NFL 2K


American Football Conference
East Division

WEEK 6

Anche questa volta inizio facendo pubblica ammenda. Confesso: non pensavo che anche quest'anno la AFC East sarebbe stata la division più dura della lega. Ed invece è proprio così. Chi ha visto grosse differenze tra i sorprendentemente primi Dolphins e i Bills? O tra gli strafavoriti Colts e gli ultimi della classe Patriots? E i Jets che sono ancora 4-1? Anche quest'anno arrivare ai playoffs sarà una guerra in questa divison. Ma andiamo con ordine.

Buffalo Bills at Miami Dolphins 13-22

Thurman's revenge. La vendetta di Thurman Thomas. Scaricato dai Bills dopo una vita, senza nemmeno una telefonata, Thomas ha accettato la scommessa degli arcirivali di sempre per poter dimostrare che ha ancora birra nelle gambe. E a giudicare dall'intensità con cui ha atteso la partita ed ha giocato contro la sua ex squadra, si può immaginare quale voglia di rivincita avesse dentro.
Ma il protagonista non è stato lui (7 corse per 24 yds e 3 ricezioni per 26 yds), nonostante il fatto che alla fine gli sia stato regalato il pallone della partita. Né, del resto, lo è stato l'attacco di Miami: molto bravo nel controllare il cronometro nella prima parte della gara, con un running game che si è visto abbastanza (Smith 24 portate per 62 yds), grazie ad una linea offensiva molto migliorata rispetto a quella dello scorso anno. Fiedler, da parte sua, ha chiuso con un buon 14-24 per 142 yds, una buona selezione dei passaggi ma anche un intercetto su un pallone lanciato un filo troppo lungo per Martin.
Protagonista, suo malgrado, non lo è stato nemmeno Rob Johnson. 11-26 per 176 yds, nessun intercetto, 44 yds di corsa tutte in un unico drive (miglior corridore di Buffalo) e dei bei passaggi lunghi sui suoi bersagli Moulds, McDaniel e (meno) Price. Ma anche tante botte. Alla fine saranno 5 i sacks subiti, più un colpo alla fine della partita che lo ha costretto a lasciare il posto a Doug Flutie: Che, al suo posto, ha lanciato un bel passaggio ma anche un intercetto e ha ricevuto pure un caloroso sack dal suo vecchio amico Trace Armstrong (chi si ricorda il wild card game di due anni fa?) che ha festeggiato i suoi 35 anni con 3 sacks e mezzo. E nemmeno nessuno dell'attacco dei Bills ha lasciato il segno. Solo 4 ricezioni per Moulds, solo 11 yds per Linton, solo 17 per Morris, autore dell'unico Td di Buffalo ma anche del sanguinoso fumble che ha deciso la gara.
E infatti: chi poteva essere protagonista, se non la difesa dei Dolphins? Le discussioni su quale sia la migliore difesa della NFL continuano, ma ieri questa unità ha concesso solo 76 yds di corsa e 1 TD (peraltro propiziato da una pass interference di 26 yds contro Surtain), inflitto 6 sacks, una safety e provocato 4 fumbles, di cui uno, appunto quello che ha deciso la gara, ritornato da Sam Madison (foto) in touchdown. E adesso guida la NFL, avendo concesso solo 51 punti in 6 gare.
Bottom line: nemmeno i tifosi (cioè io...) si sarebbero aspettati i Dolphins 5-1 al bye week. Adesso c'è tempo per riposare in vista della "gita" a Meadowlands per affrontare i Jets, e forse recuperare qualche infortunato importante come il DL Daryl Gardener e (forse) pure OJ McDuffie.
I Bills hanno perso la terza partita di fila e, quel che è peggio, tutte e tre contro avversari divisionali. Adesso sono 2-3 ed in una posizione non felicissima, soprattutto psicologicamente. Ma nessuna delle tre gare è stata persa male, e la squadra c'è ancora; la classifica è cortissima e la division è una di quelle che consentono clamorosi crolli ed altrettanto prodigiosi recuperi. Basta non commettere altri passi falsi, a cominciare da domenica prossima in casa contro i derelitti Chargers.

