Miami al Rose Bowl
A una settimana di distanza dai grandi sconvolgimenti di sabato scorso, nel
weekend si sono giocate una serie di gare decisive per le qualificazioni ai Bowl principali, e ancora una volta non sono mancate le sorprese.
Una cosa sola è certa: Miami, indiscussa numero 1 della nazione, si giocherà
il titolo nel Rose Bowl di Pasadena; gli Hurricanes hanno infatti completato imbattuti la regular season, con il successo su Virginia Tech, numero 16
della nazione, per 26-24. Per Miami si è trattato della 21esima vittoria consecutiva, ma stavolta il risultato è rimasto in forse fino all'ultimo; il
ricevitore di Virginia Tech Ernest Wilford ha infatti lasciato cadere il lancio perfetto in end zone del QB Grant Noel, che avrebbe permesso agli
Hokies di convertire da due punti il TD segnato con 6.03 da giocare, e quindi di pareggiare la gara. Noel è stato intercettato 4 volte, ed ha anche
perso il pallone su un fumble, ma con Virginia Tech in svantaggio per 18-26, il linebacker degli Hokies Brandon Manning ha riportato in end-zone un punt
bloccato a Miami, rimettendo in corsa i suoi prima dell'errore di Wilford. Gli Hurricanes si sono così salvati nonostante un'altra prestazione non
eccelsa in trasferta, dopo la risicata vittoria sul campo di Boston College dello scorso 10 novembre; il QB di Miami Ken Dorsey, alla sua ultima
occasione di impressionare coloro che votano per l'Heisman Trophy, ha lanciato per 235 yards, ma ha completato solo 21 passaggi su 44.
Dietro agli Hurricanes, i numeri 2 di Florida avevano la possibilità di qualificarsi per il Rose Bowl, ma con già una sconfitta in stagione
avrebbero dovuto vincere tutte le gare rimanenti; invece, nella partita finale di regular season, i numeri 5 di Tennessee hanno spento i sogni di
gloria dei Gators, battendo la squadra allenata da Steve Spurrier per 34-32. Anche Florida ha pagato caro un errore su una conversione da due punti,
quando il QB Rex Grossman ha lanciato un incompleto, con 1.05 sul cronometro, dopo aver guidato i suoi in TD alla fine di un drive da 77
yards; dall'altra parte il RB dei Volounteers Travis Stephens ha corso per 226
yards, contribuendo alla prima sconfitta casalinga dei Gators contro un avversario della SEC East da quando la conference è stata divisa nel 1992.
Tennessee, che in tutto ha guadagnato 242 yards sul terreno, ha ora la possibilità di partecipare al Rose Bowl, ma deve assolutamente sconfiggere
LSU nella finale della SEC, che sarà giocata la prossima settimana; la vittoria su Florida porta infatti i Volounteers al numero 2 della nazione in
entrambe le graduatorie, mentre i Gators precipitano al numero 6.
In realtà, la squadra che prima di tutte avrebbe potuto approfittare della sconfitta di Florida è Texas, numero 3 della nazione fino a questa
settimana; i Longhorns hanno dovuto però dire addio alle speranze di partecipare al Rose Bowl dopo essere stati battuti da Colorado 39-37 nella
finale della Big 12. Il RB dei Buffaloes Chris Brown ha corso per 3 TD, e le 4 palle perse del QB di Texas Chris Simms nel primo tempo sono state
trasformate in 22 punti dall'attacco avversario; con i suoi in svantaggio 10-29, Simms ha poi dovuto lasciare il campo per un infortunio ad un dito,
ed in campo al suo posto è entrato Major Applewhite, l'ex QB titolare, che ha riportato sotto i suoi, ma con Colorado in vantaggio 36-30, il FG da 43
yards di Jeremy Flores, a 1 minuti e 58 dalla fine, ha chiuso la gara. I Buffaloes hanno così vendicato la sconfitta 41-7 contro Texas di qualche
settimana fa, ma avendo perso un'altra gara in stagione, contro Fresno State, sono tagliati fuori dalla corsa al titolo, pur sembrando la squadra
più in forma al momento. La vittoria porta comunque loro al quarto posto della classifica della AP, mentre la ESPN e USA TODAY considerano i
Buffaloes numeri 5; Nebraska, la cui stagione regolare è terminata la scorsa settimana, è nella stessa situazione ma a classifiche invertite, mentre
Texas è caduta al decimo posto in entrambe le graduatorie.
Al terzo posto di entrambe le classifiche c'è ora Oregon, che ha guadagnato una posizione superando Oregon State 17-14 nella gara di chiusura della
stagione regolare. La 105esima "guerra civile", come viene chiamata la sfida annuale fra le due università più importanti dello stato, è stata decisa nei
primi minuti del quarto periodo, quando, per i Ducks, prima Keenan Howry ha riportato un punt in TD dopo 70 yards, e poi Maurice Morris ha aggiunto una
corsa in end zone da 8 yards; nei primi tre periodi, Oregon aveva conquistato solo 143 yards in attacco, anche se in difesa aveva limitato a 2
FG gli avversari. Le speranze di titolo dei Ducks sono rimaste vive, ma perché Oregon possa qualificarsi per il Rose Bowl, innanzitutto Tennessee
deve perdere contro LSU, e poi il computer, la cui classifica decide le partecipanti alla finale, deve dare alla squadra allenata da Mike Bellotti
la sua preferenza nei confronti di Nebraska. Secondo alcune stime, lo scarto fra i Ducks e i Cornhuskers, nella graduatoria che sarà resa nota nella
giornata di lunedì, sarà minimo.
Di sicuro rimarrà delusa Brigham Young, che con il successo per 41-38 su Mississippi State ha chiuso la stagione senza sconfitte, ma che non ha
affrontato avversari abbastanza validi per venire considerata per il Rose Bowl. La vittoria di sabato, per i Cougars, è venuta grazie al field goal
allo scadere di Matt Payne, da 25 yards; si è trattato del 14esimo successo consecutivo per Brigham Young, ottenuto soprattutto grazie alla prestazione
del QB Brandon Doman, che ha lanciato per 390 yards e 5 TD. La squadra allenata da Gray Crowton ha conquistato il nono posto nella classifica della
AP e l'ottavo, a pari merito con Illinois, in quella di ESPN e USA TODAY; Maryland e gli Illini, che hanno entrambi terminato la regular season, sono
rimasti rispettivamente alla settima e all'ottava posizione di entrambe le graduatorie.
Sabato prossimo, la finale della SEC metterà a posto gli ultimi pezzi del puzzle, e sapremo con certezza che si sfiderà per il titolo nazionale, a
Pasadena, il prossimo 3 gennaio.
Matteo Gandini
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