NFL 2K
National Football Conference
East Division
WEEK 8
Jacksonville Jaguars 13 - Washington Redskins
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Con la partita della sua vita Albert Connell ha cambiato la sua stagione e ha
consentito ai Redskins (6-2) di cogliere il quinto successo consecutivo, questa
volta in trasferta, a spese degli irriconoscibili Jaguars (2-6), oramai in
caduta libera.
Il ricevitore col n°83, spalla dell'infortunato Westbrook, quest'anno non aveva
ancora segnato, ma Domenica si è ampiamente rifatto realizzando tre mete (da
11, 49 e 77 yds) che hanno spaccato in due la demoralizzata difesa di
Jacksonville, per un totale di 211 yds, entrambi record personali. Ottima la
prova di Brad Johnson, che per una volta non ha subito intercetti, nonostante
fosse protetto da una linea decimata dagli infortuni. Anche l'altro pilastro
dell'attacco della capitale, il poderoso rb Stephen Davis, ha contribuito alla
vittoria, mettendo a segno due mete e superando, ancora una volta, il muro delle
100 yds. Ma mentre le statistiche di Davis si sono gonfiate a risultato
acquisito, le ricezioni di Connell hanno veramente deciso la partita. A dire il
vero, l'attacco di Wahington, certamente sino ad ora non esplosivo, ha potuto
giovarsi dei numerosi turnoves sofferti dall'attacco avversario che ha fatto
molti giochi, ma anche molti, troppi errori, dando l'impressione di scarsa
concentrazione. Uno per tutti, quello che ha dato il "la" alla prima
meta dei Pellerossa: il rookie wr R.J. Soward, (una prima scelta che, per
adesso, ne ha combinate di tutti i colori) si è schierato male, solo grazie ad
uno strillo di Brunell si è messo in posizione eppoi, vistosi raggiunto dalla
palla, l'ha come catapultata nelle mani di un felicissimo Sanders, al suo
quarantaseiesimo intercetto nell lega. Lo stesso Brunell ha avuto un'altra
giornata pesante, rimediando 6 sacks (38 in stagione!) e perdendo il controllo
della situazione nelle fasi decisive dell'incontro. A parziale scusante va il
fatto che è praticamente mancato lo stellare wr Jimmy Smith, dolorante ad un
ginocchio: ma questo non interessa al severissimo e furioso Coach Tom Caughlin,
che ha dichiarato, nella conferenza stampa, di non riconoscere più la sua
squadra.
Philadelphia Eagles 13 - Chicago Bears 9
Continua il buon momento degli uomini di Andy Reid che, senza strafare, hanno
avuto ragione di una squadra, quella di Chicago, veramente in crisi, soprattutto
in attacco (tre miseri field goals).
Il successi degli Eagles, anche oggi è stato generato, più che altro,
dall'aggressività della difesa e dalla imprevedibilità di un attacco guidato
con maestria dal giovane Donovan Mc Nabb, che ha realizzato l'unica meta della
partita con un breve passaggio da 3 yds per il te Jeff Tomasson. Il gioco chiave
è stato un quarto e 7, giocato alla mano e convertito dal valido Darnell Autry:
ma non è stato questa l'unica scelta rischiosa del coach di Philadelphia, che
ha fatto delle chiamate veramente spregiudicate: il primo fg degli eagles, ad
esempio, è il frutto di una giocata molto spettacolare che ha visto Mc Nabb
schierarsi come ricevitore e la riserva Koy Detmer, nella posizione di qb, alla
maniera degli Steelers di Bill Cower di qualche anno fa. Mc Nabb va in motion e
tutto fa pensare ad una riverse che invece viene solo finta e la palla la corre
Detmer, al centro, per 8 yds! Un atteggiamento, questo, emerso già la settimana
scorsa, quando gli Eagles hanno giocato, in sequenza, una finta di fg e un
option pass del rb verso il versatile Mc Nabb.
Due in totale i calci messi a bersaglio dal kicker delle Aquile David Akers, che
realizza così un record di squadra con 13 fg consecutivi.
In grave difficoltà, come detto, i Bears (1-7) che, dopo le buone premesse
dell'anno scorso, rastrellano un total offense inferiore alle 300 yds: e Mc
Nown, che oltretutto si è infortunato, sta perdendo rapidamente la fiducia e la
stima dei tifosi. Ma anche il backup Jim Miller non ha maggiore fortuna contro
la difesa degli Eagles e il passaggio della disperazione a tempo scaduto cade
incompleto.
Per Philadelphia invece le cose si mettono al meglio e si prospetta, finalmente,
una stagione vincente.
Dallas Cowboys 48 - Arizona Cardinals 7
I Cowboys, dopo la brutta prestazione contro i Giants, sfruttano il fattore
campo e ritrovano la fiducia massacrando (poveretti!) i derelitti Arizona
Cardinals, nell'unica sfida interna alla NFC East. Quella dei Texani è stata
una prova di forza del gruppo e i malcapitati Cardinals ne hanno fatto le spese,
perdendo l'undicesima partita consecutiva al Texas Stadium e subendo il più
pesante passivo degli ultimi vent'anni.
Aikman, poi aveva da riscattare la pessima prestazione della settimana prima (5
intercetti, il massimo in carriera) e, pur di riguadagnare la fiducia dei
tifosi, è sceso in campo imbottito di antidolorifici: ma la partita Dallas l'ha
vinta con le corse (ottimi sia Smith, ancora oltre le 100 yds e Chris Warren,
autore di due mete) e con gli special teams (Wayne McGarity ha segnato il
secondo td su punt return contro i Cards) e Troy "The Boy", va detto,
ha dovuto attendere quasi 27 minuti per completare il suo primo passaggio, anche
se poi ha lanciato alcuni palloni molto belli, due dei quali in meta (per Ismail
e Thomas). Anche la difesa ha fatto la sua parte, concedendo solo 99 yds in tre
quarti e contenendo il solito attacco finale di Plummer (tre intercetti e tre
quarti down giocati alla mano puntualmente respinti). Solo una corsa di Michael
Pittman verso la fine dell'incontro ha salvato Arizona da un clamoroso cappotto.
I Cowboys (3-4) continuano ad alternare meraviglie e disastri, mentre i
Cardinals (2-5) sono oramai alla canna del gas e, come era prevedibile, il capo
allenatore Vince Tobin è stato licenziato.
Carlo Mantovani