Huddle Magazine
 

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NORTH DIVISION
by Alessandro Taraschi

WEEK 3

Team W L T %

Chicago 2 1 0 667
Green Bay 2 1 0 667
Detroit 0 3 0 0
Minnesota 0 3 0 0

 

21-14

Minneapolis, Minn. E sono tre. Che fanno sette consecutive se sommate alle ultime quattro gare perse nel 2001. I Minnesota Vikings di Mike Tice centrano uno di quei record che mai si vorrebbero battere. Dal 1961-62 a Minneapolis non perdevano sette match consecutivamente. Nella storia dei gialloviola era successo solo una volta prima di allora, nel 1961, anno d'ingresso nella Nfl. Non male davvero. Carolina nel frattempo (3-0 in avvio come non accadeva dal lontano 1996) si siede al tavolo delle imbattute ancora per una settimana senza rubare nulla. Anche perché ci hanno pensato eventualmente i vichinghi a complicarsi la vita. Culpepper con quattro intercetti stabilisce un altro sgradevole primato in carriera, e la litigata con Moss sulla sideline non aiuterà certo a compattare la locker room, anche se lo stesso Moss ha voluto ridimensionare l'episodio davanti ai microfoni. Minnesota aveva cominciato bene, come consuetudine. Tice era persino riuscito a far segnare Micheal "delusione totale" Bennett, che con una corsettina da una yard portava in vantaggio i suoi. Le difese iniziavano a farla da padrona nel primo periodo e mentre quella dei Vikings alla fine cedeva, quella di Carolina non permetteva più a Minnesota di segnare sino al TD di Chris Walsh che con poco più di tre minuti da giocare accorciava le distanze. Carolina lascia anche un drive omaggio a Minnesota con 2' e 14'' da giocare, ma non è proprio serata per i padroni di casa che in quattro down non cavano un ragno dal buco, merito anche della solidissima retroguardia guidata sul campo da Dan Morgan. "Nessuno realmente se lo aspettava, al di fuori del nostro spogliatoio" ha commentato Rodney Peete, quarterback titolare a sorpresa ad inizio stagione che però senza strafare ha condotto con diligenza i suoi demandando contro i Vikings il lavoro principale a Lamar Smith (per lui, dopo il pessimo 2001, un ottimo inizio di stagione e domenica 154 yard infarcite con due TD, che hanno smantellato la difesa - sino ad allora parsa quanto meno decente - dei Vikes contro le corse). Carolina ci ha messo 40' per mettere i primi punti sul tabellone. Lancio di Peete e ricezione di Steve Smith 14 yard più in là. Ma poi visto che non si trattava di una impossible mission ha consigliato a Lamar di riprovarci e nel giro di dieci minuti nel quarto periodo il numero 26 ha centrato il bersaglio due volte. Il pari è giunto con una corsa da 12, mentre 300'' più tardi una volata di 24 yard equivaleva al game-set and match per i Panthers, le cui 15 sconfitte consecutive della scorsa stagione sono ormai solo un brutto ricordo. Una riga è da riservare giustamente a Rucker e Grant. Per il primo 3 sack, il secondo ha ricevuto dalle mani di Culpepper 3 palloni, solo uno meno di Moss, Bates e Williams, migliori ricevitori dei Vikes... che però indossavano un'altra maglia...
PS: in casa del team di Red McCombs si attendono ancora novità relative alla firma di McKinnie, prima scelta, con il numero otto, dei Vikings che non ha ancora messo la firma in fondo al contratto e se va avanti così di certo la sua voglia di partecipare non aumenterà... Minnesota invece avrebbe bisogno di lui come l'ossigeno per respirare, per lasciare più tempo a Culpepper e per creare varchi degni di tal nome ai RB...
PS2: che non è la nuova playstation... Tice, soddisfatto del gioco di corsa dei suoi ha però dichiarato che il comitato non durerà fino al termine della stagione, ma che al contrario sarà scelto al più presto un titolare, visto che anche lui sa che non possono esser contenti di portare solo 10 palloni a partita, ma la competizione a suo dire sta facendo bene...

