NFL 2K
National Football Conference
East Division
WEEK 5
Washington Redskins 20 - Tampa Bay Buccaneers 17 (OT)
Era
questa la partita più attesa della settimana e certamente non ha deluso, grazie
soprattutto ad un ritrovato protagonista, uno che invece sino ad ora aveva
proprio deluso, Deion Sanders (foto): "Prime Time" ha infatti
messo la sua celebre firma sull'incontro, sfoderando in overtime un
entusiasmante ritorno di punt da 57 yds che ha praticamente consegnato la
vittoria agli uomini di Norv turner.
L'incontro, nel quale si fronteggiavano due favorite per il Superbowl, è stato
molto combattuto e quello di Sanders non è stato l'unico gioco spettacolare.
Si inizia con una notizia sorprendente: nello lo sconcerto di spettatori e
commentatori Warren Sapp, tremendo uomo di linea difensiva e "Defensive
Player of the Year" nel 99, viene messo in panchina per tutto il primo
quarto per motivi disciplinari (ritardo ad un meeting). Tuttavia, è Tampa a
segnare per prima e proprio grazie alla difesa. Leon Mc Farland, dt, piazza un
sack su Brad Johnson che perde (ovviamente) la palla, prontamente recuperata
dalla safety Damien Robinison sulle 25 dei Redskins: cinque giochi più tardi
"the "A" train" Mike Alstott, con una delle sue potentissime
corse, entra in meta dalle 2 yds. Ma Washington non ci sta e si affida al suo
uomo più affidabile, il rb Stephen Davis, che , con una ubriacante serpentina
da 50 yds, attraversa tutta la difesa dei Bucs e vola in meta. Sul punteggio di
7-7 pari si chiude la prima parte dell'incontro. Nel terzo periodo, sospinti
dalle corse di Davis (che finirà con 141 yds), i Redskins si portano avanti
grazie ad un field goal di Husted.
E quando nel quarto periodo l'intramontabile quarantenne Darrel Green strappa
l'ovale dalle mani di un Keyshawn Johnson ancora scosso dalla sconfitta contro i
Jets, restituendo la palla all'attacco dei Pellerossa in ottima posizione di
campo, la partita sembra ormai decisa: in effetti non è difficile per il qb
Johnson trovare il rientrante Larry Centers per una meta che porta il punteggio
sul 17 a 7 con soli 3:50 da giocare.
Ma quest'anno l'attacco di Tampa è molto più esplosivo del solito, soprattutto
grazie alle magie del giovane ma promettente qb Shaun King, che dimostra
freddezza e talento: con un'azione da high light, infatti, il regista dei Bucs,
dopo aver miracolosamente recuperato una palla che Bruce Smith gli aveva
strappato dalle mani, va in scramble e lancia una mina da 46 yds per Reidel
Antony: meta! Questa azione dà nuova carica ai Bucs che tentano un onside kick
non riuscito, ma poi bloccano - con Warren Sapp! - il tentativo di field goal
dei Redskins. E così, con 43 secondi a disposizione è ancora King-Show: il qb
di colore guida l'attacco e, con un preciso passaggio da 19 yds per Johnson (era
ora!), porta i Bucs in raggio da fg. Martin Grammatica, che si era visto
bloccare un calcio nel terzo quarto, non sbaglia e pareggia la partita allo
scadere dei tempi regolamentari.
Si va in overtime e già sapete come andrà a finire: il fantastico punt return
di Deion sanders viene infatti capitalizzato con un fg dell'ex di turno, Michael
Husted che, dalle 20, non ha problemi a infilare il calcio della vittoria.
Importantissimo risultato casalingo per Washington che, anche grazie alla
grandissima prova del de Marco Coleman - capace di mettere a segno tre sack -
finalmente ha un record vincente (3-2) e raggiunge i Giants in vetta alla
division. Unico neo: la guardia all-pro Tre Johnson, pilastro della linea
d'attacco, ha dovuto abbandonare il campo per un infortunio al ginocchio che
pone purtroppo fine alla sua stagione. Per Tampa Bay (3-2) invece sta succedendo
l'esatto contrario: dopo un avvio trionfale con tre vittorie su tre partite, i
Bucs incassano la seconda sconfitta consecutiva, anche questa peraltro maturata,
come la precedente, nelle fasi finali dell'incontro. E, purtroppo per loro, la
settimana prossima un altra durissima partita li attende: lo scontro interno con
i temibili imbattuti Vikings del fenomenale Randy Moss.
Philadelphia Eagles 38 - Atlanta Falcons 10
Gli
Eagles approfittano dell'occasione - la diretta nazionale in "prime
time" del Sunday Night - per dimostrare all'America che Philadelphia è di
nuovo competitiva e che, con questa squadra, tutti dovranno fare i conti.
