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WEEK 17



EAST DIVISION
by Carlo Mantovani

 

GREEN BAY 34 - NEW YORK GIANTS 25

"E' stata una stagione fenomenale, non potrei chiedere di più....dal punto di vista della squadra, invece, avremo potuto chiedere molto di più!".
Le parole di Michael Strahan, da Domenica nuovo detentore del record di sack in una stagione con 22.5, sintetizzano in modo perfetto la stagione dei Giants, che non a caso si è conclusa con una sconfitta nettissima (il punteggio non inganni!). 
Durante il campionato sono emerse individualità molto forti, come il rb all-around Tiki Barber, definitivamente consacratosi idolo del Giants Stadium e, per l'appunto, il sempre più probabile Difensive MVP Strahan. 
Ma la squadra, complessivamente, ha deluso moltissimo, stentando in attacco (sedicesimi) e anche in difesa (undicesimi): insomma passando, come si dice, "dalle stelle alle stalle"!
In effetti dai vice-campioni NFL era lecito aspettarsi qualcosa di meglio di un misero 7-9, che ha costretto coach Fassel a soffocare qualsiasi velleità di playoffs.
Il rendimento dei Newyorkesi, invece, è stato molto altalenante e questo nella NFL di oggi, dove il talento è distribuito in modo piuttosto omogeneo, non può permetterselo quasi nessuno: in una lega in cui vince chi gioca meglio i Giants, con un saldo di palle perse e recuperate appena sufficiente, hanno mostrato tutte le loro pecche. 
Il compito di Jim Fassel (se, come sembra, verrà riconfermato) sarà quello di effettuare i cambiamenti necessari. Per esempio non sarebbe male riflettere sulle capacità del coordinatore offensivo Shawn Payton: troppo spesso i Giants hanno avuto ammanchi di corrente in questo reparto, con esiti molto gravi sia nel gioco di corsa, sia in quello aereo. 

DALLAS 10 – DETROIT 15

Anche la stagione dei Cowboys si conclude con una sconfitta, per di più occorsa contro una delle peggiori squadre della lega. Ma al contrario dei Giants e nonostante il record sia lo stesso dell'anno scorso (5-11), i Texani hanno di che essere soddisfatti. Innanzi tutto per la prestazione della difesa (la seconda nella NFL per punti concessi): tutti i processi di ricostruzione delle squadre iniziano dal reparto difensivo e in questo senso Dallas sembra davvero a buon punto. Grazie alla loro difesa i Cowboys sono quasi sempre stati in grado di giocarsi la partita sino alla fine: solo una certa inesperienza (inevitabile, con tanti giovani allo sbaraglio!) ha impedito agli uomini di Jerry Jones e Dave Campo di strappare altre vittorie. 
Poi, ovviamente, c'è l'"interminabile" Emmit Smith, capace, come solo Payton riuscì a fare, di superare per l'undicesima stagione consecutiva il muro delle 1000 yds. Un leader di grande esperienza, sì, ma ancora un grande giocatore: non a caso è sua l'unica meta di Dallas. Adesso a Smith rimane l'ultimo traguardo, il più grande: il record di yds corse in carriera e l'appuntamento è per la prossima stagione: gli servono solo altre 539 yds. "Ma non sarà uno scherzo" avverte prudentemente Emmit. "Non potete immaginare che fatica si faccia a conquistare 100 yds su un campo da football!".
Terzo ma non ultimo, alcuni spunti notevoli, soprattutto nelle traiettorie fly, del rookie qb Quincy Carter. La sua intesa con i velocissimi ricevitori Ismail e Galloway non può che migliorare.
Attenzione quindi: i Cowboys stanno ricaricando le pistole! 

WASHINGTON 20 - ARIZONA 17 

In questa specie di "spareggio per la parità" la spunta il gioco no-nonsense di coach Schottenheimer, sempre più incline al gioco di corsa del sempre efficacissimo Stephen Davis.
Anche Domenica il rb di Washington ha trainato la squadra con le sue 38 portate per 148 yds: il totale stagionale di 1432 yds (record personale) lo colloca, come sempre, negli ultimi tre anni, nella elite dei corridori NFL. 
Ma questa sembra l'unica certezza della stagione di Washington (8-8: come l'anno scorso), che infatti (dopo l'allarmante 0-5 iniziale) si è raddrizzata soltanto quando, tolto di mezzo il bombardiere Jeff George (qualcuno se lo ricorda?), Schottenheimer ha puntato tutto sul running game. Anche la difesa,guidata dalla nuova stella La Var Arrington, ha dato buona prova di sé, concedendo molte yds ma non troppi punti.
Il progresso maggiore che i Redskins possono compiere nel prossimo campionato sembra dunque legato alla posizione di quarterback: da Tony Banks non si possono pretendere grandi cose. 
Come al solito, alla fine tutto dipenderà dalla volontà del vulcanico proprietario Dan Snyder: sembra che sia già sulle orme di un nuovo general manager e forse anche il posto di allenatore capo, dopo l'annuncio che l'ex allenatore di Folorida Steve Spurrier si metterà sul mercato NFL, potrebbe essere in pericolo. 
Per quanto riguarda Arizona (7-9) il discorso è piuttosto diverso.
I problemi dell'attacco sembrano infatti in fase di superamento: anche grazie all'innesto in linea d'attacco del gigantesco Leonard Davis, Plummer ha avuto una protezione migliore del solito e ha potuto mettere in azione il fenomenale wr David Boston (il migliore della lega con 1598 yds e convocato al ProBowl al suo secondo anno!). 
Le dolenti note in Arizona vengono invece dalla difesa,un reparto un po' troppo poroso, specialmente in linea di difesa. La presenza dell'ottima S Lassiter (9 intercetti) e del solido LB McKinnon (tra i migliori placcatori in circolazione) non ha potuto evitare a questo reparto il penultimo posto in classifica, davanti ai soli, disastrosi Panthers di George Seifert. 
Unica consolazione: sarà difficile fare peggio!

TAMPA BAY 17 - PHILADELPHIA 13 

Come previsto si è trattato di un buon allenamento e niente più. In quella che aveva tutta l'aria di un incontro di pre-season e che passerà alla storia come "la partita più insignificante della storia NFL", pochissimi titolari hanno calcato il campo e pertanto il risultato è assolutamente inattendibile. Dimenticatelo.
Nessuno sa che cosa succederà la settimana prossima al Veteran Stadium, quando, esattamente come un anno fa (allora vinsero nettamente gli Eagles 21-3), i veri Eagles (11-5) affronteranno i veri Buccaneers (9-7) nell'incontro di wild card.
Entrambe le squadre vantano grandi difese, con grandissime individualità (Trotter e Douglas da una parte; Sapp e Brooks dall'altra). Ma gli attacchi hanno impostazioni quasi opposte: più qb-dipendenti (leggi Donovan Mc Nabb) gli Eagles, più forti sulle corse (leggi Mike alstott) i Bucs.
Prevediamo quindi una battaglia all'ultimo sangue, in cui nessuno si darà per vinto. Philadelphia deve onorare il primo titolo divisionale dall'88. Tampa, dal conro suo, vuole vendicare la brutta sconfitta dell'anno scorso: "Abbiamo qualcosa da provare a noi stessi." - afferma il CB Ronde Barber, fresco di nomina al ProBowl - "Abbiamo subito una batosta imbarazzante un anno fa: è un brutto ricordo che vogliamo cancellare".

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