Stavolta c'è mancato veramente poco, ma Oklahoma è
riuscita ancora una volta, anche se con non pochi problemi, a rimanere
l'unica imbattuta fra le più grosse università degli Stati Uniti. C'è
voluto il primo intercetto della carriera di Torrance Marshall, riportato
fino in end-zone nel quarto periodo per sconfiggere Texas A&M, che non
era considerata un'avversaria pericolosissima in assoluto, anche se il
coach dei Sooners Bob Stoops nel corso della settimana aveva avvertito i
suoi giocatori riguardo le possibili insidie della trasferta, resa ancora
più difficile dalla presenza di 87188 persone, quasi tutte vestite di
marrone e urlanti fin dal calcio d'inizio al Kyle Field di College Station
nel Texas. Gli Aggies erano in vantaggio per 31-21 nel quarto periodo,
aiutati da due intercetti, un fumble recuperato e un punt bloccato, quando
il quarterback di Oklahoma Josh Heupel ha condotto un drive concluso con
la corsa in end-zone del fullback Quentin Griffin con 7.43 da giocare.
Pochi secondi dopo, ecco il gioco chiave della partita: il lancio del QB
di A&M Mark Farris è facile preda del cornerback dei Sooners che lo
intercetta e corre con la palla fino in fondo, dando agli ospiti il
vantaggio di 35 a 31, che sarà poi anche il punteggio finale, anche se
gli Aggies avranno un'altra possibilità con 1.33 sul cronometro e la
palla sulle 44 yards avversarie ma non riusciranno a convertire il primo
down e dovrannocapitolare.
Il successo, anche se conquistato con fatica, fa sì che Oklahoma mantenga
il numero 1 del ranking e porta i Sooners a un passo dall'Orange Bowl del
3 gennaio, anche perché i diretti rivali all'interno della Big 12 di
Nebraska(che erano al numero 4 del ranking) sono stati sconfitti a
sorpresa dalla squadra numero 16 della nazione: Kansas State. La caduta
dei Cornhuskers(la seconda della loro stagione) costringe loro con tutta
probabilità a dare l'addio ai sogni di gloria o almeno di un rematch
contro i Sooners(che hanno già sconfitto Nebraska 31-14 alcune settimane
fa), visto che con la vittoria di sabato ai Wildcats basterà battere i
deboli Tigers di Missouri per guadagnarsi un posto nella finale della Big
12 in cui sfideranno appunto(salvo sconvolgimenti improbabili) i numeri 1
della nazione. Il TD decisivo nella sfida fra Kansas State e Nebraska
porta la firma del ricevitore Quincy Morgan, che con 2.52 da giocare nella
partita ha raccolto il lancio lungo il mezzo del campo del QB Jonathan
Beasley e l'ha portato fino in area di meta per una meta da 12 yards e il
29-28 finale, al termine di una partita giocata sotto una tempesta di neve
a Manatthan nel Kansas.
E' andata decisamente meglio alla numero 2 del ranking, Miami, che si è
liberata dell'università di Pittsburgh con un perentorio 35-7, con 3
touchdown(2 su lancio e uno su corsa)del QB Ken Dorsey; interessante la
strategia del coach degli Hurricanes Butch Davis, che invece di cercare di
segnare il maggior numero possibile di punti (lo scarto punti è una delle
variabili che il computer considera per definire la classifica finale, e
quindi le 2 squadre che andranno all'Orange Bowl)ha tolto i titolari a
metà del quarto periodo, dichiarando nel dopo-partita di aver agito così
ritenendo più importante evitare infortuni ai suoi giocatori principali.
Il vantaggio degli Hurricanes su Florida State, squadra al numero 3 del
ranking è di soli 0.48 punti, e se Miami non vincerà le 2 partite
rimanenti(contro Syracuse e Boston college) con un ampio margine, ai
Seminoles basterà con tutta probabilità sconfiggere Florida nel loro
ultimo impegno di stagione regolare per scavalcare gli Hurricanes, in base
al maggiore valore degli avversari affrontati in stagione da Florida
State.
I Seminoles lo scorso sabato hanno demolito Wake Forest per 35-6,
considerando probabilmente la partita poco più di un allenamento in vista
del big match contro i cugini di Florida; in gran spolvero ancora una
volta è stato il QB Chris Weinke, autore di 5 passaggi da TD. Dopo la
partita, i vincitori hanno dichiarato di aver sentito come avversario più
il computer che i Demon Deacons, visto che, al contario di quanto fatto da
Miami, hanno tentato di segnare più punti possibili per avvicinarsi agli
Hurricanes. L'incontro di sabato con i Gators sarà importantissimo, anche
perché Florida non è affatto fuori dalla bagarre per il titolo;
innanzitutto perché a loro manca un'altra partita oltre al
"derby" già menzionato: la finale della SouthEastern Conference
che li vedrà di fronte probabilmente a Louisiana State, Auburn o
Mississippi State. I Gators avranno così modo di guadagnare altri punti
in classifica, visto che entrambi gli impegni rimanenti li opporranno a
squadre di discreto livello; se si analizza bene la situazione si nota che
sono proprio questi ultimi ad avere un vantaggio sulle altre due
contendenti, e se Florida vincerà tutti e 2 i match con un discreto
margine, sarà difficile che il computer non la qualifichi per la finale
di Miami.
Come "preparazione" al big-match di questo week-end, i Gators
sabato scorso hanno sconfitto in casa South Carolina (numero 21 della
nazione)per 41-21 in una partita stranissima: Florida si è trovata sotto
per 21-3 dopo 2 TD segnati dai Gamecocks su due punt bloccati, uno dal
ricevitore Carlos Spikes, l'altro dal running back Derek Watson. Per
rientrare nel match, i Gators hanno dovuto prima usare una finta di punt
su cui il calciatore Alan Rhine ha preso il primo down correndo per 26
yards, e poi segnare una meta addirittura con la guardia sinistra Thomas
Moody su un lancio deviato da un difensore, per poi chiudere
definitivamente il conto con il ritorno di punt da TD dell'esplosivo Lito
Sheppard che ha portato il punteggio sul 31-21. 41-21 il finale, e per la
squadra allenata dall'ex coach di Notre Dame Lou Holtz c'è la
consapevoleza di avere sprecato una grossa chance nel suo tentativo di
portare South Carolina in un anno da un record di 0-11 al titolo della
SEC, a cui ora i Gamecocks devono rinunciare a causa della sconfitta di
sabato. Per Florida è comunque una vittoria, anche se ottenuta in modo un
po' anomalo, ma i Gators arrivano alla supersfida con i Seminoles con il
solito dilemma nel ruolo di quarterback: contro South Carolina la partita
del freshman Rex Grossman, impiegato come titolare da coach Steve Spurrier
è durata pochi drive, e probabilmente il titolare questo sabato sarà
Jesse Palmer, l'uomo che contro i Gamecocks ha rilevato Grossman.
Chiunque sia in campo questo week-end a Tallahassee, Florida-Florida State
sarà una sfida da non perdere.
Matteo Gandini |