NFL 2K
American Football Conference
East Division
WEEK 4
Miami Dolphins vs New England Patriots 10-3
Cosa di più preventivabile di questa partita? La difesa di Miami ha dominato, l'attacco ha faticato e i Patriots hanno avuto alla fine l'opportunità per pareggiare. Come da copione. Ma andiamo per ordine.
La difesa di Miami : come tifoso ho finito gli aggettivi per descriverla, come inviato di Huddle ...quasi.
Jim Bates, nuovo defensive coordinator da quest'anno, è riuscito nell'impresa di migliorare lo splendido giocattolo lasciatogli in eredità da George Hill. I Dolphins sono diventati la prima squadra nella storia della NFL a concedere un solo touchdown nelle prime quattro gare della stagione. I 22 punti che hanno lasciato agli avversari sono secondi solo ai 19 che Atlanta concesse nel 1977. E, come ha detto con una punta di soddisfazione alla fine della partita Kenny Mixon, DE di Miami, "la cosa spaventosa è che possiamo ancora giocare meglio".
I Patriots sono stati tenuti a 206 yards (150 su pass e 56 su corse) ed un FG.
E la safety Brock Marion riprende: "Dobbiamo farlo ancora la prossima settimana. Il nostro piano, ogni gara, è semplice: provocare turnovers, tenere il loro attacco fuori dalla end zone, e magari anche fuori dal campo".
La difesa il suo piano l'ha certamente realizzato. L'attacco però non altrettanto.
Fiedler è stato evanescente, chiudendo con 12-24 per 153 yds e un TD, ma anche 2 intercetti. Il running game ha stentato, quasi come al solito, con 42 yds per Smith, 37 per Thomas (su 4 sole portate, però) e 21 per lo stesso Fiedler. Praticamente, a parte il drive che ha portato al FG di Mare, l'unico gioco degno di tale nome è stato il passaggio da 53 yds che ha concesso a Bert Emanuel di segnare il suo primo TD in maglia Dolphins. Thurman Thomas (che ha superato le 12.000 yds corse in carriera, nono giocatore nella storia NFL a riuscirci) ha ammesso che "come attacco ci sentiamo in colpa per non riuscire ad aiutare la nostra fantastica difesa. Ci piacerebbe dargli 21 o 24 punti a partita, solo che non sta andando così. Ma ci arriveremo."
E prima o poi ci arriveranno anche i Patriots. Per la quarta volta New England ha avuto la possibilità nell'ultimo possesso di vincere o pareggiare la gara. Ma Bledsoe, che ha chiuso con un modesto 16-33 per 161 yds, subendo un intercetto e due sacks, ha visto il suo passaggio finale per Bjornson sul 4-e-2 sulle 5 yds di Miami finire incompleto in end zone. Il running game, contro una difesa come quella dei delfini, non era atteso a grandi performance, ed infatti Kevin Faulk ha chiuso con sole 46 yds su 21 portate, ma anche un fumble vicino alla end zone nel secondo quarto che poteva portare a qualcosa di interessante. Ma nemmeno il passing game ha dato grossi risultati, con Terry Glenn migliore dei suoi con 5 passaggi per 65 yds. Proprio Glenn ha ammesso: "È dura. Nessuno ci può regalarci nulla, dobbiamo andare lì fuori e guadagnarcela. Sfortunatamente non è ancora successo."
"Siamo in una situazione difficile." ha detto Bledsoe. "Abbiamo due scelte: possiamo tornare in campo e combattere e cercare di vincere più partite possibile, oppure possiamo fare i bagagli. Chiunque mi conosca sa qual è la mia scelta, e ho intenzione di portare con me quanti più compagni posso."
Bottom line: quello che si pensava sembra purtroppo confermato: nessuna delle due squadre, salvo miracoli, farà la post season. I Patriots hanno troppi problemi, ma se la ruota gira possono togliersi qualche soddisfazione. I Dolphins, da Superbowl, hanno solo la difesa. Troppo poco, visto che il calendario, dopo la prossima gara contro i derelitti Bengals, comincerà a farsi difficile.
New York Jets at Tampa Bay Buccaneers 21-17
Il Keyshawn Bowl. Il duello fra Wayne Chrebet e Keyskawn Johnson. Il veleno riversato dal ricevitore dei Bucs sulla sua ex squadra. Il libro di KJ. Le polemiche sulla trade che ha spedito il giocatore in Florida e sui suoi veri motivi. E poi, a completare il tutto, il passaggio di Curtis Martin (sì, avete letto bene, proprio lui) da 18 yds proprio per Chrebet per il TD vincente a 52 secondi dalla fine. Ce n'è abbastanza per riempire pagine e pagine. E invece no.
