SERIE A 2004

 

Aquile Ferrara vs Marines Lazio 20-6
(0-0, 7-0, 0-0, 13-6)

Le Aquile rimettono piede in serie A con un netto anche se non facile successo, sui Lazio Marines giunto al termine di un’incontro non facile ma che ha comunque mostrato una squadra che lavorando sodo può dir la sua in campionato.
Di fronte a poco più di 300 spettatori del Fausto Coppi i ferraresi sono i primi a ravvivare l’incontro con il linebacker Lorenzo Greghi, fresco ritorno alla corte estense, che intercetta il qb ostiense Zachary; palla all’offense di casa quindi ma però l’attacco di casa ancora in fase di rodaggio arriva solo a tiro di field goal nel territorio avversario: il calcio di Arquà arriva corto di pochi centimetri dalla traversa della porta e le Aquile rimangono a becco asciutto.
L’attacco dei Marines è ancora meno produttivo di quello estense e nel primo tempo seppur sotto pressione il qb estense Fabian comincia a far assaggiare i primi palloni ai propri ricevitori Piva, Panzani, Borra e Preve alternandoli alle corse di Tassan e Ventorre senza trovare però la via della continuità e con continui errori o falli che smorzano l’efficacia dei drive offensivi.
La difesa lavora invece alla grande e se linebacker e linea non lesinano i blocchi sulle corse, sul fondo Freddini, De Giorgi e Peretto non danno quartiere ai ricevitori avversari; anzi Peretto, intercetta il qb ostiense una seconda volta nel 2° quarto e il successivo attacco estense vede Fabian lanciare un passaggio di 14 yards per Marco Piva che apre le segnature estensi con Arquà che aggiunge il punto addizionale.
A pochi minuti dal termine del primo tempo serpeggia il malcontento per l’espulsione di Tassan, autore di un fallo che sembrerebbe eccessivamente punito ma si spera che il giudice sportivo non privi la squadra del suo prezioso apporto in vista del prossimo incontro con i Warriorso Bolgona fra una settimana.
L’inizio della ripresa è dei Marines: si fanno sotto con determinazione e solo a pochi centimetri dalla propria end zone le Aquile si salvano dalla segnatura.
Nell’ultimo quarto il runnigback estense Sternini sfonda la difesa avversaria con una corsa di 3 yards che porta i ferraresi, con il calcio di Arquà sul 14 a 0. Poco dopo il cornerback delle Aquile Francesco Freddini da spettacolo intercettando ancora il qb ostiense e riportando palla in end zone dopo una corsa di 67 yards.
A poco serve il touchdown di consolazione dei Marines a fine partita, ormai gli estensi hanno messo al sicuro i primi 2 punti in classifica e rinfrancati dal positivo esordio si preparano alla trasferta presso i Warriors Bologna di sabato prossimo.

