Huddle Magazine
 

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NORTH DIVISION
by Giancarlo Rancati

WEEK 1

Team W L T %

Baltimora 0 1 0 0
Cincinnati 0 1 0 0
Cleveland 0 1 0 0
Pittsburgh 0 1 0 0

 

40-39

Una partita incredibile con un finale da non credere : partiamo proprio dalla fine per descrivere l'incontro tra Chiefs e Browns : con Kansas City sotto 39 a 37 e 4 secondi al termine, Trent Green (20 su 29, 276 yd, 1 td ed 1 int) ha schierato una formazione con tutti i ricevitori allargati per un ultimo Hail Mary. Dopo lo snap, Green sotto pressione e fuori dalla tasca sembrava essere stato atterrato da Dwayne Rudd ma riusciva a passare la palla all'OT John Tait che correva per 28 yd fino alle 25 di Cleveland. La gara sembrava conclusa ma Rudd, il quale non si era accorto che il gioco non era stato considerato finito sul suo 'sack', veniva punito per condotta antisportiva in quanto aveva lanciato dalla gioia il suo casco per celebrare la giocata. Morale della favola, 'nonno' Morten Andersen aveva la possibilità di calciare dalle 30 yd a tempo scaduto e realizzava il suo 2° fg di giornata per il 40-39 finale. L'incredibile epilogo non deve far dimenticare la grande prova di Priest Holmes, RB Chiefs, MVP della partita con 122 yd in 22 corse, 19 in 6 ricezioni e 4 td di corsa (da 5, 26, 15 e 7 yd) e Kelly Holcombn, qb sostituto di Tim Couch e vecchia conoscenza della NFLEurope, nei Browns, autore di 27 su 39, 326 yd e 3 td. In casa Cleveland è mancato totalmente il gioco di corsa con Jamal White fermo a 42 yd in 12 corse ed il rookie William Green addirittura a 17 con 8 portate. Nel reparto ricevitori, ottimi Eddie Kennison per i Chiefs (4 ricezioni per 120 yd) e Quincy Morgan (9 per 151 e 2 td) per i padroni di casa. Il TE Tony Gonzalez, al rientro con KC dopo l'esperienza cestistica e l'assenza al training camp, si è ripresentato alla sua maniera, autore di 5 ricezioni, 87 yd ed il 1° td della stagione Chiefs (17 yd da Green). Infine doveroso segnalare l'ottima prestazione del K dei Browns Phil Dawson, a segno con 4 FG su 4 tentativi (20, 32, 34 e 41 yd) ed in serie positiva da 19 tentativi considerando la stagione 2001. 

34-6

Esordio peggiore mella nuova stagione non poteva esserci per i Benglas ed il loro ennesimo nuovo quarterback titolare Gus Frerotte. I quasi 54.000 spettatori di Cincinnati hanno fischiato pesantemente i giocatori di casa già all'intervallo (sotto 20 - 0) per poi scatenarsi al termine della partita. Al contrario Drew Brees e Marty Schottenheimer probabilmente non osavano neanche sognare un debutto con i Chargers in questa maniera. Il giovane quarterback da Purdue è stato semplicemente fantastico, chiudendo con 15 su 19, 160 yd e 2 td. Grossa mano a San Diego è stata data da LaDaininan Tomlinson autore di 114 yd in 24 portate a cui ne vanno aggiunte altre 42 in 3 ricezioni. La predilezione di Schottenheimer per il gioco di corsa è ormai arcinota ed in questa gara, oltre a LT, ha potuto contare anche su Fletcher (73 yd in 16 corse). La partita per i Bengals è partita subito male con Frerotte penalizzato per delay prima del suo primo gioco e poi intercettato da Alex Molden sulle proprie 11 al 2° lancio della gara. Frerotte non è mai riuscito ad entrare in partita ed il suo 18 su 31, 198 yd ed 1 int, è stato 'gonfiato' da completi ottenuti quando ormai il punteggio non era più in discussione. Inoltre Frerotte non ha potuto contare neanche sul solito appoggio di Corey Dillon, limitato a 10 yd in 9 portate. Dopo un fg di Steve Christie (28 yd) e l'intercetto di Molden, è stato Josh Norman a realizzare (pass di Brees da 1 yd). Nel 2° quarto ancora Christie (27) e poi Tomlinson (1) fissavano il 20 - 0. Neil Rackers metteva a segno con un fg i primi punti 2002 Bengals (21) ma Curtis Conway allungava ancora per San Diego (9 yd da Brees). Infine nell'ultimo periodo Fletcher da 1 yd ed ancora Rackers (54) chiudevano il punteggio sul 34 - 6 finale.

