E' stata una giornata a dir poco anomala, la tredicesima di questa pazza stagione NFL. Per la prima volta nella storia della lega, nello stesso giorno due RB hanno superato quota 220 yards, e inoltre, mentre nella NFC la situazione è diventata decisamente più chiara, nella AFC è ancora tutto da giocare, e le cose sono ancora molto incerte.
Senza dubbio, la prestazione individuale più impressionante della settimana è stata quella di Michael Vick. Soltanto alla sua seconda stagione nella lega, la prima in cui è sceso in campo da titolare fin dalla prima gara, il QB di Atlanta non smette di stupire, e di migliorarsi di giornata in giornata. Quello che ha fatto domenica contro i Vikings, non era mai stato fatto da nessun QB in passato: Vick ha completato solo 11 passaggi su 28 per 173 yards, ma ha corso per altre 173 yards, record assoluto nella storia NFL per un QB, e ha anche segnato 2 TD tra cui quello decisivo nel supplementare. Minnesota, e in particolare Dante Culpepper, è sembrata rinvigorita nonostante ormai sia fuori dalla corsa playoffs, e aiutandosi con un attacco no-huddle, già dal primo quarto il QB dei Vikings è riuscito a distribuire la palla un po' a tutti i suoi ricevitori, portando i suoi in vantaggio. L'ottima 3-4 dei Falcons, orchestrata in maniera geniale dal coordinator Wade Phillips, ha però cominciato a mettere in difficoltà Culpepper e compagni nel secondo periodo, quando il QB di Minnesota ha dimostrato di subire molto la pressione portata dagli innumerevoli e diversificati schemi di blitz di Phillips. La partita è girata per due motivi, anche se poi comunque i Vikings sono riusciti a rimanere in gara fino alla fine: da una parte, dopo l'uscita per infortunio del cornerback Ray Buchanan, la riserva Juran Bolden ha fatto un ottimo lavoro difensivo su Randy Moss, e dall'altra, il fronte difensivo di Minnesota non è più riuscito a contenere le escursioni fuori dalla tasca di Vick. Il QB dei Falcons, nella seconda parte della gara, ha sfruttato al massimo in un paio di drive le occasioni in cui è stato chiamato a correre con la palla, e l'inerzia della gara è girata a favore di Atlanta. I Vikings hanno avuto coraggio, e con la possibilità di vincere la partita alla fine dei tempi regolamentari hanno chiamato un gioco trucco che ha permesso a Randy Moss di lanciare e trovare in end zone il QB Culpepper per il TD decisivo; la giocata è stata però annullata perché il movimento di Moss prima dello snap aveva lasciato il tackle sinistro come ultimo uomo della linea, e Minnesota ha dovuto accontentarsi del FG del pareggio, prima che Vick riprendesse in mano la situazione nell'overtime. I Falcons si trovano così imbattuti dall'inizio di ottobre, e la possibilità di agguantare la cima della NFC South in caso di vittoria contro i Buccaneers nel big match di domenica; Dan Reeves si trova invece sempre più vicino alla conquista del titolo di coach dell'anno, per essere riuscito a portare ai vertici una squadra che tutti immaginavano sarebbe arrivata in alto solo tra qualche anno. Invece, grazie all'esplosione inattesa di Vick a soli 22 anni(fa quasi paura pensare a quello che potrà fare l'ex QB di Virginia Tech quando avrà anche un po' di esperienza alle spalle), e all'inatteso miglioramento della difesa, Atlanta è diventata una delle principali candidate a rappresentare la NFC al Super Bowl. I Falcons devono solo sperare che lo stile a volte un po' troppo spregiudicato di Vick non porti il QB a infortunarsi; qui non siamo a Philadelphia, e le cose farebbero presto a precipitare.
