8/2/1936: Il primo draft NFL
Aprile è ormai da anni il mese-clou
dell' off-season NFL. E' infatti in questo mese che si tiene il draft annuale dove le
squadre scelgono i giocatori del futuro tra i migliori prospetti usciti dal college. Ma
non è sempre stato così.
Il sistema delle scelte è infatti stato introdotto relativamente tardi rispetto allo
sviluppo del football professionistico e della stessa NFL. Nei primi anni venti, le
squadre più ricche si accaparravano a suon di dollari i migliori atleti dei college che,
spesso, erano oggetto di aste selvagge tra proprietari, con il solo risultato di rendere
le squadre ricche sempre più forti e di far lievitare gli ingaggi degli atleti a cifre
spaventose.
L'idea del draft venne nel 1935 a Bert Bell, proprietario dei derelitti Philadelphia
Eagles e futuro Commissioner NFL dal 1946 al 1959. Bell aveva fondato gli Eagles nel 1933,
e dopo due stagioni nelle quali mise insieme un misero 7-12-1, si rese conto che le
squadre più ricche erano anche le più forti, avevano un sacco di pubblico e in pratica
monopolizzavano il mercato dei giocatori di College. Da qui la sua proposta di istituire
un sistema che permettesse alle squadre più deboli di esercitare un diritto di opzione
sui giocatori che uscivano dal College, senza dover sottostare allo strapotere economico
delle superpotenze tipo i Bears, i Packers ed i Giants. La contropartita per gli squadroni
era rappresentata dalla possibilità di ridurre enormemente gli ingaggi, ora che non era
più necessario offrire più degli altri per assicurarsi i servizi dei giocatori. Come
vedremo in seguito, gli unici a non essere contenti di questa novità furono proprio i
giocatori.
L'ordine di scelta fu stabilito in base al record finale della stagione 1935, e con un bel
2-9 gli Eagles conquistarono il diritto a scegliere per primi. Sebbene Detroit avesse
vinto il campionato 1935, furono i Giants a scegliere per ultimi, in virtù del loro
miglior record stagionale.
Tutto era pronto quindi per il primo draft NFL, che si sarebbe tenuto l'8 Febbraio 1936
presso l'hotel Ritz-Carlton di Philadelphia. Lo scenario era ben diverso da quello
odierno. Oggi siamo abituati a vedere l'albergo sede del draft assalito da allenatori e
scout delle squadre professionistiche, agenti dei giocatori ed infine dagli stessi atleti
che pensano o sperano di essere selezionati, pronti per la foto di rito con la maglia
della loro nuova squadra. Nel 1936 invece gli scouts praticamente non esistevano, e le
squadre non avevano la moltitudine di coaches ed assistenti di oggi. Spesso erano anzi
allenate dagli stessi proprietari, per non parlare poi dei giocatori di college: la
maggior parte di loro non sapeva nemmeno dell'esistenza del draft.
Art Rooney Sr., proprietario dei Pittsburgh Pirates (in seguito rinominati in Steelers),
racconta come veniva eseguito lo scout dei giocatori: "Avevamo l'abitudine di andare
alla stazione ferroviaria al sabato sera, per comperare i giornali di fuori città che
riportavano i resoconti sulle partite di college. Davamo anche un'occhiata alle rassegne
stampa dei vari colleges, leggevamo le poche riviste esistenti e studiavamo attentamente
le liste di All-American. Passavo un sacco di tempo andando in giro per i college locali
per vedere i giocatori, ed avevo anche alcuni amci tra gli allenatori che mi parlavano dei
giocatori che avevano allenato o che avevano avuto come avversari. Non era complicato come
oggi".
L'ordine di scelta fu quindi il seguente: Philadelphia Eagles, Boston Redskins, Pittsburgh
Pirates, Brooklyn Dodgers, Chicago Cardinals, Chicago Bears, Green Bay Packers, Detroit
Lions e New York Giants.
Con una mossa a sorpresa gli Eagles scelsero Jay Berwanger, vincitore dell'Heisman Trophy
con la University of Chicago. Le limitate finanze degli Eagles non avrebbero mai permesso
di pagare il contratto di $1000 a partita che richiedeva, ed infatti prima della fine del
draft Berwanger venne ceduto ai Bears in cambio del tackle Art Buss.
Il draft continò fino al pomeriggio, e le nove squadre NFL selezionarono nove giocatori
ognuna. Tra i giocatori scelti ci furono William Shakespeare (forte back di Notre Dame) e
Paul "Bear" Bryant, che sarebbe diventato una leggenda dei College come
allenatore. L'ultimo giocatore scelto fu la guardia di Holy Cross Phil Flanagan.
La quasi totalità dei giocatori rifiutò però di firmare un contratto, e solo 24 degli
81 selezionati giocò il campionato successivo. Non essendoci più offerte al rialzo da
parte di diverse squadre, i salari e gli ingaggi subirono un drastico ridimensionamento,
portando così molti giocatori alla scelta di trovare un lavoro migliore, o come coach di
college o proprio al di fuori del football. Wally Fromhart, scelto dai Packers al settimo
giro, ricevette un'offerta di $125 a partita. Non era un'offerta misera, se si pensa che
molti altri avevano ricevuto offerte per meno di $100, ma egli preferì andare ad allenare
una High School, che gli assicurava un salario quattro volte maggiore.
Quasi tutte le squadre riuscirono comunque a trarre beneficio dai giocatori scelti con
questo sistema. L'unico proprietario che non riuscì a firmare un contratto con nessuno
degli otto giocatori selezionati fu proprio l'inventore del draft Bert Bell, ed i suoi
Eagles finirono la stagione 1936 con un record di 1-11.
L'ultimo esempio sulla confusione totale nella quale venne svolto il draft fu il tentativo
di far firmare un contratto a Bernie Scherer (Nebraska), alcuni mesi prima del draft
medesimo. Alla domanda su cosa pensasse della sua selezione al terzo giro da parte dei
Packers, Scherer rispose: "Quale draft? Il draft non cominciò che nel 1937. Lo so
perchè mi vennero offerti dei contratti dai Bears, dai Redskins, dai Giants e dai Pirates
alla fine della stagione 1935, ma non li accettai. Giocai l'East-West All-star Game a San
Francisco l'1 Gennaio 1936 e sul treno di ritorno da San Francisco a Los Angeles dopo la
partita, firami un contratto per i Packers con Curly Lambeau".
Da allora sono passati molti anni ed il sistema di draft è diventato l'ennesimo affare
per la NFL e per le catene televisive che ne trasmettono ogni minimo particolare.
Attendiamo quindi con ansia di sapere a quali giovani talenti della classe del 1998 si
affideranno le squadre NFL, quali saranno le stelle del futuro e quali saranno gli
idoli del nuovo millenio.
Maximum Sheet
(gli estratti delle interviste ed alcuni dati provengono dall'articolo
"1936: The first NFL Draft" pubblicato da Bob Barnett su "The Coffin
Corner" Volume V, 1983).