NFL 2K
National Football Conference
East Division
WEEK 4
Dallas Cowboys 24 - San Francisco 49ers 41
Negli anni 80 e 90, quando per 6 volte si sono ritrovate a combattere per il
titolo di Conference, Cowboys contro 49ers significava non solo stabilire chi
avrebbe rappresentato la NFC al Superbowl, ma anche chi lo avrebbe vinto. Adesso
che le due franchigie attraversano una fase di dolorosa ma fisiologica
ricostruzione e la partita non decide quasi nulla, ugualmente, memori di un
glorioso passato che impone di difendere un orgoglio mai sopito, i giocatori
trovano motivazioni addizionali e sfoderano tutta la loro grinta. E così
Domenica ad Irving, Texas, si è assistito ad una partita molto dura e ricca di
sberleffi e giocate spettacolari. Purtroppo per i Cowboys, tutti i big play sono
stati appannaggio dei Niners, che volevano a tutti i costi evitare di cadere nel
baratro vergognoso e irrecuperabile di uno 0-4. L’attacco dei californiani è
stato letteralmente straripante e nemmeno l’autorevole presenza di Troy Aikman,
rientrato dalla sua nona commozione cerebrale in carriera, ha potuto evitare una
pesante e disonorevole sconfitta. Nei rosso-oro hanno brillato in particolare
Charlie Garner, capace di accumulare 201 yds su corsa con una meta, il
criticatissimo Jeff Garcia, che ha lanciato 4 td pass (due nelle mani di Owens),
e il mitico Jerry Rice, colpevolmente dimenticato dalla difesa di Dallas: due
mete per lui (66 e 5 yds) che portano il totale in carriera a 182! Si tratta
inoltre della duecentotredicesima partita consecutiva in cui ha ricevuto almeno
un pallone. Da elogiare, evidentemente, la prova della linea d’attacco, comune
denominatore del successo sulle corse e sui lanci, che ha dominato la linea di
difesa di Dallas apparsa fortissima contro i Redskins. Per i Cow boys la solita
meta di Emmit Smith e due ricezioni vincenti per il redivivo te Jackie Harris (una
da Aikman e l’altra dal terzo qb, il giovanissimi Clint Stoerner). Il field
goal messo a segno da Wade Richey è il frutto di un trick play che ha visto il
poliedrico all-pro linebacker Dexter Coakley ricevere lo snap su un finta di
punt e correre per 26 yds.
Da sottolineare che due giocatori di Dallas, le safety Gorge Teague e Darren
Woodson, sono stati espulsi per comportamenti antisportivi, dopo aver subito i
provocanti atteggiamenti dei Niners, che, dopo aver segnato, adavano alcentro
del campo, sulla grande stella dei Cowboys, a festeggiare in modo irriverente.
Come dire: antiche ruggini per due squadre che sono state grandi, ma
attraversano una fase, inevitabile, di crisi.
New Orleans Saints 7 - Philadelphia Eagles 21
A New Orleans le Aquile tornano a volare, soprattutto grazie alla prestazione,
la migliore in carriera, del giovane qb Donovan Mc Nabb, autore di due td pass.
L’impresa è degna di rilievo perché messa a segno contro la difesa dei
Saints, secondo le statistiche la migliore sui passaggi. Il coloured terminerà
la gara con un ottimo 20 su 32 per 222 yds, alle quali vanno aggiunte le 25
guadagnate personalmente su corsa.
La partita si apre con una segnatura della squadra di casa, i Saints, che vanno
in meta con una corsa di 10 yds del qb ex Bengals Jeff Blake.
Ma gli Eagles non tardano ad impattare quando McNabb lancia il suo td pass, un
lancio di 16 yds raccolto da Chad Lewis. Il sorpasso avviene poco dopo, grazie
ad un fumble dell’ex Heisman Trophy Ricky Williams, ricoperto dal cb Troy
Vincent: Philadelphia recupera il possesso del pallone sulle 21 yds offensive e
da lì il qb degli Eagles pesca l’ex Steelers Charles Johnson per il 14 a 7.
Il punteggio finale, di 21 a 7, matura in seguito ad una azione spettacolare
dello special team degli Eagles: Brian Mitchell, straordinario giocatore
all-around di cui i Redskins si sono liberati troppo in fretta, ha colpito
ancora una volta, ritornando un punt dei Saints per 72 yds alla fine del terzo
quarto. Molto ben contenuto il rb Duce Staley, che non supera le 50 yds totali.
Ottima come sempre la prova della difesa, guidata da Troy Vincent, Mike Mamula e
Hugh Douglas.
Per Philadelphia, dopo due battute d’arresto, arriva così una meritata
vittoria che conferma le potenzialità emerse nella prima giornata, contro i
Cowboys.