37-31

Detroit, Mich. L'anno scorso alla fine è andata bene ma... ce la faranno quest'anno i Lions ad evitare di finire la stagione senza vittorie? Probabilmente sì, anche se l'impressione è che siano squadra peggiore della passata stagione. Su una cosa potete scommetere invece, coach Marty Morhinweg non durerà molto sulla sideline dei bluargento. Detroit non è migliorata per niente ed alla prima partita davanti ai loro tifosi nel nuovissimo Ford Field in pieno centro città sfoggia un quarterback tutto nuovo dopo le prime due pessime uscite di Mike McMahon. Parte Joey Harrington, rookie da Oregon, ma a tenergli la prima lezione di Nfl è sceso domenica uno di quei professori che difficilmente saranno superati dai loro allievi: Brett Favre. Green Bay forse sottovalutando l'impegno, parte col freno a mano tirato e chiude inchiodando poco prima del traguardo, rischiando parecchio nel finale, come già accadde lo scorso anno (sempre con un QB rookie, allora era McMahon) nel Giorno del Ringraziamento. I TD di Corey Schlesinger, corsa da una yard, e James Stewart, ricezione per 52 yard, riaprono momentaneamente la partita, mancano 77''. Il tentativo di onside kick va a buon fine, ma una penalità vanifica l'operazione e sulla ripetizione i Lions non sono così fortunati. Il drive di Green Bay si chiude con un FG di Longwell che fa 37-31. Harrington a 1' e 3'' dallo scadere ha l'occasione per diventare subito un eroe cittadino. Prima partita e prima rimonta Nfl nel quarto periodo (Joey ne mise a segno 10 al college), è il sogno di ogni bambino che vuol fare il QB da grande. Peccato che Mikhael Ricks non trattenga il pallone buono, lanciato da Harrington dopo aver completato per 14 yard su Scottie Anderson. Il passaggio successivo è fuori misura e finisce sulle dita di Tom McBride. Partita finita, sogno sfumato, sospiro di sollievo tirato da Brett Favre. "Speravo che lo sbagliasse - ha ammesso Favre in merito all'occasione sprecata da Ricks - non avevo voglia di tornare in campo ancora. Ne avevo avuto abbastanza". Nell'abbastanza sono incluse 357 yards e 3 TD pass che portano Favre (294 TD pass) al quarto posto nella classifica di tutti i tempi, alle spalle dei soli Marino (420), Tarkenton (342) ed Elway (300), e davanti a Moon (292). Detroit era passata in vantaggio segnando il primo touch down dell'anno nel primo periodo con il ritorno di punt di Az-Zair Hakim (72 yard). Il pari portava la firma di Marques Anderson che a metà frazione dava il benvenuto nella lega a Harrington con un intercetto (alla fine saranno 4 a fronte di 2 TD) riportato fino in fondo dopo 78 yard di fuga. Questa è l'Nfl sembravano dire i Packs al giovane QB, che dalla panchina poteva vedere quattro secondi appena dall'inizio del secondo quarto Brett Favre trovare Donald Driver per il sorpasso Packers. Perché scomporsi? Sistemate le schermaglie tra Hanson e Longwell, un FG per uno Joey pescava Lamont Warren, e si era ancora pari. Registrata la dichiarazione di guerra Favre non si tirava indietro e nel terzo periodo credeva di chiudere la partita con le perle per Robert Ferguson e Bubba Franks. Ma l'ultimo periodo in surplass riservava qualche sorpresa a Brett e i suoi, privi nell'occasione di Ahman Green ed affidatisi al rookie Najeh Davenport dopo aver verificato l'inconsistenza del presunto back up Mealey. "L'ho imparato tanto tempo fa: mai archiviarla e pensare che sia finita - ha sentenziato prof Favre - non si sa mai." Presi gli appunti Joey?