Indianapolis Colts at New England Patriots 16-24

La scorsa settimana avevo chiuso il commento sui Colts scrivendo: "Anche senza le 400 yds di Peyton o le 100 di Edgerrin, si può vincere lo stesso". Bene: James, che non segna da due gare, ha chiuso con 24 corse per 75 yds e 3 ricezioni per 34 yds. Manning (che non ha mai vinto al Foxboro Stadium) ha piazzato il suo record di completi in carriera, con un 31-54 per 334 yds, ma anche 3 intercetti. In più Marvin Harrison ha ricevuto 13 passaggi per 159 yds, tra cui l'unico TD dei Colts, e oltre a lui Terrence Wilkins ha catturato 6 palloni per 78 yds.
Sfortunatamente i Patriots hanno messo in campo 3 quarterbacks. Oltre al solito Drew Bledsoe (15-23 per 142 yds, 0 int e 2 TD) è stato il secondo anno Michael Bishop a completare un Hail Mary per Simmons allo scadere del primo tempo, pareggiando la partita (Bledsoe poi scherzerà dicendo: "Gioco a football da quando ero a scuola e non ho mai completato un Hail Mary in tutta la mia vita"). Ed è stato il punter Lee Johnson a chiudere un gioco chiave nel 4° quarto quando una finta di field goal si è tramutata in un passaggio da 18 yds che ha consentito poi a Bledsoe di lanciare in TD per Terry Glenn il pallone del 24-13.
E sì che i Colts potevano mettersi in tasca la gara già nel primo tempo, quando il loro ultimo drive (14 giochi) ha portato solo ad un fg di Vanderjagt, cioè al 10-3 mentre avrebbe potuto essere 14-3. E lo stesso nel terzo quarto, con un drive ancora più lungo (22 giochi) ma con lo stesso esito: il gf del 13-10 invece del td del possibile 17-10. Ma tant'è. La partita è andata e si pensa al futuro: magari sperando che nel frattempo Edgerrin James torni ad essere la forza trainante che tutti conoscono.
Bottom line: adesso l'atmosfera è molto diversa nel New England. L'inizio è stato durissimo, ma due belle vittorie contro due squadre forti ed un Bledsoe ritrovato leader (6 TD e 0 int nelle ultime due gare), oltre ad una classifica divisionale improvvisamente accorciatasi, hanno innalzato il morale. E adesso arriva l'ora della prima rivincita stagionale: quella contro gli odiati Jets.
"Errori nostri e penalità ci sono costati quei due drive. Spero che non capiti più, specialmente nelle partite divisionali" Manning ha archiviato così la sconfitta. Evitabile, in effetti, visto che i Colts hanno avuto le opportunità per portare a casa la partita. Ora la classifica dice 3-2, un po' diverso dalle aspettative di inizio stagione, ma nulla è compromesso. Vedremo domenica a Seattle...

New York Jets vs Pittsburgh Steelers 3-20

Non sono un appassionato di scommesse ma credo che questa partita abbia fatto saltare tutti i pronostici. I Jets, 4-0, in casa, contro gli Steelers, già maltrattati perfino da Cleveland. Ma quando mai?
Invece è successo. Non si sa quanta parte di questa sconfitta sia imputabile all'infortunio subito da Testaverde nel primo gioco della gara e che certamente sta tenendo con il fiato sospeso tutto l'entourage dei biancoverdi newyorchesi. Ma certo aver perso il quarterback titolare ed essere anche involontariamente andati con il pensiero alla sciagurata scorsa stagione senza Vinny non ha aiutato. E, in effetti, non ha aiutato nemmeno il fatto che Ray Lucas, chiamato in campo, non sia stato il giocatore brillante visto in altre occasioni, ma abbia lanciato per sole 99 yds con 2 intercetti e 1 fumble. L'esatto contrario di Kordell Stewart che, adesso che non è più il titolare, ha ripreso a giocare come se lo fosse.
Sarebbe comunque ingeneroso dare tutte le colpe a Lucas. Nessuno degli uomini chiave della squadra intera ha brillato in modo particolare: Curtis Martin si è fermato a 59 yds in 15 corse e 16 yds con 3 passaggi. Chrebet ha avuto solo 32 yds su 4 ricezioni. E comunque in campo c'erano anche gli Steelers, con un Bettis oltre le 100 yards e, come detto, uno Steward particolarmente ispirato.
Bottom line: "Il modo in cui mi sento? È una di quelle parole con il "bip". Potrei anche dirvelo, ma poi ci dovreste mettere il "bip"" è stato il commento di Al Groh alla stampa. In ogni caso l'infortunio di Testaverde non sembra grave, o almeno non quanto quello che lo scorso anno gli ha fatto saltare l'anno, ma in ogni caso non è ancora dato di sapere se domenica prossima al Foxboro Stadium sarà in campo, o se toccherà ancora a Lucas.

Mauro Rizzotto

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