Huddle Magazine
 

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NORTH DIVISION
by Alessandro Taraschi

WEEK 1

Team W L T %

Chicago 1 0 0 1000
Green Bay 1 0 0 1000
Detroit 0 1 0 0
;Minnesota 0 1 0 0

 

23-27

CHAMPAIGN, Ill. - Stagione 2001 parte seconda. Minnesota e Chicago non vogliono crescere, un bene per i Bears, l'esatto contrario per i Vikings. Mancavano solo 28 secondi infatti quando David Terrell si estendeva in tutta la sua lunghezza per prendere l'ovale lanciatogli nove yard più indietro da Jim Miller e completare una rimonta quanto meno imprevedibile all'inizio dell'ultimo quarto, quando i Vikings erano tranquillamente avanti di 10 punti. Ma "imprevedibile" e "Chicago" nella stessa frase, in un discorso di football, si è imparato lo scorso campionato come possano coesistere tranquillamente, specie se un tale di nome Mike Brown si aggira nei paraggi. Il tale in questione un anno fa riuscì per due settimane consecutive a riportare in end zone un intercetto in over time. Ieri non è servito tanto, è bastato intercettare un lancio palesemente scriteriato di un colpevole Culpepper a 2'34" dal termine delle operazioni e restituire a Jim Miller il possesso per imbastire il drive vincente. "Mi sono solo trovato al posto giusto nel momento giusto" ha commentato con la massima modestia Mike Brown, che forse trascura come proprio il trovarsi al posto giusto nel momento giusto separi i buoni giocatori da quelli meno buoni, e lui ha ormai ampiamente dimostrato di appartenere ai primi. "Quando ci troviamo in queste situazioni, nessuno si lascia prendere dal panico - ha proseguito la safety dei Bears, che durante la partita si è dovuto recare due volte negli spogliatoi per due flebo di liquidi contro il caldo opprimente che gli impediva di respirare con facilità e gli creava nausea - rimaniamo tutti quanti calmi perché sappiamo che possiamo vincere dopo i successi dello scorso anno". Un condensato di quello che è mancato ai Vikings, autori di una buona prestazione prima che il panico da quarto periodo facesse svanire dalle papille gustative di Mike Tice il dolce sapore della prima vittoria da allenatore capo. Per tre quarti in effetti la "Randy ratio" aveva funzionato bene, e l'eccentrico ricevitore alla fine il suo l'ha fatto, raccogliendo 6 dei 16 passaggi completati, incluso il touch down da 33 yard che l'ha proiettato tra i tifosi oltre la pista d'atletica dello stadio dei Fighting Illini. Ma Culpepper e la difesa non hanno retto. Tre quarti di alto livello: precisi passaggi e attacco di casa imbrigliato. Quindi. Intercetto letale il primo, letargiche dormite la seconda. Marty Booker libero di impazzare a piacimento (8 ricezioni, 198 yard, e un touch down), costruendo il td di Anthony Thomas, fin lì contenuto bene, per il 20-23. Terrell lasciato solo soletto per vincere pochi minuti dopo. Pensare che Minnesota aveva corso bene (140 yard totali e td per Culpepper), nonostante Michael Bennett (coadiuvato nel triumvirato eletto a correre da Moe Williams e Doug Chapman) non sia ancora, e forse non sarà mai, il cavallo da traino che Tice vorrebbe, e Green avrebbe voluto. Tice insomma avrebbe potuto continuare a controllare il gioco. I soliti Bears, i soliti Vikings. A Minneapolis sperano che la prossima settimana cominci la nuova stagione, a Chicago vorrebbero che il trend non si esaurisse mai.