10-7

John Fox comincia bene la sua attività da capo allenatore e rompe la striscia di 15 sconfitte consecutive basandosi sui fondamentali del gioco: corse e difesa.
145 yards corse, meno di 300 totali concesse e i soliti veterani che tolgono le castagne dal fuoco e mettono a nudo una difesa dei Ravens neppure lontana parente di quella che gli permise di vincere tutto due anni fa.
Si svolge tutto nel primo tempo, dove al TD del rookie WR Ron Johnson risponde il solito Wesley Walls, TE 37enne, da un insolito QB starter, Rodney Peete, che mette a sedere Wenkie e guida in maniera decente l'attacco aereo dei Panthers con un onesto 12 su 19 per 136 yards e un TD (sembra di rivedere le statistiche che portarono Dilfer a vincere il SuperBowl proprio con i Ravens).
John Kasay calcia poi prima dell'intervallo il FG del definitivo 10-7 e per il resto della partita Lamar Smith congela il gioco con un totale di 84 yrds su corsa.
La nota più lieta dalla difesa dei Panthers è la prima scelta Julius Peppers, che per tutta la partita ha dato da pensare a Redman e ha culminato la prestazione su un 3° e 4 dei Ravens, deflettando un passagio finito nelle mani del LB Dan Morgan per l'unico intercetto della partita.
Per i Ravens invece la stagione della ricostruzione è già in salita, ma tutto sommato possono contare su un Jamal Lewis che dopo un anno di stop colleziona 64 yards e un Brandon Stokley a tutto campo che colleziona quasi 100 yards tra ricezioni e corse: i oliti Ray Lewis e Peter Boulware (freschi di estensione di contratto) non bastano però da soli a tenere a galla Baltimore e la sua difesa.
by Ilario Magni

14-30

Eccoci qui. Otto mesi dopo la finale di Conference Steelers e Patriots si ritrovano di fronte. Stesse motivazioni, le stesse cose da dimostrare, qualche faccia nuova di qua e di là, più di qua (Patriots) che di là (Steelers) a dire il vero. Pronostico a favore di Pittsburgh, i Patriots sottovalutati, Kordell Stewart e Tom Brady, Troy Brown e Hines ward, Antonwain Smith e Jerome Bettis. Quasi tutto come un anno fa. E, come un anno fa, i Patriots hanno spazzato via tutto: gli Steelers, le perplessità su di loro, i pronostici sugli avversari, tutto. Ma lunedì sera, a differenza di un anno fa, non c'è stato Drew Bledsoe a cavare le castagne dal fuoco; lunedì sera i Pats hanno fatto tutto da soli, eccome.
Tom Brady ha lanciato per 294 yards (29/43), piazzando tre touchdowns e nessun intercetto. Tra il secondo e terzo quarto Charlie Weis, l'offensive coordinator di New England che si sta sempre più imponendo all'attenzione generale, ha chiamato 25 giochi di passaggio consecutivi, spaccando una partita fin lì in equilibrio con un break di 20 punti a zero. Alla fine della partita saranno 4 i ricevitori dei Patriots ad aver acchiappato più di 4 palloni, e 8 in totale ad averne ricevuto almeno uno. E su tutti il rookie Deion Branch, che ha debuttato davvero col botto: 6 ricezioni, 83 yards ed un TD, oltre ad un paio di buoni ritorni per un'altra cinquantina di yard. Davvero non c'era un modo migliore di inaugurare il nuovo Gilletle Stadium, il complesso che da quest'anno pernde il posto del mitico Foxboro Stadium, ormai demolito.
Gli Steelers... beh... le cifre da sole non rendono l'idea della partita. Pari nel conto dei primi downs (20 a 20); di poco sotto nel conto delle yards totali (283 a 343); addirittura sopra nel computo totale dei giochi fatti (67 a 63) e del tempo di possesso. L'unico numero che può spiegare la partita sono i 3 intercetti lanciati da Stewart, ma anche questo, seppure importante, è riduttivo. I Patriots hanno vinto perchè hanno giocato meglio, e di molto, sia in attacco che in difesa, e per la squadra di Bill Cowher questo può essere ua salutare pausa di riflessione, capitata fortunatamente subito, dopo gli entusiami ed i pronostici a favore che già si addensavano unanimi sopra gli Steelers.
È comunque presto per tratte qualsiasi conclusione da una sola partita. Anzi, no, forse una ce n'è, ed è anche abbastanza ovvia: i Patriots ci sono. Come andrà a finire è un'altra storia, ma per portagli via l'anello, bisognerà farci i conti.
by Mauro Rizzotto