NFL 2K


National Football Conference
Central Division

WEEK 3

Tampa Bay @ Detroit 31-10

Seconda partita divisionale per Tampa e seconda passeggiata. La sensazione che la NFC Central non sia abbastanza per i Buccaneers comincia a farsi più che un'impressione. A fare le spese dello strapotere di Tampa questa domenica sono stati i Detroit Lions, cui non è bastato il primo TD dell'attacco della stagione per mantenere immacolato il proprio record ed impedire alla squadra di Tony Dungy di fare quello che voleva sul terreno di gioco. L'illusione del vantaggio, ottenuto grazie ad un FG di Jason Hanson, dura solo una manciata di minuti, finché Shaun King non apre le danze degli arancioni con una corsa di sei yard che si conclude in meta. Da quel momento in avanti Tampa non si volta più indietro. Un'incursione di Mike Alstott porta a due le mete della franchigia della Florida ed è addirittura Randall McDaniel, guardia utilizzata come fullback, a chiudere il discorso partita prima dell'intervallo con una ricezione da due yard per il primo TD in 13 anni di carriera NFL. I Lions si sbloccano da un digiuno offensivo che durava sette quarti prima del riposo. Un redivivo Germane Crowell afferra ad una yard dalla goal line un lancio di 50 yard di Charlie Batch, varcando con l'ovale la linea di meta. Ma è troppo tardi. Al rientro i Lions restano negli spogliatoi e i Bucs fanno ciò che vogliono andando a mettere punti sul tabellone altre due volte. Un field goal di Gramatica (dopo un drive interminabile di 19 giochi in oltre nove minuti e mezzo) ed un'altra bella corsa di King non fanno altro che segnalare come l'anemico attacco dello scorso anno sia ormai solo un ricordo. E' solo la seconda volta che Tampa parte 3-0 nella sua storia, il lavoro di Dungy si vede eccome. Importante, per quel che concerne i singoli, segnalare la prima grande prova di Keyshawn Johnson (84y di ricezione) con la maglia dei bucanieri. Sull'altra sideline Charlie Batch si ricorderà della partita per un bel po', sette sack subiti di cui tre da Warren Sapp, sarebbe meglio se il poster del corpulento DT fosse negli spogliatoi di Detroit fino alla prossima sfida in Florida. Tanto per non dimenticarsene.

Green Bay - Philadelphia 6-3

Non ce l'aveva mai fatta. Ryan Longwell non aveva mai calciato un field goal vincente. Né nella NFL, né al college e nemmeno all'high school. Quelle 38 yards che lo separavano dai pali domenica chissà quanto lunghe gli sono sembrate. Chilometri, probabilmente. Ma la gamba stavolta non ha tremato, nonostante i fantasmi ci fossero. Lo scorso anno contro Chicago e nel 1997 proprio contro gli Eagles (le ultime partite in cui Green Bay non ha segnato TD come domenica) sbagliò. La rivincita è arrivata a 10 secondi dalla fine della partita con Philadelphia. In condizioni proibitive, visto il terreno bagnato, Longwell ha messo la palla tra i pali, evitando a Green Bay la peggior partenza dal 1988. Primo successo dell'anno per Favre e soci, primo successo in carriera come head coach per Mike Sherman. Molto meno felice Andy Reid, head coach degli Eagles. Sconfitto al suo ritorno al Lambeau Field, dove ha lavorato al fianco di Mike Holmgren sino a due anni fa, in una partita tutt'altro che memorabile. Dominata dalle difese. Favre è stato intercettato tre volte e sackato cinque (due da Hugh Douglas) McNabb ha collezionato un solo intercetto, ma anche lui è caduto per cinque volte sotto i colpi della difesa di Green Bay. Le due squadre hanno totalizzato appena 164y su corsa e 307y su passaggio complessivamente. Gli unici TD della partita, un fumble riportato per 56y dal LB degli Eagles Caldwell e un punt ritornato da Rossum per i Packs sono stati annullati da penalità, decisamente dannose. Philadelphia non perdeva una partita in cui concedeva solo sei punti agli avversari da un 6-3 contro Pittsburgh del 1968. Mentre i Packers non vincevano con così pochi punti dal 1965 quando con lo stesso punteggio superarono i Rams.