A proposito degli Eagles, chi avrebbe pensato che Philadelphia avrebbe vinto abbastanza comodamente le prime due gare del dopo-McNabb? Eppure, dopo la schiacciante vittoria nello scorso Monday Night contro i 49ers, la splendida e soffocante difesa degli Eagles ha portato Phila al successo contro i Rams, permettendo alla squadra di Andy Reid di incrementare il vantaggio sui Giants nella NFC East, e in pratica eliminando St.Louis dalla corsa per i playoffs. Per Kurt Warner è arrivata la sesta sconfitta in 6 partenze stagionali, e non dimentichiamo che quando invece di Warner il titolare è stato Marc Bulger, St.Louis aveva vinto 5 gare di fila. Come sempre, nel football, la tendenza a colpevolizzare eccessivamente il QB porta qualcuno a St.Louis a mettere in dubbio la scelta dei Rams di affidarsi a Warner come guida negli anni futuri; un'analisi più approfondita della situazione aiuta però a capire che un fattore ancora più importante nell'altalena dei Rams è il rendimento di Marshall Faulk. L'ex RB di San Diego State era stato pressoché ignorato da coach Mike Martz, che aveva messo troppo pochi palloni nelle sue mani nelle prime 5 gare della stagione (tutte sconfitte); dalla sesta partita in poi, Faulk aveva cominciato ad essere un fattore importante, e il secondo crollo di St.Louis ha coinciso con l'infortunio alla caviglia dello stesso Faulk. Per quanto riguarda la partita di domenica, basta leggere il punteggio (10-3), e sapere che l'unico TD della gara è stato segnato da Bobby Taylor su ritorno di intercetto, per capire come la parte del leone l'abbia fatta la difesa degli Eagles. Fin dall'inizio della stagione uno dei punti deboli della linea offensiva dei Rams è stato il tackle John St.Clair, e quando domenica nel secondo periodo l'altro tackle di St.Louis, Orlando Pace, ha abbandonato il campo per infortunio, il fronte difensivo degli Eagles ha preso il pieno controllo della linea di scrimmage. Da una parte Hugh Douglas e dall'altra la riserva Ndukwe Kalu hanno continuamente messo sotto pressione Warner, il quale ha commesso una serie di errori che sono costati la partita ai suoi; Kalu ha chiuso con 4 sack, e Douglas con 2, particolarmente importanti perché gli permettono di raggiungere quota 10 in stagione, e di far scattare la clausola nel suo contratto che lo rende free-agent a fine stagione. Ora gli Eagles, sospinti dalla loro difesa, veleggiano tranquilli verso i playoffs aspettando il ritorno di McNabb, e invece St.Louis si continua ad interrogare sulle ragioni della debacle di quest'anno. Mentre alcuni dicono che a livello psicologico la squadra non si sia ancora ripresa dallo shock del Super Bowl perso contro i Patriots, dallo spogliatoio giungono voci di una sorta di rottura del rapporto tra Mike Martz e Warner; nonostante per tutta la stagione il QB aveva negato che le sue brutte prove fossero causate da problemi fisici (mignolo fratturato a parte), una radiografia ha rivelato una microfrattura alla mano, e ciò non è piaciuto a coach Martz, che pare si sia sentito un po' "tradito".
Due sconfitte di fila ai supplementari, e i Broncos si ritrovano nel bel mezzo della mischia dell'infuocata AFC West (che potrebbe però già aver ceduto alla NFC South il titolo di miglior division della lega). Ladainian Tomlinson è uscito vincitore dal duello con Clinton Portis, che ha messo di fronte i due giovani RB migliori della lega, e i Chargers sono riusciti ad imposti su Denver nella rivincita della gara persa da San Diego 26-9 ad inizio stagione, quando la difesa dei Broncos aveva limitato la giovane stella dei Chargers a sole 48 yards sul terreno. La storia è stata completamente diversa nella partita di ritorno, quando entrambe le difese si sono dimenticate di essere tra le più solide della lega, e Tomlinson ha risposto alle 159 yards corse da Portis con 220 yards sul terreno, più 11 ricezioni. Nonostante 3 calci chiave sbagliati da Steve Christie, San Diego è così riuscita ad ottenere un'importantissima vittoria divisionale, e a scavalcare i Broncos in classifica; Denver sta pagando moltissimo l'assenza per infortunio di Shannon Scarpe, che oltre ad essere un ricevitore importante soprattutto nelle situazioni di terzo down, quando è in campo ha la capacità di attirare le difese verso la parte centrale del campo, lasciando spazi aperti per Rod Smith ed altri nelle zone laterali. Ai Broncos, domenica, sono costate moltissimo anche alcune pesanti penalità nel secondo periodo, quando la squadra di Mike Shanahan avrebbe potuto prendere il controllo della situazione, e inoltre è stata indubbiamente sottotono la prestazione di Steve Beurlein. Nella situazione in cui si trova, Denver non può più sbagliare, e un aiuto notevole dovrebbero darlo i ritorni di Sharpe e Brian Griese, forse già in campo domenica prossima.
Infine, una delle squadre più sorprendenti dell'anno sono senza dubbio i Saints, capaci domenica addirittura di sconfiggere i Buccaneers, che si presentavano alla gara con il miglior record della lega. Le prossime avversarie di Tampa Bay dovrebbero guardare con attenzione il filmato della partita di domenica, se vogliono un aiuto nella risoluzione di quell'intricato puzzle che è la solidissima difesa dei Bucs. New Orleans ha cominciato con lo stabilire una solida presenza sul terreno, con Deuce McAllister, poi, una volta attirata la difesa verso la linea di scrimmage, ha approfittato di quella che è forse l'unica debolezza del reparto di Tampa Bay, cioè la difficoltà dei cornerback (soprattutto Brian Kelly), di coprire i ricevitori uno contro uno. Atlanta, Detroit, Pittsburgh e Chicago(prossima avversarie di Tampa) farebbero bene a prenderne nota.
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