Arizona Cardinals 3 - Green Bay Packers 29
Un altra pesante sconfitta subita dai Cardinas, e , purtroppo, un altra brutta
prestazione di Jacke Plummer che viene intercettato 4 volte. Sicuramente la
difesa dei Packers (che aveva lasciato tre miseri punti anche agli Eagles, la
settimana prima) funziona piuttosto bene, ma troppe volte nelle ultime due
stagioni, l’attacco di Arizona si è trovato in difficoltà, distrutto dai
turnovers. Pietoso, come al solito il running game: soltanto 28 yds! Anche la
difesa non è stata all’altezza non riuscendo quasi mai a mettere sotto
pressione Brett Farve (277 yds per lui), che, finalmente in salute, ha
trascinato l’attacco con gli incredibili passaggi a cui, negli anni, ci ha
abituato: in particolare voglio ricordare un’impressionante bomba da 55 yds
catturata con la punta delle dita in end zone dal bravo Bill Schroeder. Ottima,
nelle fila dei Packers, la prestazione del rb Ahman Green, capace di correre 93
yds in soli 12 tentativi e una meta, grazie anche alla ottima esecuzione dello
“stiff arm”, tecnica sempre efficace . Straordinaria, invece, la prova del
kicker Ryan Longwell, che ha calciato 5 field goals, e del db Darrin Sharper,
autore di 10 placcaggi e di due dei 4 intercetti subiti da Plummer. Volendo
tracciare un bilancio, mi sembra che , mentre i Packers sono in ricostruzione,
la gestione sportiva dei Cards dovrebbe riflettere su quello che in questi
ultimi anni ha combinato, non riuscendo mai a garantire una buona linea d’attacco
e distruggendo una delle più forti linee di difesa mai viste. Lodevole, a
questo punto, l’impegno dei tifosi, al sedicesimo sellout consecutivo: sempre
oltre i 70.000!
NY Giants 6 - Washington Redskins 16
Per la seconda settimana consecutiva in diretta nazionale, la squadra della
capitale, pressata dall’esigente proprietario Daniel Snyder, arriva nella “Grande
Mela” e, sotto gli occhi degli spettatori americani, fa un solo boccone dei
formazione di Jim Fassel.
Dopo una sorprendente partenza con 3 vittorie consecutive i Giants speravano che
le ottime statistiche dell’attacco, guidato dalla ditta Barber & Dayne,
unite alla tradizionale solidità della difesa permettesse loro di sorprendere i
Redskins, dopo le due pesanti sconfitte (una da 50 punti!) subite nella scorsa
stagione.
E invece Norv Turner è riuscito a risistemare il passing game e, grazie all’ottima
prestazione di un Brad Johnson finalmente preciso, ha rimediato con una netta
vittoria in trasferta alla bruciante sconfitta casalinga della scorsa settimana
contro gli odiatissimi Dallas Cowboys. Il qb dei Pellerossa, che dopo le brutte
prestazioni delle ultime due giornate rischiava il posto da titolare a favore di
Jeff Gorge, ha dimostrato di sapere ancora lanciare con efficacia in profondità
e questa, in definitiva, è stata la chiave del successo di Washington: Johnson
(che ha concluso con 14 su 20 per 289 yds e due td pass) ha infatti messo a
segno 3 passaggi superiori alle 40 yds che hanno determinato le tre segnature
dei Redskins. Anche il reparto difensivo ha contribuito in modo fondamentale
alla vittoria: ha sostanzialmente annullato il passing game dei Giants (Collins,
che vantava il 71% di completi è rimasto ben al di sotto del 50%, con un
intercetto e 4 sack subiti) e interrotto lo strapotere di New York sulle corse
(per la prima volta sotto le 100 yds complessive).
La partita ha avuto un inizio incerto con gli attacchi incapaci di tenere il
campo e le difese a farla da padrone e il primo quarto si conclude senza
segnature. Nel secondo periodo la svolta, come detto grazie ai lanci del qb
Johnson, che raggiunge lo speedster James Trash con una bomba nel mezzo da 46
yds: nel gioco successivo è un altro lancio, questa volta per “nonno” Fryar,
a dare a Washington la prima meta (23 yds) dell’incontro. L’attacco dei
Giants, forzato a lanciare, diventa prevedibile e perciò inefficacie. Ne
approfittano i Redskins che, dopo un’altra bomba completata per 48 yds da
Johnson nelle mani di Albert Connell, entrano in raggio da field goal e segnano
altri 3 punti col kicker Husted.
Un clamoroso errore di assegnamento di un giocatore dello special team di
Washington sul kickoff di apertura del secondo tempo sembra spianare al strada
ai Giants, ma i Pellerossa, fortunatamente, ricoprono il fumble. E miscelando le
corse dell’affidabile Davis ai lanci sui te, spianano la strada alla seconda e
ultima meta dell’incontro: una ricezione di 21 yds per l’ex Bills Andre
Reed, sempre dalle mani di un redivivo Brad Johnson. La trasformazione fallisce
e il punteggio si fissa sul 16 a zero. I Giants però non ci stanno. Non possono
incassare uno “Shut out” davanti al proprio pubblico. Un’intercetto (il
primo della stagione) in end zone di Deion Sanders, che salva una meta, sembra
mettere ala parola fine alla partita, ma non è così. E nel quarto periodo
finalmente anche i Giants vanno sullo scoreboard: è il bravissimo wr Ike
Hilliard (l’unico a brillare nell’attacco di New York) a raccogliere un
passaggio in end zone da 7 yds. Ma la trasformazione da due, necessaria per
mantenere le possibilità di rimonta, fallisce: Dayne viene respinto dal front
four dei Redskins, che ha disputato un ottima partita, con i sack-master Smith e
Lang sugli scudi. Washington tira un sospiro di sollievo e va sul 2-2, mentre i
Giants rimangono i testa con un record di 3-1, ma escono molto ridimensionati e
disillusi da questo significativo scontro con i principali rivali del girone.
Carlo Mantovani