in maglia verde domenica
vista l´emicrania che ha tenuto nello spogliatoio Terry Glenn.
E il nuovo arrivo da New England non è stato l´unico assente della
quarta settimana di gioco per Green Bay. Dopo non aver usufruito di Ahman
Green contro Detroit è stato William Henderson a dare forfait nella sfida
con Carolina, perpetuando la situazione di eterna emergenza che affligge i
Packers.
Ma finchè c´è vittoria c´è speranza, potrebbe recitare un nuovo
proverbio. E la vittoria arrivata grazie al TD di Driver è stata
raggiungibile grazie al field goal di Ryan Longwell che ha aperto le
segnature al primo possesso per i Packers.
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21-26 |
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Detroit, Mich. New Orleans in trasferta
nella Nfc North, parte seconda.
I Saints della North non hanno capito un bel niente, merito di Detroit e
Joey Harrington che non ci sta a passar da vittima sacrificale per tutta
la stagione e si dimostra in grado di reggere il peso di un attacco Nfl,
ricco di pezze e buchi ancora esposti.
Aaron Brooks dopo una incredibile rimonta a spese dei Chicago Bears solo
sette giorni fa, scivola su una buccia di banana al Ford Field, contro una
Detroit assai più abbordabile.
L´inizio dei Saints è sempre lo stesso, dormiente andante. Detroit però
non è Chicago si potrebbe pensare e se la rimonta è riuscita con i Bears
figurarsi quanto può essere semplice con i Lions. E Jim Haslett
continuerà a figurarsela con ottima immaginazione visto che i Lions non
sono i Bears nel bene e nel male, nel bene ovviamente per loro questa
domenica, nel male per i Saints e per il futuro, almeno quello immediato.
Il solco che Jason Hanson (due FG), James Hall (ritorno di fumble in end
zone) e la nuova coppia spettacolo bluargento Schroeder -Harrington
scavano in un quarto e mezzo è proprio identico a quello di sette giorni
prima per New Orleans. Ma stavolta arriva solo il TD di Donte´ Stallworth
(nella versione originale del film era presente solo nel finale come
suggello conclusivo) a tappare le falle, e non basta per andare negli
spogliatoi con la certezza di potercela fare, o forse sì e proprio qui
nasce l´errore.
Hanson non sbaglia quando si ricomincia e i Saints non possono andare in
vantaggio rapidamente ad inizio ripresa come contro i Bears. La meta di
McAllister (non dirompente neanche nella casa dell'automobile) accorcia,
ma ancora Hanson con un altro trepunti fa capire che Detroit non ci sta a
restare senza vittorie un´altra domenica, proprio adesso che finalmente
dopo decenni bui ha un QB promettente (20 su 35 per 267 yard e un TD senza
intercetti) che potrà far vendere qualche maglietta col suo nome scritto
sopra tra pochissimo.
A 3´10´´ dal colpo di cannone Jerome Pathon, unico ricevitore rimasto
segna il TD che può riaprire la partita, ma la conversione da due punti
fallisce, ed anche questo a differenza di quanto accaduto con i Bears. Un
remake ben girato davvero, molto fedele all´originale, ma con il finale
diverso.
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