NFL 2K
National Football Conference
Central Division
WEEK 2
Team | W | L | T | PCT | PF | PA | Home | Road | AFC | NFC | DIV | Streak |
Tampa Bay | 2 | 0 | 0 | 1.000 | 62 | 16 | 1 - 0 | 1 - 0 | 1 - 0 | 1 - 0 | 1 - 0 | W2 |
Detroit | 2 | 0 | 0 | 1.000 | 29 | 20 | 1 - 0 | 1 - 0 | 0 - 0 | 2 - 0 | 0 - 0 | W2 |
Minnesota | 2 | 0 | 0 | 1.000 | 43 | 34 | 2 - 0 | 0 - 0 | 1 - 0 | 1 - 0 | 1 - 0 | W2 |
Chicago | 0 | 2 | 0 | .000 | 27 | 71 | 0 - 0 | 0 - 2 | 0 - 0 | 0 - 2 | 0 - 2 | L2 |
Green Bay | 0 | 2 | 0 | .000 | 34 | 47 | 0 - 1 | 0 - 1 | 0 - 2 | 0 - 0 | 0 - 0 | L2 |
Miami @ Minnesota 7-13
Daunte Culpepper non sa solo correre.
Alla sua seconda apparizione da professionista il giovane QB pupillo di Dennis
Green mostra il lato "nascosto" del suo repertorio. E come lo mostra:
355 yards completate ed il primo TD pass della carriera (dopo la tripletta su
corsa contro Chicago). Gli avversari, la temibilissima difesa dei Miami Dolphins,
però erano ben diversi dalla settimana precedente sicché a fronte del primo TD
pass sono arrivati anche tre intercetti a "sporcare" le statistiche
del gialloviola. I Vikings si sono comunque imposti in una partita tutt'altro
che spettacolare che non ha visto segnature né nel secondo né nel terzo
periodo e che per registrare i due TD dell'incontro ha dovuto attendere gli
ultimi 2 minuti dell'ultimo quarto. Sul 6-0 Vikings, frutto di due FG di Gary
Anderson nel primo (28y) e nel quarto (49y) periodo, Culpepper riesce finalmente
a servire Randy Moss in end zone con un passaggio di 15y. Nel drive
immediatamente successivo, quando i Vikings avanti 13-0 probabilmente si
rilassano con troppo anticipo, segna anche Miami. Condotta dall'ex Jay Fiedler,
regala a Thurman Thomas l'ennesimo TD della carriera con una ricezione da due
yards. Ma è tardi, e l'onside kick recuperato da Orlando Thomas sigla la fine
delle ostilità e sigilla la vittoria vichinga. Che potesse mancare lo
spettacolo era stato preventivato alla vigilia, vista la compattezza di Zach
Thomas e compagnia, anche se tutto il reparto è stato decisamente meno efficace
rispetto alla partita con i Seahawks. L'attacco dei Vikings infatti, incisivo lo
è stato (le 468y totali guadagnate, 168 delle quali ricevute con 9 palloni da
Cris Carter, suo record personale), ed ha pagato maggiormente alcuni errori di
Culpepper (da notare che a parte l'ultimo intercetto lanciato, un passaggio
completamente sballato, gli atri due erano indirizzati ad Andrew Jordan e Jim
Kleinsasser, non a Moss o a Carter, e questo non può essere un caso) e le
troppe penalità nei pressi della end zone avversaria fischiate alla linea
offensiva piuttosto che la difesa di Miami. Per quel che concerne l'altro lato
della palla i Vikings non hanno sfigurato contro l'anemico attacco dei delfini.
Una volta bloccato Lamar Smith (appena 27y corse) Miami, e Fiedler nella
fattispecie, non è riuscita a sfruttare la leggendaria debolezza delle
secondarie viola. Aizzate in settimana dai commenti poco lusinghieri che
circolano nei loro confronti. Ma non avranno tempo per trastullarsi, domenica
Minnesota è attesa alla prima trasferta stagionale e il campo dei Patriots e
dei meno agevoli per una squadra che ama attaccare ed odia difendere sui
passaggi.