29-23

Champaign, Ill. Aaron Brooks non ama farsi rimontare... ma rimontare sì. "Non vorresti mai metterti in una simile fossa - ha raccontato dopo il match con i Bears - ma con tutti i modi che abbiamo di segnare, non pensavamo di essere fuori dalla partita. E' dura quando sei sotto 20-0, specialmente nella Nfl, siamo stati fortunati a non squagliarci. Potevamo anche chiudere il tempo 28-0". Chicago questa volta non ce la fa a ribaltare il risultato nei minuti finali. Stavolta il recupero è opera per gli avversari, i New Orleans Saints col record ancora immacolato, che non si spaventano dopo aver iniziato in modo disastroso la partita, con un primo periodo orripilante, stracolmo di ogni sorta d'errore. Con 1' e 11'' sul cronometro poi ci pensa Donte' Stallworth, con un movimento da break dance a rimettere avanti i suoi (Brooks trasforma anche la conversione da due a coronamento di una giornata da ricordare), costretti ad inseguire anche nel finale per il trepunti realizzato alcuni istanti prima da Paul Edinger. A ritirare la doppia vu infine è Sammy Knight, che intercetta il tentativo finale disperato di Jim Miller. E Knight è stato protagonista anche in precedenza, per aver quasi disintegrato il compagno di secondaria Hawthorne nel tentativo di placcare Maty Booker. Proprio Hawthorne, miracolosamente illeso dopo la botta ricevuta è tornato in campo quasi istantaneamente ed è poi risultato vitale per coach Haslett, quando su un terzo e due è riuscito a fermare Booker costringendo Maynard al punt che ha restituito ai Saints la palla trasformata da Stallworth con la break dance nei punti della vittoria. Venti a zero in un quarto e mezzo sembrava il preludio per un massacro. Calcoli sbagliati però, quelli di di Dick Jauron, felice per aver finalmente ritrovato the A-train Anthony Thomas (111 yard corse e 27 ricevute), la sua calcolatrice infatti non ha tenuto conto dell'immenso talento di Aaron Brooks, chiamato a maturare in questa stagione e circondato da giocatori di talento in grado di qualsiasi impresa, anche contro i Bears a casa loro. Anche dopo questa incredibile serie di svarioni. Primo drive, fumble di McAllister. Field goal di Edinger. Ci si riprova, intercetto e touch down di Dez White. Tre e fuori, segnatura di Marty Booker. E fanno 17. Altri tre di Edinger a seguito di un'incomprensione tra Fontenot e Brooks. Venti a zero servito. Entra in scena il Brooks cattivo (per i tifosi dei Bears. McAllister, Sloan, Stallworth, Horn, Pathon. Pubblicità sotto forma di corsa di McAllister, poi ancora Horn per il sesto completo filato. Pass interference di Azumah su Horn e ancora un completo per il TD di Pathon. Il ragazzo non manca di carattere. Tant'è. Leon Johnson pasticcia sul kick off regalando la palla ai Saints sulle otto di Chicago. La prima corsa di McAllister dà poco. Secondo e goal dalle sette, constatata la mancanza di ricevitori Brooks decide di far da solo. Parte verso destra e nei pressi della goal line si tuffa palla in mano. Colpito, ricade all'interno dell'area di metà con un salto mortale chiuso sulla schiena. Randall Cunningham prima maniera. Il tempo dopo esser stati sotto 20-0 si chiude sul 20-14 che è diverso. Al rientro Chicago non è più così sicura e New Orleans si è riassestata sia in attacco che in difesa. Sicchè al termine di una ritmata successione di corse e passaggi, nel terzo quarto arriva il TD del sorpasso con la ricezione di Joe Horn. Il field goal di edinger negli ultimi 15' ridà per un momento a Chicago l'illusione di poter vincere, ma Brooks si beve 73 yard in sette giochi. E Stallworth sa ballare.