Chicago - New York Giants 7-14

Qualche anno fa lo fecero i New England Patriots ed arrivarono al Superbowl. In seguito toccò a Tampa e fu metamorfosi. Quest'anno ci proveranno i New York Giants, e per ora i frutti sono quelli sperati. L'impressione è che dovrebbero farlo anche i Bears (anche se ci sembra di scrivere un'eresia!). No, non stiamo parlando di nessun pellegrinaggio, ma di un semplice cambio di look. L'hanno fatto anche i Rams campioni e si stanno riconfermando alla grande. Non vorremmo mai che Chicago cambiasse casco o uniforme (anche perché non ne ha bisogno a livello estetico come invece necessitavano i team di cui sopra) ma chissà che non possa servire per cambiare rotta. Contro i Giants ancora una volta i problemi sono arrivati da un attacco inesistente. Senza nemmeno la parvenza di un gioco di corsa, carenza ormai cronica, anche Cade McNown ha perso la testa ed è riuscito a costruire un solo drive decente, concluso con il TD pass ricevuto da Eddie Kennison. Poi più nulla sino al decisivo fumble dello stesso McNown a 2:48 dal termine ricoperto da Michael Strahan che ha messo in cassaforte la partita. I Giants hanno fatto tutto bene. La coppia tuono e fulmine, Ron Dayne e Tiky Barber (170y di total offense), ha aperto il gioco con le corse. Kerry Collins in stato di grazia ha completato il 72% dei passaggi diretti a otto ricevitori diversi per 249y, un TD e nessun intercetto. Se Brad Daluiso (0/3) non fosse stato disastroso ma appena scadente, il divario tra le due squadre sarebbe stato certamente maggiore. Per i tifosi del Soldier Field l'unica magra consolazione è arrivata dal rookie Brian Urlacher, LB che ha distribuito 11 tackles, 2 assist e un sack. I tempi bui che sembrava potessero magicamente svanire in questa stagione non vogliono abbandonare i Bears e l'ultimo posto della NFC Central anche quest'anno rischia di essere già prenotato.

Minnesota @ New England 21-13

Prima trasferta stagionale per i vichinghi. Terza vittoria consecutiva, cambia il terreno di gioco, ma il risultato resta invariato. Daunte Culpepper dopo aver corso alla prima uscita, lanciato alla seconda decide di dosare le due componenti del football offensivo nella sua terza partita da professionista e totalizza 177y di passaggio e 59 di corsa condite da due TD pass e un solo intercetto. Minnesota è però fluida nella sola prima metà della gara, quando è capace di segnare i suoi unici tre TD della partita nei primi tre possessi, i primi due dei quali interminabili (8:54 e 9:22 minuti rispettivamente). 21 punti (corsa di Robert Smith e ricezioni di Johnny McWilliams e Matthew Hatchette) che bastano ai Vikes per sbarazzarsi dei Patriots. Nella ripresa, infatti, Minnesota si assopisce come era già successo sette giorni prima, ma a differenza degli scorsi anni la difesa si ricorda di essere stipendiata quanto l'attacco e impedisce a Bledsoe di guidare la rimonta. E' Bryce Paup a sackare nel gioco decisivo il QB di New England con 54 secondi da giocare. Dennis Green e i suoi ragazzi hanno concesso appena 209 e 267y nelle ultime due partite, e da 31 gare a questa parte per 29 volte sono riusciti a non concedere al RB avversario di andare oltre le 100y. Aspettando attacchi più incisivi per giudicare (St.Louis, per esempio) la difesa gialloviola si sta ben comportando. Minnesota ha vinto tre partite con un margine complessivo di 17 punti. Segno che i Vikes non sono irresistibili e non stanno giocando al meglio ma anche che il carattere non manca. Quando si vince giocando non troppo bene non è mai un brutto segno. Certo non si può dire che Cris Carter stia giocando male: domenica ha ricevuto sette palloni portandosi al secondo posto nella speciale classifica di ricezioni all time con 942. Un po' sotto tono Randy Moss, che stia aspettando il prime time?

Alessandro Taraschi

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