NCAA COLLEGE FOOTBALL

La situazione al 18 novembre

Stavolta c'è mancato veramente poco, ma Oklahoma è riuscita ancora una volta, anche se con non pochi problemi, a rimanere l'unica imbattuta fra le più grosse università degli Stati Uniti. C'è voluto il primo intercetto della carriera di Torrance Marshall, riportato fino in end-zone nel quarto periodo per sconfiggere Texas A&M, che non era considerata un'avversaria pericolosissima in assoluto, anche se il coach dei Sooners Bob Stoops nel corso della settimana aveva avvertito i suoi giocatori riguardo le possibili insidie della trasferta, resa ancora più difficile dalla presenza di 87188 persone, quasi tutte vestite di marrone e urlanti fin dal calcio d'inizio al Kyle Field di College Station nel Texas. Gli Aggies erano in vantaggio per 31-21 nel quarto periodo, aiutati da due intercetti, un fumble recuperato e un punt bloccato, quando il quarterback di Oklahoma Josh Heupel ha condotto un drive concluso con la corsa in end-zone del fullback Quentin Griffin con 7.43 da giocare. Pochi secondi dopo, ecco il gioco chiave della partita: il lancio del QB di A&M Mark Farris è facile preda del cornerback dei Sooners che lo intercetta e corre con la palla fino in fondo, dando agli ospiti il vantaggio di 35 a 31, che sarà poi anche il punteggio finale, anche se gli Aggies avranno un'altra possibilità con 1.33 sul cronometro e la palla sulle 44 yards avversarie ma non riusciranno a convertire il primo down e dovrannocapitolare.
Il successo, anche se conquistato con fatica, fa sì che Oklahoma mantenga il numero 1 del ranking e porta i Sooners a un passo dall'Orange Bowl del 3 gennaio, anche perché i diretti rivali all'interno della Big 12 di Nebraska(che erano al numero 4 del ranking) sono stati sconfitti a sorpresa dalla squadra numero 16 della nazione: Kansas State. La caduta dei Cornhuskers(la seconda della loro stagione) costringe loro con tutta probabilità a dare l'addio ai sogni di gloria o almeno di un rematch contro i Sooners(che hanno già sconfitto Nebraska 31-14 alcune settimane fa), visto che con la vittoria di sabato ai Wildcats basterà battere i deboli Tigers di Missouri per guadagnarsi un posto nella finale della Big 12 in cui sfideranno appunto(salvo sconvolgimenti improbabili) i numeri 1 della nazione. Il TD decisivo nella sfida fra Kansas State e Nebraska porta la firma del ricevitore Quincy Morgan, che con 2.52 da giocare nella partita ha raccolto il lancio lungo il mezzo del campo del QB Jonathan Beasley e l'ha portato fino in area di meta per una meta da 12 yards e il 29-28 finale, al termine di una partita giocata sotto una tempesta di neve a Manatthan nel Kansas.
E' andata decisamente meglio alla numero 2 del ranking, Miami, che si è liberata dell'università di Pittsburgh con un perentorio 35-7, con 3 touchdown(2 su lancio e uno su corsa)del QB Ken Dorsey; interessante la strategia del coach degli Hurricanes Butch Davis, che invece di cercare di segnare il maggior numero possibile di punti (lo scarto punti è una delle variabili che il computer considera per definire la classifica finale, e quindi le 2 squadre che andranno all'Orange Bowl)ha tolto i titolari a metà del quarto periodo, dichiarando nel dopo-partita di aver agito così ritenendo più importante evitare infortuni ai suoi giocatori principali. Il vantaggio degli Hurricanes su Florida State, squadra al numero 3 del ranking è di soli 0.48 punti, e se Miami non vincerà le 2 partite rimanenti(contro Syracuse e Boston college) con un ampio margine, ai Seminoles basterà con tutta probabilità sconfiggere Florida nel loro ultimo impegno di stagione regolare per scavalcare gli Hurricanes, in base al maggiore valore degli avversari affrontati in stagione da Florida State.
I Seminoles lo scorso sabato hanno demolito Wake Forest per 35-6, considerando probabilmente la partita poco più di un allenamento in vista del big match contro i cugini di Florida; in gran spolvero ancora una volta è stato il QB Chris Weinke, autore di 5 passaggi da TD. Dopo la partita, i vincitori hanno dichiarato di aver sentito come avversario più il computer che i Demon Deacons, visto che, al contario di quanto fatto da Miami, hanno tentato di segnare più punti possibili per avvicinarsi agli Hurricanes. L'incontro di sabato con i Gators sarà importantissimo, anche perché Florida non è affatto fuori dalla bagarre per il titolo; innanzitutto perché a loro manca un'altra partita oltre al "derby" già menzionato: la finale della SouthEastern Conference che li vedrà di fronte probabilmente a Louisiana State, Auburn o Mississippi State. I Gators avranno così modo di guadagnare altri punti in classifica, visto che entrambi gli impegni rimanenti li opporranno a squadre di discreto livello; se si analizza bene la situazione si nota che sono proprio questi ultimi ad avere un vantaggio sulle altre due contendenti, e se Florida vincerà tutti e 2 i match con un discreto margine, sarà difficile che il computer non la qualifichi per la finale di Miami.
Come "preparazione" al big-match di questo week-end, i Gators sabato scorso hanno sconfitto in casa South Carolina (numero 21 della nazione)per 41-21 in una partita stranissima: Florida si è trovata sotto per 21-3 dopo 2 TD segnati dai Gamecocks su due punt bloccati, uno dal ricevitore Carlos Spikes, l'altro dal running back Derek Watson. Per rientrare nel match, i Gators hanno dovuto prima usare una finta di punt su cui il calciatore Alan Rhine ha preso il primo down correndo per 26 yards, e poi segnare una meta addirittura con la guardia sinistra Thomas Moody su un lancio deviato da un difensore, per poi chiudere definitivamente il conto con il ritorno di punt da TD dell'esplosivo Lito Sheppard che ha portato il punteggio sul 31-21. 41-21 il finale, e per la squadra allenata dall'ex coach di Notre Dame Lou Holtz c'è la consapevoleza di avere sprecato una grossa chance nel suo tentativo di portare South Carolina in un anno da un record di 0-11 al titolo della SEC, a cui ora i Gamecocks devono rinunciare a causa della sconfitta di sabato. Per Florida è comunque una vittoria, anche se ottenuta in modo un po' anomalo, ma i Gators arrivano alla supersfida con i Seminoles con il solito dilemma nel ruolo di quarterback: contro South Carolina la partita del freshman Rex Grossman, impiegato come titolare da coach Steve Spurrier è durata pochi drive, e probabilmente il titolare questo sabato sarà Jesse Palmer, l'uomo che contro i Gamecocks ha rilevato Grossman.
Chiunque sia in campo questo week-end a Tallahassee, Florida-Florida State sarà una sfida da non perdere.

Matteo Gandini

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