Questa pazza, pazza NFL. All'inizio delle gare di domenica, ben 7 squadre avevano un record ancora immacolato; ora di formazioni imbattute ce ne sono soltanto 2, ed entrambe fanno parte della AFC West, quest'anno senza dubbio la division più forte della lega.
I Chargers hanno provocato una delle sorprese più grosse della settimana, sconfiggendo i campioni in carica di New England nell'unica sfida tra due delle squadre ancora imbattute. San Diego ha vinto ancora una volta praticando quella che viene chiamata "Marty Ball", cioè lo schema di gioco tipico di Marty Schottenheimer, basato principalmente sul gioco sulle corse; l'ex coach di Kansas City, quest'anno, ha la fortuna di avere come RB un giocatore di grande valore come Ladainian Tomlinson, il quale domenica ha conquistato 217 yards sul terreno, sfruttando con decisione paragonabile a quella dell'Emmit Smith dei tempi d'oro i buchi aperti dall'ottima linea offensiva di San Diego(ottimo soprattutto il rookie , Jason Ball utilizzato come centro). Quello che i Patriots hanno pagato è stata non tanto la costanza di Tomlinson, quanto alcuni big plays che hanno spezzato le gambe alla difesa di New England, che è stata per la seconda settimana consecutiva "trafitta" dalle corse di un RB, dopo che domenica scorsa era stato Priest Holmes dei Chiefs a correre a volontà contro i Pats. Come è successo con gli Steelers, la cui debolezza nel difendere contro le formazioni "spread", una volta scoperta, è stata sfruttata da ben più di un avversario, è probabile che le prossima squadre che affronteranno New England cercheranno di copiare lo schema vincente utilizzato da Schottenheimer.
In attacco, i Pats, sconfitti per la prima volta dallo scorso novembre dopo 13 successi, hanno pagato non poco l'assenza di Troy Brown, anche se ciò ha dato alla matricola Deion Branch, già utilizzato copiosamente nelle prime giornate, la possibilità di mostrare il suo enorme talento. La difesa dei Chargers è riuscita comunque a confondere Tom Brady, perfetto nelle prime settimane, utilizzando una miriade di diverse situazioni e movimenti, e una serie di blitz diversificati, molti dei quali hanno avuto come protagonista il solito Junior Seau; l'ex QB di Michigan è sembrato un po' "spaesato", soprattutto non potendo contare su Brown, e il risultato è stata l'inaspettata vittoria da parte dei Chargers, la prima ottenuta contro una squadra di assoluto valore dopo 3 successi iniziali contro avversarie di secondo piano. Se San Diego facesse parte di un'altra division sarebbe candidata ad andare molto lontano, ma con 2 gare contro i Broncos (la prima domenica), 2 contro i Raiders, e 2 contro i Chiefs (squadra in crescita, da non sottovalutare), il compito per Seau e compagni è ancora molto difficile.
Viste le distrazioni provocate dall'arresto di Randy Moss durante la settimana, ci si aspettava che i Vikings potessero avere qualche problema contro Seattle, ma nessuno certo pensava che i Seahawks, e in particolare Shaun Alexander, avrebbero fatto un solo boccone di Minnesota. L'ex RB di Alabama ha confermato di amare particolarmente l'atmosfera del Sunday Night Football (sempre di domenica sera aveva corso per 266 yards contro i Raiders lo scorso anno), e approfittando della pessima tecnica di placcaggio della difesa avversaria, oltre che di un'ottima prova come bloccatore del fullback Mack Strong, ha deciso la partita stabilendo il nuovo record NFL con 5 TD nel primo tempo; in particolare, Seattle ha ammazzato la partita segnando 28 punti in una spanna di un minuto e 47 secondi. E' vero, stavolta la colpa non può essere addossata a Moss e a Culpepper, perché dopo i primi 30 minuti la partita si poteva già considerare terminata, ma nel secondo tempo Seattle è scesa in campo, com'era prevedibile, svogliata e già sicura della vittoria, e se Moss non avesse lasciato cadere tre palloni non impossibili (giocate che un ricevitore del suo calibro e, soprattutto, del suo stipendio non dovrebbe mai sbagliare), sul collo dei Seahawks il fiato dei Vikings avrebbe cominciato a farsi sentire, e chissà cosa sarebbe successo. Sembra che, mettendo da parte "l'incidente" della scorsa settimana, tutti siano convinti che Moss quest'anno sia cambiato, sia disposto ad essere più un "uomo-squadra", a sacrificarsi per i suoi compagni, e di certo Randy ha dimostrato almeno un briciolo di umiltà scusandosi pubblicamente ed in privato con la squadra per i problemi provocati dal suo arresto; tuttavia, a me sembra che sul campo la sua tendenza a non esporsi troppo al rischio di essere colpito duramente dagli avversari sia più evidente che mai, e che Moss quest'anno sia particolarmente "contratto", come si è visto in occasione dei 3 passaggi lasciati cadere contro Seattle (da sottolineare anche l'ottimo lavoro della secondaria dei Seahawks, in particolare dell'ottimo Ken Lucas, di Reggie Tongue e anche del linebacker ex Steelers Chad Brown) e anche la scorsa settimana sui 3 lanci di Culpepper diretti a Randy e intercettati dai Panthers. Il problema principale per i Vikings, tuttavia, è che i problemi vanno ben oltre Moss, e che non sarà facile risolverli presto; di questo si è accorto sicuramente il proprietario della squadra Red McCombs, che domenica è stato invitato dai radiocronisti di Minnesota come ospite in cabina, e per gioco è stato chiamato a raccontare agli ascoltatori un'azione in diretta. Indovinate quale? Lo screen pass raccolto da Alexander e portato in end zone dopo 80 yards nei minuti finali del primo tempo. Pare che McCombs abbia scagliato la cuffia per terra ed abbia abbandonato la cabina prima ancora che Alexander attraversasse la goal line.
