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20-7 |
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Il derby dell'Ohio ha confermato 2 cose : i Browns sono una squadra che punta con decisione alla post-season ed i Bengals sono una squadra che combina un disastro dopo l'altro. Seppure ancora privi di Tim Couch, il cui rientro appare comunque vicino, i Browns hanno ricevuto un'altra buona prova in attacco da Kelly Holcomb (17 su 30, 198 yd e 2 td) e Kevin Johnson (4 ricezioni, 50 yd ed 1 td) mentre la difesa ha avuto nel LB Earl Holmes (9 tackles) e nel DE Mark Word (3 sacks) i principali protagonisti. Di contro Cincinnati ha visto Gus Frerotte ripetersi sui livelli della scorsa settimana (26 su 47, 239 yd, 1 td e 3 int) con la maggior parte dei completi e delle yards venute nel finale con il risultato ormai ampiamente deciso ed incapace di dare una scossa alla squadra nel momento di maggior bisogno. Solo Corey Dillon è stato in grado di esibirsi ad alti livelli (108 yd in 22 corse a cui ne vanno aggiunte altre 67 in 8 ricezioni), ma ormai le sue 'prediche nel deserto' non sono più una novità. L'azione più rappresentativa dell'incontro è successa sul finire del 2° quarto, con Cleveland già avanti per 10-0 (fg di Phil Dawson da 52 yd e ricezione di Andre Davis da 15 yd) e Cincinnati quasi sulle 20 dei Browns : Frerotte, pressato da Orpheus Roye, cercava di evitare il sack, lanciando con la mano sinistra (!) finendo col farsi intercettare dal DE Kenard Lang, il quale riportava sino alle 8 dei Bengals 'con un'agilissima corsa'. Johnson realizzava ricevendo un pass di Holcomb da 8 yd per il 17-0 dell'intervallo. Il 3° quarto passava senza che nessuna delle 2 squadre riuscisse a mettere punti sul tabellone. Dawson andava ancora a segno (45) prima che Chad Johnson andasse in end-zone su pass di 22 yd di Frerotte, comunque troppo tardi per cercare di cambiare il corso della partita.
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30-17 |
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Rich Gannon si è presentato in sala stampa in ritardo perchè ha dovuto tenere del ghiaccio più a lungo del solito sul suo braccio destro, 'distrutto' dopo essere andato al lancio per ben 64 volte. Di questi tentativi ben 43 sono andati a segno, fruttando 403 yd ai predoni californiani i quali hanno proseguito sulla strada indicata la scorsa settimana dai campioni del mondo di New
England, cioè quella della via aerea, con passaggi corti nella zona linebackers e stando lontani dalla superba run defense degli
Steelers. Per la squadra del nuovo coach Bill Callahan la vittoria in Pennsylvania è l'ennesimo attestato della bontà dell'organico e dei propri veterani ed un ennesimo segnale di come Oakland sia decisa a riprendere il discorso interrotto bruscamente nei playoffs dello scorso campionato a
Foxboro. In casa Steelers, di contro, tutte le spie di allarme sono accese ed il bye di questa settimana viene a proposito per cercare di porre rimedio alle enormi falle sulla pass defense e ad elaborare un diverso piano di gioco difensivo. Oltre a Gannon (1 td e 2
int) in grande evidenza nei Raiders Jerry 'World' Rice con 94 yd in 11 ricezioni, pur se il personale MVP è Joey
Porter, LB Steelers, le cui statistiche recitano 11 tackles, 3 sacks e 2 intercetti : semplicemente fantastico ! Dopo il fg di Sebastian Janikowski (41) è stato Hines Ward a realizzare su pass da 34 yd di Kordell Stewart (18 su 34, 201 yd, 2 td ed 1
int) prima che Charlie Garner riportasse avanti Oakland con una corsa da 36 yd. Nel 2° quarto Jerry Porter (21 yd da
Gannon) e Todd Peterson (46 yd, primo fg stagionale per lui) mandavano le squadre al riposo sul 17-10
Raiders. Al rientro Janikowski allungava (45) ma Ward (5 da Stewart) andava ancora a segno in chiusura di 3° quarto e Pittsburgh calciava il
kickoff, in apertura di ultimo periodo, con l'inerzia, subito spazzata via dal ritorno di Terry Kirby da 96 yd. Ancora Janikowski chiudeva il risultato con un altro
fg, questa volta da 27 yd.
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10-7 |
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Dopo il doverso omaggio al grande Johhny 'U' Unitas scomparso nel corso della settimana, Chris
Redman, allievo di Louisville come lo stesso Unitas, voleva rendere onore al suo mentore con una grande prova ed una vittoria sarebbe stato il modo migliore. Purtroppo per Redman e per i tifosi
Ravens, di fronte c'era la difesa di Tampa Bay, una delle migliori NFL, decisa a far da balia ad un attacco ancora alle prese con la transizione da Tony Dungy a Jon
Gruden. Dal proprio canto anche i Ravens hanno una difesa super, sempre poggiata su Ray Lewis (13
tackles) e Peter Boulware (1 sack), per nulla intenzionata ad accusare più di tanto le tante partenze patite nella off-season. I Ravens sono riusciti nell'intento di contenere l'attacco
Buccaneers, infatti i punti di Tampa sono venuti dal K Martin Gramatica (fgs da 36, 30 ed ancora 30 yd), una
safety, un ritorno di punt di Karl Williams (56) ed un ritorno di intercetto di Derrick Brooks (97) ad 1:06 dalla fine con Redman sulla soglia della end-zone per il
'td della bandiera'. Purtroppo il giovane qb è riuscito finora a portare i Ravens a segnare solo 7 punti in 2 gare però sembra che coach Billick sia deciso a continuare a dargli fiducia, riconoscendo come anche il gioco di corsa non sia stato ancora in grado di aiutare
Redman. Contro Tampa Bay Jamal Lewis non è riuscito ad esplodere, limitato a 53 yd in 17 portate. In casa Buccaneers Brad Johnson è stato autore di un buon 24 su 31 per 211 yd mentre il gioco di corsa è completamente mancato, con Michael Pittman fermo a 37 yd in 13 tentativi e molto più produttivo come ricevitore (58 yd in 6 ricezioni). Ancora poco utilizzati Keyshawn Johnson (3 per 47 yd) e Keenan McCardell (4 x 38 yd) ma fintanto che la difesa gioca così, l'attacco può continuare ad allenarsi, rifinire gli schemi ed assimilare la filosofia vincente di coach
Gruden.
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