Huddle Magazine
 

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DIVISIONAL PLAYOFF
by Ilario Magni

 

 

6-31

Dopo la straordinaria rimonta contro i Giants della settimana scorsa, i 49ers tornano i soliti della stagione e cadono miseramente contro i Bucs di Jon Gruden.
La sconfitta è netta su tutti i fronti, soprattutto quello dell'approccio alla partita: Mariucci è troppo soft come sempre e nel giro di metà partita viene annientato dalla miglior difesa della NFL.
Servono a ben poco le scuse degli infortuni nella secondaria, che i 49ers fossero destinati a cadere era praticamente detto da tutti, ma una figuraccia del genere non era proprio prevista.
Dal canto loro, i Bucs hanno fatto quello che sanno fare meglio: difesa aggressiva e attacco concreto che non commette errori.
E così Brad Johnson chiuderà la partita con un 15 su 31 per appena 196 yards, 1 INT e 2 TD; delle poco oltre 100 yards che guadagnano sulla terra, Alstott ne corre 60 in 17 portate e 2 TD, soprattutto su terzi down e corto; basandosi sulla poca fisicità della secondaria dei 49ers, Gruden mette in campo Jurevicius e Keyshawn a ricevere e spesso 2 TE in campo, col risultato di tenere a 0 palloni ricevuti McCardell, ma di segnare TD con Jurevicius e Richey Dudley.
La difesa capitanata da Derrick Brooks, MVP difensivo della lega, come sempre fa grandi numeri; 3 INT e un fumble recuperato, 4 sack sontro un adelle migliori linee offensive della lega, 62 sole yards concesse su corsa e una costante pressione su Garcia da parte di Sapp e Rice.
La partita sembrava anche cominciare bene per i Niners, visto che nel primo possesso della partita Johnson veniva intercettato da Rashad Holman. Ma è un lampo nell'oscurità, dato che Garcia subisce il primo sack dopo 3 azioni e i 49ers vanno al P.
Dalle proprie 26 i Buccaneers mettono in piedi un drive da 5 minuti abbondanti in cui si nota il tema dominante della gara; due terzi down convertiti dai WR, Julian Peterson che commette una sanguinosa interferenza che tiene in vita il drive e Alstott che dalle due yards corre dietro a Sapp e apre le segnature. Nel drive esce anche per infortunio alla spalla Ahmed Plumme, il miglior CB dei Niners.
La reazione dei Niners sembra esserci, soprattutto con T.O. che riceve e corre per 40 yards un passaggio di Garcia, poi imitato da Streets per un guadagno di altre 30 yards. Ma la difesa di Tampa respinge con perdite gli assalti su corsa dalle 4 yards e San Francisco si deve accontentare del calcio del rookie Jeff Chandler che muove il punteggio degli ospiti dopo un drive da oltre 6 minuti.
Si va così a chiudere il primo quarto e il secondo prosegue alla stessa maniera per i Bucs: pochi errori in attacco, terzi down convertiti facilmente e su un terzo e 7 Jurevicius va dentro per il TD del 14 a 3. Un buon ritorno di Sutherland porta l'attacco guidato da Garcia sulle proprie 39 più 15 yards di violenza non necessaria, stessa penalità che sul gioco successivo sarà chiamata anche contro John Lynch: ma dalle 22 di Tampa i Niners non si sciodano e arriva il secondo FG di Chandler.
Anche la fortuna si mette a sorridere a Tampa Bay, che non ne avrebbe bisogno visto lo strapotere mostrato: Aaron Stecker maltratta il pallone del successivo kickoff, ma un rimbalzo fortunato gli permette di ritornarlo fino alle proprie 48. Tre lanci più tardi è il turno di Dudley per segnare, dopo una micidiale pass interference da 36 yards combinata a Parrish.
Sempre per chiudere l'argomento fortuna, nel kickoff seguente è Sutherland a commettere un fumble, ricoperto da Dwight Smith (per lui 1 INT, 1 fumble ricoperto e 6 placcaggi). Un impeto di orgoglio della difesa costringe i Bucs al punt,dopo che il fumble derivante dal sack su Brad Johnson era ricoperto da Pittman. Il punt di Tupa è una grande giocata degli special teams che con Cory Ivy mettono gli avversari sulle proprie 3 yards.
Ma non c'è proprio rimedio contro la difesa di Tampa: Garcia è intercettato da Brooks nel secondo passaggio tentato e stavolta con 3 corse i Bucs vanno avanti 28 a 6 grazie ancora ad Alstott.
Il riassunto della stagione dei Niners negli ultimi 50 secondi del primo tempo: Mariucci ha ancora due timeouts a disposizione, m preferisce lasciar scadere il tempo con una corsa di Hearst e tornare negli spogliato.
Dopo che nel primo tempo l'attacoc aveva chiuso 8 terzi down su 10, la partita viene chiusa immediatamente e definitivamente dalla difesa; il primo passaggio tentato da Garcia nel terzo periodo è intercettato da Dwight Smith e Gramatica mette a segno 3 punti per il finale 31 a 6.
Il resto della partita è puro garbage time, dove sistematicamente i tentativi di Garcia di muovere il pallone terminavano in punts, un sack di Brooks con fumble ricoperto dai Bucs e infine l'intercetto di Barber, ilcui ritorno in endzone è annullato da un facemask di Rice (il turnovers però rimane).
Non è ilcaso in cui si dice "troppo brutti per essere quelli veri": i 49ers di questa stagione hanno giocato sempre troppo soft, senza aggredire gli avversari, sia in difesa che in attacco. La capitolazione era quindi inevitabile e anche se con tutta probabilità Mariucci rimarrà ad allenare nella baia (le voci che lo danno ai Jaguars sembrano sciamare) dovranno esserci grandi cambiamneti il prossimo anno.
La qualità dei giocatori c'è, visti i vari Owens, Hearst, lo stesso Garcia e una difesa molto giovane. Manca proprio la mentalità, cosa che Gruden ha invece trasmesso molto bene ai suoi Bucs.
Per completezza di cronaca, Garcia 22 su 41 per 193 yards e 3 INT; HEarst 84 yards di total offense; 5 ricezioni per Streets, 4 per T.O.
Adesso sulla strada dei Bucs verso San Diego ci sono i rivali storici degli Eagles, contro i quali nelle ultime due stagioni ai playoffs sono sempre stati mandati a casa. Buona fortuna agli audaci.