Chicago @ Tampa Bay 0-41
Le prenotazioni per il Superbowl di Tampa
sono ufficialmente aperte. Ed i padroni di casa, che ospiteranno l'evento a fine
gennaio, hanno ben pensato di portarsi avanti, avanzando la loro candidatura già
alla seconda giornata. In "tribuna" nientepopodimeno che Michael
Jordan invitato da Warren Sapp. Contro New England nell'opener aveva presenziato
Spike Lee. Questi Bucs piacciono anche alle star, eccome se piacciono. Vittime
sacrificali i Chicago Bears, rivali di division. Battuti, massacrati,
sotterrati. La prova di forza che Tampa ha dato nella sua prima uscita casalinga
è stata a dir poco sensazionale. I 41 punti di scarto (record di franchigia)
non sono passati assolutamente inosservati, ed il resto della lega comincia
davvero a preoccuparsi. Come non bastasse a Chicago non sono state concesse
nemmeno le briciole (leggasi qualche punticino sul tabellone). La partita?
Pensavamo non servisse! Tampa non lascia nemmeno respirare i Bears e
all'intervallo, dopo un primo quarto senza segnature, è già avanti 20 a zero
grazie a quattro turnover (due intercetti, entrambi firmati Donnie Abraham, e
due fumble uno dei quali riportato in end zone da Ronde Barber) forzati dalla
difesa dei bucanieri. Chicago è in agonia. Nella ripresa dopo che la difesa ha
già messo in cassaforte la partita ed ha gettato la chiave, anche l'attacco di
Tampa cerca di dimostrare che non è solo un elemento decorativo. Shaun King
(autore egli stesso di un TD da tre yards nel secondo periodo) pesca in area di
meta Keyshawn Johnson e Jacquez Green con due passaggi rispettivamente da 13 e
58 yards prima di andarsi a riposare per tutto il quarto quarto. Nell'ultimo
periodo è Mike Alstott a portare i bicchieri per iniziare i brindisi varcando
la goal line dopo una corsa di 20y. Sapp è illuminante nel dopo partita:
"Una volta che prendiamo il via, si innesca l'effetto palla-di-neve, e ci
trasformiamo in una valanga". Chicago che contro Tampa non segna un TD da
14 quarti lo sa bene. I Bears sono sembrati una squadra di chierichetti
casualmente finiti in un campo di addestramento dei marines. Tanta è stata la
loro impotenza. Nemmeno l'ombra del bel gioco espresso contro la difesa (molto,
ma molto, più allegra) dei Vikings. Certo che per Chicago, che non vince contro
una rivale di division da sei partite, si fa parecchio dura (domenica non
bastasse arrivano i lanciatissimi Giants). Specialmente se la difesa non si dà
una registrata (71 punti in due partite sono un decisamente troppi!) e se non si
trova un RB degno di tal nomea (per la seconda partita consecutiva McNown si è
rivelato il miglior corridore dei suoi con 49y in 54 portate). Tampa? No, i
commenti non servono davvero. Se non si montano la testa preparatevi ad
assistere al primo Superbowl della storia con i padroni di casa in campo. La
candidatura è stata accettata. Ai Lions, domenica, il compito di verificarla.
Green Bay @ Buffalo 18-27
Esistesse un festival del cerotto i Packers
sarebbero indubbiamente gli ospiti d'onore. Con una squadra tanto decimata dagli
infortuni, il più condizionante dei quali impedisce di giocare a Dorsey Levens,
forse nemmeno un Brett Favre in ottima salute riuscirebbe in questo momento ad
assicurare la vittoria a Green Bay. Figurarsi se anche il QB numero 4 deve
giocare con un fastidioso malanno al tendine del braccio che usa per lanciare.
Per i Packs è quindi arrivata la seconda sconfitta consecutiva, ed era dal 1992
che nel Wisconsin non partivano così male. Tra le note positive, oltre al
sempre eroico Favre capace nelle condizioni descritte poco sopra di completare
26 passaggi su 36 (di cui 14 consecutivamente, il record per Green Bay è di 18)
per 270y e due TD, il bersaglio di quei due touch down. Vale a dire Antonio
Freeman. I Packers hanno bisogno come l'aria per respirare di recuperare
pienamente il loro ricevitore principe e domenica sembra che i primi passi siano
stati fatti, specialmente nella seconda metà della gara (7 passaggi per 80y,
dopo lo 0/0 del primo tempo). Peccato che anche la difesa, vivisezionata da Rob
Johnson con tre TD pass continui a perdere pezzi e dopo Brian Williams si sia
fermato anche il suo back up Antuan Edwards. La partita. Con tre drive (uno dei
quali iniziato da un fumble di Favre) consecutivi a segno i Bills a cavallo
tra secondo e terzo quarto si sono portati avanti 17-0, grazie ad un TD del TE
Riemersma. Green Bay non ci sta e l'orgoglio di Favre macina 80y tutte d'un
fiato per spingere in end zone Antonio Freeman. Un FG per parte (quello di
Buffalo favorito da un altro fumble dei packers) fissa il punteggio sul 20-10.