Il buco che i Rams si stanno scavando diventa sempre più profondo, e per la squadra allenata da Mike Martz uscirne appare sempre più impossibile. Non solo St.Louis ha perso la quarta gara stagionale, la nona consecutiva se si conta la preseason e il Super Bowl dello scorso anno, ma ha anche visto Kurt Warner fratturarsi il mignolo della mano destra, il che gli costerà un riposo forzato di diverse settimane. La qualità della squadra di St.Louis è sicuramente superiore a quello che sembrerebbe guardando soltanto la classifica, ma uno dei problemi principali dei Rams è il fatto che Martz insiste a far mettere la palla in aria al suo QB, anche quando questo è una riserva la cui unica impresa di valore è stata guidare gli Amsterdam Admirals al World Bowl del 1995, invece di dare la palla con maggiore frequenza a Marshall Faulk. Stavolta non si è trattato di una situazione in cui St.Louis è stata forzata a mettere la palla in aria, perché la partita contro i Cowboys è stata giocata punto a punto, eppure Martin ha lanciato ben 37 volte. La "cocciutaggine" di Martz è stata evidentissima quando con 1 e 40 da giocare, ed un terzo e tre sulle 25 yards di Dallas, il coach dei Rams invece di dare la palla a Faulk ha chiamato un lancio; il risultato è stato l'ennesimo sack, che ha costretto Jeff Wilkins a calciare da 6 yards più indietro, e il pallone colpito dal kicker ha preso il palo, aprendo la strada per il field goal decisivo di Billy Cundiff. Indipendentemente dagli errori di Martz, buona parte del merito va ai Cowboys, il cui fronte difensivo ha confermato di essere uno dei più solidi della lega, mentre Quincy Carter ha ascoltato il non molto implicito suggerimento di Jerry Jones, in una conferenza stampa durante la settimana, di utilizzare maggiormente la sua abilità a correre. Solo una squadra nella storia dell'NFL è arrivata ai playoffs dopo aver aperto la stagione con 4 sconfitte(i Chargers nel 1992), e l'impressione è che non sarà facile per i Rams diventare la seconda.
Come dopo una seduta spiritica, sembra che "l'essenza" dell'attacco dei Rams abbia abbandonato St.Louis per seguire il gran capo Dick Vermeil e entrare nelle anime dei Kansas City Chiefs, che con più di 35 punti segnati a partita guidano la classifica assoluta. Priest Holmes continua a racimolare yards su yards, mentre finalmente il pupillo di Vermeil Trent Green ha fatto vedere qualcosa di buono, aiutato anche da una performance notevolissima di Tony Gonzales, che ha confermato di essere il miglior tight end della lega mettendo a segno 3 mete. L'unico problema dei Chiefs? Il fatto di giocare nella AFC West, dove un record di 2 vittorie e 2 sconfitte vale l'ultima posizione.
Infine, l'"idea geniale" della settimana è dell'offensive coordinator dei Giants Sean Payton, che nella gara persa da New York contro i Cardinals ha chiamato un lancio in zona flat con 14 secondi sul cronometro del primo tempo e la palla sulla linea delle 32 yards dei Giants. Ovviamente, il passaggio è stato intercettato da Justin Lucas e riportato in end zone per il TD del pareggio...va bene essere aggressivi, ma allora tanto vale lanciare in profondità, o no?
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