NFL 2K


National Football Conference
East Division

WEEK 3

Green Bay Packers 6 – Philadelphia Eagles 3

Con un punteggio tipo baseball si conclude il ritorno di Andy Reid al Lambeau Field, dove più avrebbe desiderato, come tutti gli ex, la vittoria. Invece, dopo l’altisonante affermazione "on the road" contro i Cowboys nella prima giornata, gli Eagles debbono incassare la seconda sconfitta consecutiva, questa volta ad opera di Ryan Longwell, il kicker dei Packers, che infila tra i pali un calcio dalle 38 yds con tre secondi da giocare. 
Se pensiamo che sino a quel punto la partita era inchiodata sul 3 a 3, risulta evidente che non s è trattato di una giornata spettacolare per gli attacchi, bloccati dalle penalità che hanno afflitto in particolare la squadra della Pennsilvanya (12 per 115 yds!): infatti l’unica meta di Philadelphia, peraltro messa a segno dalla difesa (unfumble return di 56 yds del lb Mike caldwell), è stata annullata per una penalità di un compagno. 
Ma se in qualche modo i Packers sono giustificati, continuando (!) a schierare un Favre a mezzo servizio con una tendinite da paura al gomito destro (tre intercetti subiti), negli Eagles, evidentemente, qualcosa non funziona. Sicuramente non per colpa dell’inarrestabile de Hugh Douglas, che aggiunge altri due sacks alle sue statistiche e sale a quota 5 dopo tre sole giornate di campionato. Così pure di rilievo è stata la prova del rb all around Duce Staley, anche oggi ben oltre le 100 yds totali. 

Da segnalare infine il trentesimo intercettto della carriera per l’allstar cb Troy Vincent. Nonostante le ottime prove di alcune individualità, però, gli uomini di Reid sono ormai sul fondo della division, con un già preoccupante record di 1-2.

Chicago Bears 7 – NY Giants 14

Vanno a gonfie vele le cose nella "grande mela": due squadre 3-0 dopo 3 giornate.
Ma occupiamoci dei Giants. La vittoria al leggendario Soldier Field di Chicago ancora una volta è il frutto di una ottima combinazione attacco-difesa, una caratteristica che solo le migliori squadre possiedono. 
I passaggi sempre più precisi di Collins (che concluderà con un sontuoso 24 su 33 per 249 yds e una meta) e le corse potenti (di Dayne) e imprevedibili (di Barber) hanno sostenuto l’attacco, mentre la solidità della difesa, ancorata dal fuoriclasse Michael Strahan, ha consentito ai Giants di respingere il tentativo di rimonta degli Orsi dell’Illinois.
Infatti, dopo essere passata in vantaggio all’inizio dell’incontro con un fulminante primo drive (80 yds in 8 giochi), concluso in meta da un ficcante passaggio di 34 yds lanciato da Collins nelle mani del wr Ron Dixon (primo td nella NFL), NY si è fatta raggiungere appena prima dell’intervallo, concedendo un td pass al promettente McNown che, dalle 2 yds, pescava il redivivo Eddie Kennison in end zone. 
A questo punto, però, sale in cattedra la difesa dei Giants che, approfittando di un pasticcio del qb di Chicago sullo snap, ricopre il fumble con Strahan. E questo è stato, come si dice in gergo, il turning point, la svolta della partita: la corsa di 3 yds di Tiki Barber alla fine del terzo quarto, infatti, riportava definitivamente in vantaggio i Giants, che sono saldamente in testa alla division e ostentano forza in ogni reparto.

Washington Redskins 21 – Dallas Cowboys 27

Il povero Dan Snyder: il proprietario dei Redskins, che ha pagato un biglietto molto salato per questa stagione, non solo non vedrà la sua squadra giocare al Tampa Stadium a fine Gennaio, ma, dopo la bruttissima sconfitta subita in "prime time" Lunedì sera contro i Cowboys, potrebbe non raggiungere neppure i playoffs!
 
