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38-36 |
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Detroit, Mich. Una partita vivace per ripulire due
stagioni deprimenti. Vikings e Lions danno spettacolo, ma possono ugualmente brindare
allarrivo del 2003, augurandosi che possa essere un anno migliore di quanto non sia
stato il 2002. Minnesota è ancora lontana dalla squadra vincente di tre stagioni fa e
anche contro i Lions (partiti benino e poi naufragati: solo una vittoria più dello scorso
anno e secondo peggior record della lega per la seconda stagione filata) le sette camicie
sudate sono sembrate troppe per aver la meglio su Mike McMahon e compagni dopo le buone
prove offerte contro Saints e Doplhins. Ma su una vittoria in trasferta i Vikings hanno
imparato questanno non si può mai sputare, specialmente se allunga a tre la
striscia di vittorie consecutive incameraqte nel finale e migliora (seppur di poco) il
deficitario record dello scorso anno. Hanno finito bene i Vikings, che contro i Lions
erano andati sotto in virtù del touchdown di Aveion Cason. Una corsetta di Culpepper
allinterno dellarea di meta e, udite udite, un touchdown difensivo di Corey
Chavous, abile nel ritornare in end zone un intervetto poer 43 yards, portavano Minnesota
a condurre. Bill Schroeder ristabiliva lequilibrio iniziale prima della fine del
quarto dapertura e prima che i Vikings riallungassero con le mete di Michael Bennett
e Kelly Campbell (sempre più vicino al ruolo di secondo ricevitore gialloviola). Jason
Hanson e Robert Porcher (ritorno di fumble) sistemavano momentaneamente le cose per coach
Mornhinweg, la off season è lunga ed aver migliorato di una lunghezza il 2-14 della
passata stagione non aiuterà molto il coach dei Lions nel prossimo futuro. Kelly Campell
rispondeva prima dellultima pausa tra quarti avvicinandosi ancora di più allo spot
opposto a Randy Moss. Un field goal bloccato però lanciava Todd Lyght sino in end zone
(75 yard) e la trasformazione da due mancata non comprometteva i Lions. Gary Anderson
provava così a convincere Minnesota di aver archiviato la sesta W stagionale ma
lultimo tentativo di McMahon rimetteva tutto in discussione grazie anche alla
ricezione di Scotty Anderson. Le trasfromazioni da due però non sono la specialità della
casa al Ford Field e stavolta lerrore costa caro. Tutti sotto la doccia. E poi a far
le valigie per le vicine vacanze. Una partita vivace non basta. |
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15-0 |
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Champaign, Ill. Zero. Come il voto che merita la stagione
dei Bears. Come le partite che Chicago dovrà ancora giocare al Memorial Stadium. Come i
punti messi sul tabellone contro i Bucs. Come i touchdown segnati da Tampa Bay, che non
centra nulla con Chicago ma con la partita sì. Una partita in diretta
nazionale ma non da diretta nazionale. Decisa dalla cinquina perfetta di
Martin Gramatica (30 e 32 nel secondo periodo; 33, 26 e ancora 33 nel quarto) che regala a
Tampa Bay il bye vista la precedente sconfitta di Green Bay a New York contro
i Jets. Un bye che più che altro significa niente trasferta per il divisional
playoff e molte possibilità in più di arrivare alla finale di Conference. Nel primo anno
del riallineamento Tampa si aggiudica la neonata Nfc South, mentre i Bears collassano e
saldano ampiamente il conto aperto un anno fa con la buona sorte, quando tutto era filato
evidentemente troppo liscio. Il prossimo anno si dovrà cancellare in fretta il ricordo
del 2002, specialmente nella testa di Anthony Thomas, vera chiave di lettura della
stagione non entusiasmante degli Orsi. The A-train è chiamato a tornare il travolgente
portatore di palla visto nella stagione da rookie, così da poter aprire spazi ad un gioco
aereo non certo edificante per i bambini che vogliono imparare a giocare a football
guardando la tv. E poco edificante è anche lattacco di Tampa senza Brad Johnson,
solo che i Bucanieri possono contare sulla difesa delle difese, che di certo non si è
fatta intimidire da Henry Burris (back up, alla prima partenza da titolare, di Miller e
Chandler entrambi infortunati) tornato a casa con 4 intercetti sul groppone (da cui sono
nati 4 dei 5 calci di Gramatica) e nemmeno da Sauter che dei 9 palloni lanciati (19 quelli
di Burris, che ha chiuso con un raccapricciante rating di 10,3) perlomeno non ne ha
consegnato alcuno agli avversari. Tampa (brutto cliente per qualsiasi qb, a parziale
giustificazione di Burris, cui sarebbe bastato poco per essere più fortunato nel pescare
la squadra da sfidare al suo esordio) è stata in pericolo solo una mezza volta nel
secondo quarto, ma il lancio indirizzato a Booker è stato acchiappato per tempo da Brooks
che correndo successivamente per 44 yard infiocchettava il 6 a 0 sui piedi di Gramatica.
Anche Jon Gruden però ha di che pensare, nonostante sia finalmente arrivata una vittoria
al freddo e nonostante il record di vittorie ogni epoca (12) per la franchigia colto al
primo anno sulla sideline oroarancio. Dellinfortunio di Brad Johnson infatti si sa
poco (per quanto concerne i mass media, ovvio) e le illazioni che parlano di frattura ad
una vertebra sono state smentite dallo stesso coach, assai indispettito. Quindici giorni
basteranno? |