NCAA COLLEGE FOOTBALL

Candidati per l'Orange Bowl

Dopo la giornata di sabato scorso, invece che essere più chiara, la situazione della stagione del college football, o meglio la corsa all’Orange Bowl del 3 gennaio a Miami, è ancora più intricata e incerta e il mucchio di squadre ancora in corsa ha alimentato l’inizio di quelle che saranno focose polemiche relative alla classifica che deciderà le due finaliste, per il terzo anno consecutivo affidata ai freddi calcoli di un computer.

Merito, o colpa, soprattutto di quanto successo nel big-match della giornata, quello che ha messo di fronte Virginia Tech (i numeri 2 del ranking) ai padroni di casa di Miami (numero 3), in una sfida all’interno della Big East Conference. Per gli Hokies(8-0), la possibilità di rimanere saldamente al secondo posto della classifica come unica altra squadra imbattuta, dietro ai leader di Oklahoma.

Ma per quella che è la partita chiave della stagione Virginia Tech deve fare a meno della sua stella, il quarterback Michael Vick, per buona parte dell’incontro. Il titolare oggi è infatti il senior Dave Meyer, visto che la caviglia di Vick risente ancora dell’infortunio subito la scorsa settimana; e la differenza si sente.

Non sono ancora trascorsi 5 minuti dal calcio d’inizio, e gli Hurricanes sono già in vantaggio: il quarterback Ken Dorsey trova in end-zone Santana Moss dalle 42 yards per il 7-0, e quando, nella serie successiva, i padroni di casa si rendono ancora pericolosi il QB titolare si alza dalla panchina e comincia a scaldarsi con una vistosa “armatura” protettiva alla caviglia malandata. Quando Vick entra in campo, il punteggio è già 14-0 dopo un TD su corsa segnato dal runningback James Jackson, e diventa presto 21-0 dopo che lo stesso quarterback degli Hokies perde il pallone nel tentativo di correre e lo regala agli avversari, in particolare al linebacker Chris Campbell che recupera il fumble. La meta è segnata dal tight-end Jeremy Schockey, su un passaggio da 44 yards con 3.30 da giocare nel primo tempo; Vick da parte sua chiuderà con sole 14 yards (5 su corsa e 9 su lancio) in 19 giochi, e non scenderà più in campo dopo l’intervallo; una delle sue ultime azioni è un lancio intercettato da Edward Reed. Gli Hokies mettono finalmente i primi punti sul tabellone, nel quarto periodo, ma lo svantaggio è già di 28-0, e i 2 TD su corsa di Lee Suggs servono solo arendere la sconfitta più onorevole: 41-21 è il punteggio finale che con tutta probabilità elimina Virginia Tech dalla corsa alla seconda finale consecutiva, oltre ad interrompere le striscie consecutive di 19 vittorie in regular season e di 5 contro i rivali di Miami.

Più o meno fuori dalla bagarre gli Hokies, chi rimane in lotta per il titolo? Innanzitutto l’unica squadra imbattuta, Oklahoma, che nel week-end ha demolito Baylor per 56-7(con 3 lanci da TD di uno dei principali candidati all’Heisman Trophy, il quarterback Josh Heupel), confermando lo status di numero 1 che, salvo grossissime e improbabili sorprese, conserveranno almeno fino alla finale della Big 12 che con tutta probabilità li vedrà di nuovo opposti ai rivali di Nebraska, già sconfitti una volta in questa stagione. Da non sottovalutare per i Sooners l’avversario di questo sabato, però; la trasferta contro Texas A & M(numero 24 della nazione) potrebbe rivelarsi più ostica del previsto.

Dietro Nebraska ci sono, nella classifica del computer della BCS ben 8 squadre con una solo sconfitta, ma solo 4 hanno una concreta possibilità di andare all’Orange Bowl; quello che fa un po’ imbestialire i tifosi di Miami è il fatto che i rivali di Florida State siano classificati davanti agli Hurricanes, nonostante la già citata vittoria di questi contro Virginia Tech e il successo contro gli stessi Seminoles per 27-21 lo scorso 7 ottobre. Ma Florida State da quella sconfitta si è ripresa con decisione, dominando tutte le partite disputate fin qui, segnando una media di 53 punti ogni sabato, compresa la vittoria nel week-end per 54-7 contro Clemson (numero 10 nel ranking), che ha avuto per protagonista il quarterback dei Seminoles Chris Weinke (un altro dei principali candidati a giocatore dell’anno), con ben 521 yards conquistate con i lanci in quello che è stato definito il Bowden bowl, visto che i capo-allenatori delle due squadre sono la leggenda Bobby Bowden e il figlio Tommy. Le altre 2 possibili finaliste sono Nebraska, che dovrà sconfiggere Oklahoma nella probabile finale della Big 12 per sperare ancora (e se lo facesse metterebbe ancora più in subbuglio la situazione, visto che non rimarrebbe nessuna squadra imbattuta) e Florida, che affronta 3 squadre classificate fra le migliori 25 nelle ultime 3 giornate (fra cui Florida State) e ne dovrà incontrare un’altra nella finale della Big East; se i Gators vincessero tutte e 4 le sfide rientrerebbero decisamente nella battaglia.

Per i Cornhuskers è stato un week-end relativamente facile quello passato, con la facile vittoria su Kansas per 56-17 con i 4 TD su corsa del quarterback Eric Crouch, mentre i Gators si sono liberati di Vanderbilt con il punteggio di 43-20, dopo aver intercettato per ben 5 volte il quarterback avversario e con le 334 yards lanciate da Ken Grossman, ottenute soltanto una settimana dopo essere stato messo in panchina da coach Steve Spurrier a favore di Jesse Palmer. Una nota a parte merita Washington, che nonostante una sola sconfitta e il merito di essere stata l’unica squadra capace di sconfiggere Miami non ha alcuna possibilità di giocare la finale essendo classificata al numero 6 del ranking.

Grande lotta anche per accaparrarsi i posti per il Rose Bowl: mentre il titolo della Pac-10 se lo giocano Oregon State, Oregon e Washington, nella Big Ten Purdue deve stare attenta al ritorno di Northwestern (entrambe hanno una sconfitta, ma i Boilermakers hanno il vantaggio dello scontro diretto vinto); i Wildcats hanno nel week-end sconfitto Michigan in quella che sarà probabilmente ricordata come la partita dell’anno, un match finito con il punteggio di 54-51 con ben 1189 yards raccolte in totale dalle due squadre e un finale da brividi.

Matteo Gandini

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