Dico questo perché, per quello che ho potuto vedere nell’ampia sintesi trasmessa da Tele Più, i Redskins stanno giocando molto male sia in attacco, sia in difesa. In particolare il passing game ha risentito un po’ troppo dell’assenza del wr Michael Westbrook, un giocatore contestato, ma fortissimo. 
E così Brad Johnson, che ha disputato una partita davvero deludente, è apparso completamente "out of sync" e ha fallito completamente sulle palle profonde, almeno 6, lanciate tutte "overthrown": più volte, in effetti Albert Connel e il superveterano Irving Fryar si sono trovati a rincorrere inutilmente passaggi troppo lunghi. Gli allenatori di Dallas non hanno quindi dovuto faticare molto per indovinare la strategia difensiva concedendosi il lusso di giocare tutta la partita chiudendo le corse e le brevi ricezioni del runninback Stephen Davis, unica vera luce nel confuso attacco dei Pellerossa.
 
A dire il vero l’inizio era stato molto promettente e spettacolare per i tifosi di Washington che , grazie ad un trick play - una riverse sul punt return nel quale la palla passa da Sanders a Bayley che si invola per circa 60 yds – entra nella metà campo avversaria e conclude in meta con una corsa da sette yds del solito Davis. Ma i Cowboys hanno reagito immediatamente e, complice uno svarione difensivo dei redskins, Chris Warren, un tempo probowler con i Seahawks, ha potuto trasformare un breve lancio da Randall Cunnigham in una meta di 76 yds. Dallas, al contrario di Washington, non ha sbagliato quasi nulla, giocando al massimo delle sue possibilità in tutti i reparti. Particolarmente efficaci mi sono sembrati i blocchi della linea d’attacco - in cui svetta l’inarrivabile guardia Larry Allen – che hanno permesso a Emmit Smith di avvicinarsi al muro delle cento yds (24 corse per 83 yds ) e, soprattutto, di segnare la meta del sorpasso(decisivo, però il blocco del wr Mc Knight). Sul 14 a 7 si va negli spogliatoi. 
Ma nella ripresa, purtroppo per gli 80.000 tifosi di Washington, la musica non cambia: e così Dallas, che continua a mettere sotto pressione il qb avversario con la linea di difesa, allunga: dopo il secondo td pass della gionata di Cunningham, questa da 16 yds per il te Jackie Harris, una dubbia interferenza sul mitico Darrel Green consente ai Cowboys di infilare un calcio da tre punti. Un intercetto della safety Sam Shade sulle 24 yds dei texani, capitalizzato da una corsa di 1 yd di Davis, consente ai pellerossa di ridurre il distacco.
Solo nel quarto periodo Brad Johnson si sveglia e finalmente riesce a condurre i suoi, con un drive consistente, nella red zone, dalla quale esce con un passaggio vincente di 7 yds per il te Mike Sellers. 
Ma nel drive successivo, sul 21 a 24 e quando la rimonta sembrava ormai cosa fatta, un malinteso con il ricevitore fa sì che il qb della Capitale lanci un "sanguinoso" intercetto nelle mani del nichel back di Dallas, Izell Reese: i Cowboys capitalizzano con un field goal portandosi a più 6 e le speranze di Washington, che ha un solo timeout, sono ridotte al lumicino. Infatti Johnson si trova addosso, per tutti e quattro i downs, la difesa dei Cowboys e la partita termina infatti con un sack dei texani.
Qesta partita, che andrà in archivio come la sesta sconfitta consecutiva contro la squadra di Jerry Jones e la prima vittoria da capo allenatore per Dave Campo, potrebbe avere un effetto terremoto sul coaching staff della capitale: molti già vedono titolare Jeff George per raccogliere una vittoria Domenica prossima contro gli imbattuti Giants di New York.

Carlo Mantovani

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