Dopo mesi di partite, discussioni, e polemiche, tutte
per decidere quali due squadre avrebbero dovuto giocarsi il titolo
nazionale, ecco che mercoledi scorso gli occhi di tutti gli sportivi
americani erano puntati su Miami, sede dell'Orange Bowl; in campo i numeri
uno di Oklahoma(l'unica squadra imbattuta della nazione) e Florida State(i
campioni in carica e la squadra più vincente negli ultimi anni), per il
computer le due migliori della nazione. Non erano tanto d'accordo i
sostenitori di Miami: gli Hurricanes, che in regular season avevano
battuto i Seminoles erano classificati davanti a Florida State nella
classifica votata dall'Associated Press e avevano fatto il loro dovere
battendo il giorno precedente Florida nel Sugar Bowl per 37-20. Negli
Stati Uniti sono due le classifiche che contano, e Miami era sicura che in
caso di vittoria dei Seminoles i giornalisti l'avrebbero comunque votata
al numero 1, cosa che le avrebbe dato metà del titolo nazionale, visto
che l'altra graduatoria è computerizzata e assegna obbligatoriamente il
titolo alla vincente dell'Orange Bowl.
Per una volta, quindi, tutto il popolo Hurricane si trovava a fare il tifo
per gli eterni rivali, ; addirittura il coach Butch Davis era volato da
New Orleans(sede del Sugar Bowl) per assistere alla partita dal vivo;
effettivamente, per Oklahoma sembravano esserci poche speranze: i
bookmakers la davano nettamente sfavorita, visto anche le difficoltà a
liberarsi dei suoi due ultimi avversari, Oklahoma State e Kansas State. A
dire il vero a Florida State mancava una delle armi offensive principali,
il ricevitore Marvin Minnis, sospeso per non aver raggiunto gli standard
accademici richiesti per rimanere nella squadra di football; ma sembrava
un po' poco perché i Sooners potessero arrivare, sotto il coach al
secondo anno Bob Stoops, ai fasti del passato glorioso con i coach storici
Bud Wilkinson e Barry Switzer.
Di fronte nel ruolo di quarterback c'erano due dei quattro finalisti per
l'Heisman Trophy: da una parte il 28enne Chris Weinke, vincitore
dell'ambito trofeo e dall'altra il secondo classificato, Josh Heupel,
ragazzo nato con il football nel sangue, figlio del coach di un piccolo
college e che le leggende dicono abbia imparato gli schemi del padre prima
ancora di imparare a leggere.
Il punto di domanda per Oklahoma era riuscire a contenere l'esplosivo
attacco degli avversari; nel primo quarto, dopo un fumble del ricevitore
dei Sooners Andre Woolfolk recuperato dal cornerback avversario Ty Cody,
la partita sembrava cominciava a prendere la strada che tutti si
immaginavano; ma ecco arrivare Torrance Marshall (più tardi nominato MVP
della partita, con i suoi 6 placcaggi), per alcuni il miglior linebacker
della nazione, nativo di Miami; nel gioco successivo intercettava Weinke e
girava l'inerzia della partita a favore di Oklahoma. Dopo un lungo lancio
di Heupel per Josh Norman, il field goal calciato da Tim Duncan dava ai
Sooners i primi punti della partita. L'attacco di Florida State sembrava
fin dall'inizio in evidente difficoltà, ed era ancora la squadra numero
uno della nazione ad addentrarsi in territorio avversario; ma Heupel, fino
a quel momento perfetto, lanciava un pallone troppo rischioso verso la
sideline e veniva intercettato da Cody.
Il primo tempo finiva sul 3-0, e i Seminoles cominciavano ad accorgersi di
sentire molto la mancanza di Minnis, cosa testimoniata dai molti palloni
facili lasciati cadere dai loro ricevitori; il terzo quarto vedeva due
field-goal sbagliati, uno dall'entrambe le parti; l'errore del kicker di
Florida State, Brett Cimarelli, non faceva altro che continuare i problemi
in quel settore del gioco dei Seminoles, che la squadra di Bobby Bowden ha
pagato con, fra le altre cose, la sconfitta importantissima con Miami già
citata. "Where have you gone Sebastian Janikowski?", avranno
pensato tutti i fans dei Seminoles, pensando al kicker fino all'anno
scorso in forza ai Seminoles e quest'anno passato ai Raiders nell'NFL. Con
4 e 24 da giocare nel periodo, poi, il vantaggio dei Sooners raddoppiava;
questa volta Duncan colpiva dalle 42 yards; Florida State cominciava ad
innervosirsi e ad abbandonare le corse di Travis Minor (per altro
inefficiente per tutta la partita) per cercare di recuperare con delle
grandi giocate, e proprio la voglia di strafare costava ai Seminoles la
partita: a circa dieci minuti dal termine della partita Weinke, nel
tentativo di scramble per conquistare un primo down in profondità nel
proprio territorio, esponeva la palla un po' troppo e se la vedeva
strappare dal linebacker Rocky Calmus; la safety Roy Williams era il più
lesto a recuperare l'ovale. Due giochi più tardi, il runningback Quentin
Griffin esplodeva nel mezzo da 10 yards per il 13-0 che metteva
definitivamente in ginocchio Weinke e compagni; la partita sarebbe
addirittura finita con uno shut-out(sarebbe stato il primo contro Florida
State dal 1988) se il punter dei Sooners non si fosse lasciato placcare
nella propria end-zone per evitare danni peggiori dopo uno snap troppo
alto da lui non controllato. Il punteggio finale, a dir poco sorprendente
era 13-2; per Oklahoma il primo titolo dall'85 e il settimo dal 1950 (una
cifra a cui nessun'altra università nemmeno si avvicina), per Bob Stoops
il coronamento di una stagione da sogno iniziata con la propria squadra
classificata al numero 20 delle graduatorie pre-stagionali, per Josh
Heupel una personale rivincita su Weinke e sul suo Heisman Trophy dopo una
carriera iniziata nel piccolo college di Weber State, proseguita al junior
college prima di approdere nella "grande" Oklahoma, infine per i
fautori della BCS la certezza di avere dato al pubblico un'unica squadra
campione nazionale.
Matteo Gandini |