Hurricanes campioni 2001

Dopo 4 mesi di gare, il titolo nazionale del college football si è deciso il 3 gennaio a Pasadena, quando si sono affrontate Miami e Nebraska nel primo Rose Bowl della storia che non vedesse di fronte le vincitrici della Big Ten e della Pac 10, visto che la BCS ha "sconvolto le tradizioni", e previsto che secondo una rotazione annuale i 4 Bowl maggiori si dividano l'onere di assegnare il titolo. Nessun dubbio sulla partecipazione degli Hurricanes alla finale, molte perplessità invece su quella dei Cornhuskers, classificati al numero 4 in entrambe le classifiche "umane" prima della gara, ma scelti dal computer al posto di Tennessee o Oregon, che sia la graduatoria della AP che quella di ESPN e USA Today mettevano davanti a Nebraska. 
Fin dall'inizio, come molti avevano previsto, la netta superiorità degli Hurricanes si è fatta sentire; il QB Ken Dorsey, che in carriera ha vinto 25 delle 26 gare giocate come titolare, ha aperto le segnature con un lungo drive, concluso dalla ricezione di Andre Johnson per un TD da 46 yards. Quando Johnson ha chiuso le marcature della prima metà partita, con una meta da 8 yards, il vantaggio di Miami è diventato addirittura di 34-0; nel frattempo, infatti, il RB Clinton Portis aveva segnato con una corsa da 39 yards, la safety James Lewis aveva riportato un intercetto in end zone dopo 46 yards e il tight end Jeremy Shockey, che a causa della sua stazza combinata con ottime doti atletiche è risultato praticamente immarcabile dai Cornhuskers, aveva segnato su una ricezione da 21 yards. Alla fine, Dorsey ha chiuso con 362 yards aeree, mentre Johnson in tutto ha preso 7 palloni per 199 yards; per tutta la gara, Nebraska non ha trovato risposte, né per il veloce e solido attacco degli Hurricanes, né per la soffocante difesa di Miami, che come già aveva fatto Colorado, vincitrice 62-36 sugli Huskers nella sfida del 23 novembre, ha tenuto a bada l'attacco sulle corse di Nebraska, basato soprattutto sull'option play.
Il QB dei Cornhuskers Eric Crouch, il vincitore dell'Heisman Trophy, aveva promesso che la sua squadra non avrebbe ripetuto la pessima prestazione offerta nella gara contro i Buffaloes; invece, Nebraska è riuscita a mettere punti sul tabellone solo quando ormai l'esito della sfida era stato deciso, e Crouch ha lanciato per sole 62 yards, pur guadagnandone 114 sul terreno. La corsa in TD di Judd Davies negli ultimi minuti del terzo periodo, da 16 yards, e il ritorno di punt in end zone, dopo 71 yards, di Juan Groce, sono state le uniche due segnature della squadra allenata da Frank Solich; alla fine, il tabellone mostrava come punteggio un 37-14 che bene faceva capire la discrepanza fra i valori assoluti delle due squadre.
Miami è riuscita così a terminare la stagione imbattuta, ed è stata ovviamente votata al numero 1 in entrambe le classifiche; per gli Hurricanes si tratta del quinto titolo nella storia dell'università, tutti conquistati dopo il 1983, e il coach Larry Coker è diventato solo il secondo allenatore della storia a finire così in alto la sua prima stagione.
La brutta sconfitta dei Cornhuskers non ha fatto che rendere ancora più grossi i dubbi su quanto Nebraska meritasse di qualificarsi per la finale; soprattutto Oregon, che come i Cornhuskers ha finito la stagione regolare con una sola sconfitta, avrebbe probabilmente meritato più di Nebraska la possibilità concreta di giocare contro Miami, almeno per quanto visto nel Fiesta Bowl, in cui i Ducks hanno distrutto Colorado, 38-16. Joey Harrington, che sarà una delle primissime scelte del draft NFL di aprile, ha chiuso la sua carriera universitaria con una prestazione superlativa; il QB di Oregon ha lanciato per 350 yards e 4 TD, compreso uno spettacolare pallone ricevuto da Samie Parker e portato in end-zone dopo 79 yards nel secondo periodo, quando la sua squadra è passata definitivamente in vantaggio. Parker ha chiuso la gara con 9 ricezioni per 162 yards, mentre il cornerback dei Ducks Steve Smith ha stabilito un nuovo record in un Fiesta Bowl con 3 intercetti, e inoltre la difesa di Oregon ha fermato con successo le corse di Colorado, costringendo l'attacco dei Buffaloes a mettere la palla in aria troppo spesso; la gara è virtualmente quando nel terzo periodo il RB dei Ducks Maurice Morris ha corso 49 per un TD, con una galoppata spettacolare durante la quale si è rialzato dopo essere caduto sulla schiena di un difensore.
L'ottima prestazione di Oregon è valsa alla squadra allenata da Mike Bellotti il numero 2 in entrambe le classifiche; i Ducks speravano che Nebraska mettesse a segno il colpaccio contro Miami, perché in quel caso, con tutta probabilità, i votanti della AP, che non sono obbligati a uniformarsi con le decisioni del computer, avrebbero messo Oregon al numero 1. Per come è andata, invece, ai Ducks è rimasto un bel po' di amaro in bocca, per non aver avuto la possibilità di provare ad affrontare sul campo gli apparentemente imbattibili Hurricanes.
L'Orange Bowl, vinto da Florida 56-23 contro Maryland, sarà ricordato soprattutto come l'ultima partita universitaria allenata da Steve Spurrier, prima del suo esodo verso l'NFL. Il coach di Florida ha infatti annunciato che, dopo anni di "corteggiamento" da parte delle squadre professionistiche, abbandonerà la panchina dei Gators, al termine di una stagione in cui li ha portati per l'ennesima volta nelle posizioni alte del ranking, per la precisione al numero 3. Nella gara vinta su Maryland, Florida ha dovuto fare a meno per i primi 24 minuti del QB titolare Rex Grossman, sospeso da Spurrier per essere rientrato troppo tardi in albergo; una volta sceso in campo, Grossman ha però guidato i suoi a 6 TD nei suoi primi 6 drive, lanciando per 248 yards e 4 TD. Il ricevitore Taylor Jacobs, una delle principali armi offensive dei Gators, ha chiuso la gara con 10 ricezioni per 170 yards, mentre sul terreno la differenza l'ha fatta il solito Earnest Graham, che ha corso per 149 yards e 2 mete; Florida, forse, può essere considerata la squadra con più talento in assoluto nella nazione, ma le due sconfitte in regular season contro Tennessee e Auburn hanno precluso ai Gators la possibilità di giocare per il titolo.
Infine, nell'ultima delle 4 partite principali di fine stagione, il Sugar Bowl, la vittoria è andata a LSU, che ha battuto Illinois per 47-34, grazie soprattutto ai 4 TD su corsa di Domanick Davis e alle 2 ricezioni in meta di Josh Reed, su lanci dell'MVP della gara, il QB dei Tigers Rohan Davey. 
Alle spalle di Miami, Oregon e Florida, in classifica troviamo però Tennessee, che ha avuto la meglio su Michigan per 45-17 nel Citrus Bowl; al numero 5 c'è invece Texas, vittoriosa per 47-43 su Washington nell'Holiday Bowl. Quest'anno, al vertice delle graduatorie c'è poca confusione, dopo i risultati dei Bowl; per la prima volta nelle ultime stagioni, infatti, le prime 5 posizioni delle classifiche di fine anno sono le stesse per allenatori e giornalisti.

Matteo Gandini

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