34-37
OT

GREEN BAY, Wis. - Lambeau Field al cardiopalma. Micheal Vick c'ha provato. È salito fino a Green Bay e con la dovuta faccia tosta ha tentato il colpaccio nel salotto di casa Favre. Nulla di fatto, per un... millimetro. Niente bis della vittoria di un anno fa. E sì che ad 1'10" sembrava proprio fatta, e i Falcons non volevano credere alla segnatura di William Henderson, pronta a ribaltare il verdetto. Non esenti da colpe, per eventuali complicazioni cardiache ai tifosi della Georgia, gli arbitri che prima convalidavano con ampio ritardo il td di Henderson, sgretolando le certezze dei Falcons, poi chiedevano di rivedere il gioco, illudendo Atlanta. Definitivamente tramortita dalla conferma della prima chiamata. Ma Vick non ci sta, l'idea di battere Favre è troppo stuzzicante. Un minuto e 5" bastano per macinare 35 yard e chiedere a Jay Feely di compiere un miracolo dalle 52. I Packers pregustano la vendetta per l'unico smacco casalingo subito un anno fa. Troppo presto. Feely centra i pali. Si prosegue. E non per poco. Altri 9'45" di football in un caldo torrido che non è stato esclusiva dell'Illinois. Anche a Green Bay la temperatura è stata da record, mai così caldo nell'esordio al Lambeau Field dal 1976, molti giocatori sono stati colpiti dai crampi, con Ahman Green costretto ad un paio di flebo per idratarsi. A mandare tutti a casa ci ha pensato Ryan Longwell segnando il FG della vittoria da 34 yard dopo che i suoi compagni ne avevano conquistate 44 in sette giochi per metterlo a suo agio. L'eroe della partita resta però William Henderson, che di sicuro non è entrato in end zone con il primo sprint. "Ha fatto un grande secondo sforzo" si è complimentato Brett Favre. "Anche un terzo e un quarto - ha aggiunto Henderson - non stavo andando per farmi respingere. Non ho molte occasioni da quelle parti". E non aveva intenzione di farsi sconfiggere nemmeno Ahman Green (155 yard con 27 portate): "Quando ho visto che aveva qualche problema ad entrare in end zone - ha commentato il rb - mi sono alzato e gli ho dato una spinta". Che potrebbe essere stata quella decisiva, visto che solo allora è parso che Henderson ("Ho messo quella palla oltre quella linea") abbia portato il pallone oltre la goal line. Ma Dan Reeves non è convinto: "Hanno detto che stava ancora muovendo i piedi. Io credo che sia stato chiamato in ritardo e i nostri ragazzi stavano già celebrando per averlo fermato. Penso che noi abbiamo giocato estremamente duro e quando manca così poco, da fastidio". I Falcons si erano portati avanti nel punteggio con estrema sicurezza (21-13 nel primo tempo), sfruttando un Vick perfetto (10 su 10) prima del rientro negli spogliatoi. La prima scelta dello scorso anno ha poi chiuso con 15 su 23 per 209 yard e un td pass verso Algie Crumpler, cui vanno aggiunte 72 yard con 9 corse e una meta. Altrettanto bene si sono comportati i nuovi ricevitori a disposizione di Brett Favre: Donald Driver 7 per 78, Terry Glenn 2 per 60, Jevon Walker 4 per 56 e un td; un arsenale pericoloso per qualsiasi franchigia Nfl. Per il momento è servito per rifarsi della sanguinosa sconfitta del 2001 che costò ai Packs il titolo divisionale ed il bye week. Per i ringraziamenti telefonare a William Henderson, questione di millimetri.

21-49

Se i Dolphins giocassero ogni partite come giocano i loro season-openers, probabilmente non sarebbero trascorsi 17 anni dalla loro ultima apparizione al Superbowl. Ieri, in quella che è stata la loro undicesima vittoria consecutiva nella partita inaugurale della stagione, Miami ha schiantato i poveri Lions con un punteggio che non ammette repliche. "È stato più facile di quanto pensavamo" ha ammesso Jay Fiedler; "Ci stavamo divertendo, lì fuori". E il quarterback è stato un protagonista solo secondario nella partita, pur con il notevole score finale di 18/27 per 207 yards e 3 TD. E nessun intercetto. Perché il vero spettacolo nei Dolphins lo hanno date le facce nuove.
Ricky Williams, il nuovo runningback: 20 portate, 111 yards, due touchdowns, una corsa da 37 yards, lunghezza per lui inusuale. Randy McMichael, il nuovo tight end: 4 ricezioni, anche difficili, e un touchdown. Norv Turner, il nuovo offensive coordinator: per lui vale quanto detto dal T Mark Dixon: "Con le chiamate di Norv Turner in campo è uno scherzo. Sapevo dopo i primo quattro o cinque giochi che i Lions erano nei guai. Con tutti i nostri scambi e motions non riuscivano a starci dietro".
Ma la storia della partita è Robert Edwards, il "nuovo" runningback. Lo stesso giocatore che nel 1998 ha debuttato nei Patriots con una spettacolare stagione oltre le mille yards; che nel febbraio del 1999 si è massacrato un ginocchio giocando sulla spiaggia e che per questo ha rischiato l'amputazione della gamba; che sembrava destinato a non poter nemmeno più camminare senza stampelle; che lo scorso anno aveva tentato un rientro nel football proprio con i Patriots, finendo tagliato a metà del training camp tra lo scetticismo di tutti. Proprio lui. Dopo aver passato il camp e conquistato un posto in squadra con i Dolphins, ieri ha giocato, portato palla 4 volte, ricevuto altrettante e segnato due touchdowns. E Dave Wannstedt, per una volta, negli spogliatoi ha consegnato due palloni della partita: uno a Williams ed uno a lui. Che ha poi ammesso di essersi sentito felice "come quando ho segnato il mio primo touchdown da rookie".
Sui Lions non c'è molto da dire: come nella prima partita dello scorso anno sono spariti subito, e dopo 20 minuti erano già sotto 21-0. C'è solo da sperare che non sia lo stesso viatico di allora. "Sono sorpreso da un sacco di cose, a cominciare dal punteggio" ha poi dichiarato coach Mornhinweg. "Mi aspettavo che tutta la squadra giocasse meglio". La difesa, che in preseason era stata la migliore della NFL contro le corse, ha concesso ai Dolphins ben 182 yards sulla terra. E si registra già il debutto di Joey Harrington, che a 10 minuti dalla fine è entrato in campo, completando solo 4 passaggi su 11 per 41 yards (McMahon ha chiuso con 7/17 per 133 yards, 1 TD e un intercetto).
by Mauro Rizzotto