Ufficio Stampa Aquile Ferrara

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Davanti a un pubblico di circa 250 appassionati, all’interno dei quali erano facilmente riconoscibili molti rappresentanti dei team di serie A non impegnati in giornata, e in una bella cornice come quella del Motovelodromo Coppi, casa delle Aquile Ferrara, è incominciata la stagione 2004 dei Marines, per la prima volta con la denominazione Marines Lazio. Purtroppo la formazione di Coach Peeke, presentatasi per l’occasione con una nuova maglia da trasferta, bianca e celeste, che molti consensi ha raccolto fra giocatori e spettatori, come spesso capita quando le attese sono tante ha steccato la prima, consentendo agli estensi di aggiudicarsi la gara con un punteggio che, per quanto giusto nella sostanza, forse punisce eccessivamente i Marines.
Ma andiamo con ordine: la partita si apre con i romani al kick off e con Ferrara che, partita dalle sue 35 yds, si vede costretta a concludere il suo primo drive in attacco con un punt; tocca ai biancocelesti e subito accade quello che non ti aspetti col primo lancio dell’ex Colorado Buffaloes Zac Colvin che finisce intercettato dal #42 Greghi. E’allora il momento per il qb americano di Ferrara di cominciare a scoprire le carte e infatti Fabian, dopo essere stato sackato due volte consecutive, Orazi prima e Bedussa poi, su un terzo e lungo trova in profondità le mani salde di Panzani per quello che sarà poi uno dei leitmotive della gara.
La partita prosegue più o meno in questa maniera, con l’attacco dei romani abbastanza sterile e confuso e con quello di Ferrara in grado di alternare invece in maniera efficace passaggi e corse, questo anche grazie alle sue ottime individualità, ma comunque frenato da una difesa romana come sempre sopra gli scudi e generosissima pur venendo poi privata, a causa di un bruttissimo e gratuito fallo commesso da Tassan, di una pedina importante come il #51 Mingoli fino ad allora autore di una prestazione ottima.
Il primo quarto si conclude così con qualche sbadiglio con uniche note stonate rappresentate dall’infortunio a uno dei lb di cui abbiamo detto sopra e da un intercetto di Orazi vanificato da un presunto fuorigioco chiamato alla difesa ospite. Ma, manco a farlo apposta, è con un altro intercetto, stavolta di La Corte, che si apre il secondo quarto; attacco Marines in campo e, dopo un primo down conquistato agevolmente, secondo intercetto per Colvin con Ferrara che partendo da una posizione di campo non agevolissima costruisce, pur fra mille difficoltà, un drive perfetto che porta alla segnatura, trasformata da 1, del wr Piva, e si va al riposo sul 7 a 0.
Il secondo tempo incomincia con lo special team dei Marines che consegna la palla all’attacco sulle proprie 28 yds, un Colvin più rilassato e forse meno ansioso di uscire dalla tasca, dove comunque la linea lo ha sempre protetto egregiamente, orchestra quello che poi sarà il drive forse più bello e più determinante del match, sfruttando i ricevitori, il tight end Vettori e le corse del giovanissimo runner Fabrizio, atleta già messosi in luce nella scorsa Junior League e nell’ultima serie C, e arrivando a un passo vero e proprio dalla end zone ed è qui che succede il fattaccio: Colvin decide di entrare lui col pallone in mano, la linea fa il suo lavoro e infatti il qb romano varca la goal line abbastanza agevolmente perdendo però il pallone nel prosieguo dell’azione. Da qui nasce la stranissima chiamata del capo arbitro che, sostenendo che il giocatore non aveva il controllo del pallone al momento di varcare il piano verticale (!), finisce per assegnare un fumble e conseguente touchback agli estensi.
Le Aquile ricominciano a macinare terreno e l’asse Fabian-Tassan-Piva-Panzani è sicuramente produttivo ma ancora una volta, stavolta grazie al sack dell’altro giovane lb Spinelli, la difesa capitolina regge bene costringendo la formazione di casa al punt.
L’ultimo quarto, con la partita ancora dal risultato incerto nonostante una certa differenza nel gioco messo in mostra, si apre coi Marines intenzionati a vendere cara la pelle e a segnare il primo td della stagione, ma i romani, costretti al punt, si ritrovano a dover difendere una bruttissima posizione di campo e infatti una corsa di Sternini porta il risultato sul 13 a 0, 14 col calcio di Arquà.
Ormai è il momento della verità e, inserito Massimo Fierli come ricevitore al fianco di Valuti, i romani partiti dalle proprie 20 si fanno quasi tutto il campo fino al terzo intercetto della giornata, con il fortissimo Freddini che si fa 67 yds di campo e riporta il pallona in meta: 20 a 0 e partita ormai chiusa.
Pungolati nell’orgoglio i Marines ripartono a testa basta con un attacco no huddle e alla fine vedono i loro sforzi premiati con la corsa di Colvin oltre la goal line.
Sul 20 a 6 gli ospiti tentano un on side kick che non da frutti e la partita praticamente si chiude lì.
Senza voler dare corpo a inutili e sterili polemiche e senza voler accampare facili scuse non si può comunque non segnalare il comportamento della crew arbitrale; certe scelte e certe chiamate, così come la terribile titubanza nel lanciare flag “scomode”, sembrano essere diventate una costante dei campionati italiani e, senza voler ipotizzare tentativi di indirizzare a priori le partite, alla lunga risulta difficile non pensare che certi arbitri siano più interessati a essere loro i veri protagonisti della partita, con chiamate arcane e sofisticate, piuttosto cha a far si che il match fili liscio fino in fondo in maniera piacevole passando inosservati come i migliori arbitri di ogni sport si augurano di poter fare
Detto questo onore alle Aquile Ferrara meritatamente vittoriose, con una formazione molto quadrata e completa sotto ogni punto di vista, Fabian sembra un acquisto azzeccato e l’intesa col suo reparto pare già ottima, nomi poi come quelli di Panzani, Piva, Aldrovandi, Freddini e Ventorre rappresentano un quid che farebbe sicuramente gola a molte squadre e non è un azzardo indicare gli estensi come bella sorpresa (pericolosa aggiungerei…) del campionato; per i Marines, che comunque va detto si sono ritrovati con molti giocatori importanti infortunati e alcune impreviste assenze dell’ultima ora, sicuramente alcune cose da rivedere, specialmente l’attacco ieri poco produttivo (anche se molti problemi possono essere addebitati a una mancanza di amalgama) il qb è solido e saprà sicuramente riprendersi da una giornata no che può sempre capitare, encomiabile infine la difesa, eccellente sulle corse e ottima sui passaggi ma che di certo alla lunga può essere minata dalla eccessiva permanenza in campo.
Prossimo match in casa contro i Lions, duro banco di prova per i romani ma ottima occasione, se è vero che dalle sconfitte nascono le grandi vittorie, per far capire di che pasta sia fatta la compagine biancoceleste.

Piergiuseppe GIAMBANCO

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