"Tutto questo non c'entra niente, ragazzi, state perdendo di vista il punto importante." ha detto Chrebet alla stampa dopo la gara. "I New York Jets sono 4-0. Non eravamo in questa situazione, non so, da mai. Questa è una grande partita. In genere gare come questa le perdevamo, e questa è la cosa importante."
I Jets in effetti, non erano mai partiti 4-0, nemmeno nell'anno del loro unico Superbowl. E la fiducia all'interno della squadra, sta crescendo, specialmente dopo aver battuto la squadra probabilmente in questo momento migliore della lega. E la vittoria è stata ottenuta in campo avverso, e dopo che la partita, che a lungo era sembrata in pugno ai Bucs, era quasi finita, sotto di 11 punti a due minuti dalla fine.
Aggiungete poi un Testaverde che, ritornato per la prima volta dopo 8 anni nello stadio dove ha passato 6 anni, ha vinto 24 partite e ne ha perse il doppio tirando 102 intercetti ("La cosa importante è che sono venuto qui e ho vinto una partita di football" ha dichiarato a fine gara), supera il contraccolpo di 3 intercetti chiudendo con un decente 22-42 per 181 yds, ma soprattutto guidando bene la squadra nel drive decisivo, e aggiungete anche un Curtis Martin che corre per 90 yds, riceve per 18 e lancia anche il passaggio decisivo, ed ecco che l'ottimismo serpeggiante tra i biancoverdi di NY e la crescente sicurezza ostentata (vedi le parole di Chrebet) si spiegano bene. Le due partite contro i Colts promettono di essere interessanti.
Bottom line: dobbiamo rivedere i pronostici nella AFC East? I Jets fanno sul serio? L'impressione è che il potenziale dei ragazzi di Indianapolis sia superiore, ma il carattere di questa squadra può bastare a non farli stare tranquilli.
MONDAY NIGHT FOOTBALL
Indianapolis Colts vs Jacksonville Jaguars 43-14
Domanda: chi è attualmente il miglior quarterback della NFL? Se c'è ancora qualche indeciso, ecco i numeri che Peyton Manning ha messo insieme, nel primo Monday Night in casa che questi Colts hanno ospitato (e questo è sintomatico), contro i vicecampioni AFC: 23 su 36. 4 TD. Zero intercetti. 440 yds, record assoluto della franchigia (il precedente, comunque, era sempre suo). Il tutto contro una squadra che, seppure falcidiata dagli infortuni, rimane comunque una delle candidate più serie al Superbowl. Ce n'è abbastanza anche per chi, come il sottoscritto (ehm...), pensa che un Brett Favre sano sia ancora superiore.
Ma è stata tutta la squadra a fornire una dimostrazione di forza impressionante. I missili per Harrison che continuano (subito, al terzo gioco della gara, 76 yds di TD, con la solita impressione di troppo facile). Un totale di 533 yds a 286. Edgerrin James che continua a correre con una disinvoltura sconcertante (22 corse per 89 yds), tanto da rendere ogni giorno più inconcepibile la scelta di chi l'anno scorso preferiva Ricky Williams. Un nuovo ricevitore di cui gli avversari dovranno preoccuparsi, Terrene Wilkins (9 ricezioni per 148 yds, 1 TD e una intesa con Manning apparsa subito perfetta). Una seconda metà della gara in cui i Colts hanno piazzato un parziale di 22-0 che ha chiuso i giochi, dopo che all'intervallo erano sopra di un TD, 21-14. Ma soprattutto impressiona il fatto che, nel terzo quarto, Indy ha massacrato i Jaguars con un parziale di 143 yds contro -2. Se aggiungiamo anche i 5 sacks registrati, vuol dire che anche la difesa dei Colts sta crescendo, e se riesce ad arrivare anche solo vicino al livello dell'attacco, sono veramente dolori per tutti.
Bottom line: affidata alle parole di Fernando Bryant, cornerback dei Jaguars: "Peyton rimane nella tasca e fa dei buoni lanci. Gli altri fanno delle buone ricezioni. Questa è la "bottom line": tu gli dai del tempo, e qualcuno finirà per essere libero". Ci sono motivi di preoccupazione per le difese avversarie.
Mauro Rizzotto