Guidate da un fenomenale Donovan Mc Nabb - foto - (uno dei 5 promettenti
quartebacks selezionati nel draft 99), le Aquile hanno letteralmente umiliato i
volatili della Georgia, impedendogli quasi di giocare. Mc Nabb ha dato
l'impressione di poter fare quello che voleva, muovendosi con la sicurezza di un
veterano (ha completato passaggi verso 10 differenti giocatori!) e la
brillantezza di un rb (ben 57 yds di corsa in 9 portate): perciò non ci si deve
stupire se alla fine ha stabilito il suo primato personale (30 su 44 per oltre
300 yds e due td, uno da 70 yds per Torrence Small l'altro da 11 per Charles
Johnson). Ma lo spettacolo al Veteran Stadium Mc Nabb lo ha condotto "in
società" con un veterano mai domo, un rb all-purpose che detiene già
molti record nella NFL: l'ex Redskins Brian Mitchell. Il numero trenta, dopo la
meta su punt return della scorsa settimana, ha messo a segno una performance che
oserei definire storica: prima ha ritornato in meta un kickoff per 89 yds (così
eguagliando il record NFL di 11 mete su ritorno appartenente ad Eric Metcalf), e
poi, dovendosi sobbarcare anche il running game per l'infortunio occorso nel
quarto periodo a Duce Staley, ha inanellato una serie di azioni incredibile,
culminata in una stupenda cavalcata di 85 yds (la più lunga corsa della
carriera). Per concludere la celebrazione degli uomini di Andy Reid bisogna per
forza parlare della difesa, che ha schiantato i Falcons, stroncando
letteralmente le corse (Jamal Anderson, ridimensionato dall'infortunio al
ginocchio, ha concluso con 47 yds in 19 portate) e limitando i passaggi di un
intimidito Chris Chandler, messo costantemente sotto pressione (due intercetti
dubiti: uno dal cb all-pro Ray Buchanan e l'altro dallo straordinario de H.
Douglas). Ottima la prova del fenomenale Bobby Taylor un db
"king-size" che ha annullato i ricevitori di Atlanta.
Unico tranquillante per il tribolato cuore di Dan Reevs l'incredibile ricevitore
bianco, l'ex sprinter Tim Dwight, capace di involarsi per 70 yds su un punt
return, tra gli attoniti difensori di Philadelphia.
Ora gli Eagles (3-2) guidano la NFC EAST assieme a Redskins e Giants e guardano,
fiduciosi, alla partita contro i Redskins.
Carolina Panthers 13 - Dallas Cowboys 16 (OT)
La voglia di vincere dei Cowboys - reduci da un umiliante sconfitta casalinga contro i 49ers - non si è ancora spenta e i Texani lo hanno dimostrato Domenica sul difficile campo dei Panthers. Gli uomini di Dave Campo, infatti, hanno portato a casa una partita molto equilibrata grazie ad un calcio in overtime di Tim Seder (quasi infallibile) dalle 24 yds. A dire il vero il kicker aveva fallito una ghiotta opportunità di vincere l'incontro quando, con 1:06 da giocare, sbagliava un fg dalle 45. Ma Dallas deve la vittoria soprattutto ad Emmit Smith che per la prima volta quest'anno ha superato le 100 yds (132) e, attenzione, ha realizzato il td n°150 della sua eccezionale carriera, apparsa ancora molto lontana dalla conclusione. La difesa è tornata a intimidire gli avversari, costringendo il fortissimo rb di Carolina Tim Biakabutuka a sole 86 yds e ben 3 fumble, due dei quali recuperati dai Cowboys. Non brillante Troy Aikman che comunque, affidandosi alla sua esperienza, ha guidato i compagni nel drive decisivo dei supplementari, indovinando una serie di lanci (l'ultimo di 23 yds per uno smarcatissimo Chris Warren) che ha permesso a Seder di segnare, come detto, dalle 24 yds.
Tennessee Titans 28 - NY Giants 14
Il "ball control offense", grazie al quale i Giants avevano trionfato nelle prime tre giornate, ha consentito ai Titans, capaci di mantenere il possesso della palla per 46 minuti su 60 (!), di paralizzare letteralmente la squadra di Jim Fasssel. In particolare, nel primo tempo di gioco i Giants hanno corso per 1 sola yard! Le 35 corse per 125 yds e una meta del superlativo Eddie Gorge e i 24 passaggi completati (con tre mete) dall'ottimo Steve Mcnair hanno "mangiato" il cronometro, lasciando a NY soltanto le briciole: 436 a 215 le yds totali a favore della squadra di Nashville. I Giants - capaci di segnare due volte con i passaggi di Collins, ma soltanto nelle fasi finali - sono alla seconda sconfitta consecutiva e vedono minacciata la leadership nella division.
San Francisco 49ers 27 - Arizona Cardinals 20
Ancora una sconfitta per gli omai ufficialmente derelitti Cardinals. Questa volta è toccato ai 49ers che, in casa e sull'onda del successo contro gli odiati Cowboys della settimana prima, hanno imposto la loro legge. Arizona ha subito due mete ad opera dell'inarrestabile rb Charlie Garner e ha visto Jerry Rice segnare la meta n° 141 della sua stellare carriera. Il problema dei Cardinals viene così sintetizzato dal qb Plummer: "In attacco non giochiamo con continuità. Sembra che siamo capaci di segnare solo nelle situazioni disperate. Sempre tentare la rimonta…ormai ci siamo stancati." Plummer ha giocato una discreta partita (24 su 42 per 239 yds e un td pass) ma Domenica non la rimonta non è riuscita, anche a causa di un clamoroso errore del fuoriclasse wr David Boston che negli ultimi secondi di gioco- dopo aver segnato una meta stupenda con una serpentina da 56 yds allo scadere del secondo quarto - ha lasciato cadere una bellissima palla lanciata in campo aperto da Plummer: passaggio incompleto e fine delle ostilità. Morale: risalgono i Niners (2-3), precipitano invece i poveri Cardinals saldamente attaccati al fondo della classifica (1-3). A questo punto non mi stupirei se nelle prossime settimane in Arizona cadesse qualche testa importante.
Carlo Mantovani