E' ancora Riemersma che, trascorsi appena tre minuti del quarto periodo, segna
il TD decisivo innescato da un lancio di Johnson. L'ultima segnatura di Freeman
serve solo per gli amanti delle statistiche. La squadra degli anni '90 è sempre
più solo un ricordo.
Detroit @ Washington 15-10
Jason Hanson. Probabilmente in estate i
Washington Redskins si sono dimenticati di acquistarlo. Fatto sta che la super
(costosa di sicuro, per il resto si vedrà) squadra allestita da Mr. Snyder dopo
una prova deludente contro i Panthers, ma comunque vittoriosa, ha già steccato.
Affondata nella seconda giornata dai colpi di un kicker (da tempo tra i migliori
del ruolo) capace di mettere l'ovale fra i pali da ogni distanza (49, 20, 54,
37, 35) e per nulla impressionato dai contratti milionari degli avversari. E'
Detroit dunque ad avere il record immacolato (2-0) e non i superfavoritissimi
Redskins. Traditi oltretutto da alcuni degli uomini più pagati quest'estate.
Bruce Smith ha commesso un'ingenuità (violenza non necessaria ai danni di Batch,
peraltro assai dubbia) sul drive dell'ultimo FG dei Lions. Deion Sanders, oltre
a pasticciare pure lui nel drive sopraccitato (face mask e 15y regalate a
Detroit), ha disputato la peggiore partita della carriera (lo ha dichiarato lui
stesso negli spogliatoi) e lascia intravedere segni di decadenza che preoccupano
chi ha speso tanto per accaparrarselo. Un esempio? Detroit ha lanciato per tutta
la partita verso il lato del campo difeso da Sanders, pur di evitare Champ
Bailey (che guarda caso ha intercettato addirittura due dei palloni, pochi,
passati dalle sue parti) e i risultati sono stati tutt'altro che scadenti.
Sanders non spaventa più come prima, adesso lo spauracchio è Bailey. Il cambio
della guardia è avvenuto. Ma a parte Sanders, e "l'errore" di Smith,
la difesa dei pellerossa non si è comportata male ed è riuscita ad impedire a
Detroit di calpestare la propria end zone. Qualche problema di troppo l'ha avuto
l'attacco, che molto probabilmente risente delle infinite pressioni che gravano
sull'ambiente. Brad Johnson e compagni sono andati a segno solo con il TE
Stephen Alxander nel secondo quarto. Nel periodo conclusivo (che avevano
iniziato avanti di uno) hanno fatto registrare uno zero poco incoraggiante e
assolutamente improduttivo, il quale ha permesso a Hanson di far gioire
compagni, pubblico e dirigenti. Sull'altra sideline Bobby Ross davanti ai suoi
tifosi ha ripresentato il QB titolare Charlie Batch ma non è riuscito comunque
a segnare il primo TD dell'anno con l'attacco (contro i Saints era stato Desmond
Howard a sbloccare i suoi con un ritorno). La chiave della partita è stata la
difesa blu-argento grandiosa nel limitare le corse di Stephen Davis ed
addirittura entusiasmante nell'intercettare Brad Johnson per ben 4 volte: con il
DT Kelvin Pritchett (fermato ad una yard dalla end zone dopo una corsa di 78),
Kurt Schultz, Bryan Westbrook e Terry Fair (che a 48 secondi dalla fine ha
mandato i titoli di coda). Detroit così si trova sorprendentemente in testa
alla division in compagnia di Tampa (che incontreranno domenica, e se non hanno
segnato sinora è difficile prevedere possano iniziare a farlo contro i Bucs) e
Minnesota, ma a differenza dei coinquilini, come già ricordato, deve ancora
segnare un TD con l'attacco. I casi sono due: o quando si sbloccheranno
travolgeranno gli avversari o l'attacco è davvero di molto inferiore alla
propria difesa e prima o poi (ma più facilmente prima) la sua pochezza diverrà
un problema. Da non dimenticare: Charlie Batch era alla prima partita dopo
l'infortunio, col passare delle settimane dovrebbe crescere. Il dollaro
puntiamolo sulla prima ipotesi. Per ora: Hanson 15 Redskins 10. E Lions 2-0.
Alessandro Taraschi